Infrastrutture e digitalizzazione: in inchiesta pubblica finale il progetto di norma UNI 11337-12 | Articoli

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UNI 11337-12: nuovi standard per la Gestione Informativa delle Opere Infrastrutturali

La gestione informativa delle opere infrastrutturali sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel settore delle costruzioni. Il progetto di norma UNI 11337-12, (Edilizia e opere di ingegneria civile – Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – Parte 12: Flussi informativi, ruoli e requisiti per le opere infrastrutturali) è attualmente in fase di inchiesta pubblica fino al 16/03 e mira a fornire un quadro di riferimento per la gestione digitale dei processi informativi delle infrastrutture, affrontando tutte le fasi del loro ciclo di vita: dalla programmazione alla progettazione, realizzazione, esercizio, manutenzione e dismissione.

Questo progetto di norma si concentra sulla gestione digitale dei processi informativi nelle costruzioni infrastrutturali. Esso specifica i requisiti per le diverse fasi del ciclo di vita degli asset infrastrutturali con un’attenzione particolare all’interoperabilità e all’integrazione dei dati GIS.

Il documento definisce i ruoli, le responsabilità e i flussi informativi necessari per garantire un approccio uniforme alla digitalizzazione nel settore delle infrastrutture.

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Vengono trattati concetti come il Digital Twin, l’Ambiente di Condivisione dei Dati (ACDat) e il Modello Dati, con l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle informazioni e promuovere la collaborazione tra tutti gli stakeholder. Inoltre, la norma esamina i documenti contrattuali come il Capitolato Informativo, l’Offerta di Gestione Informativa (oGI) e il Piano di Gestione Informativa (pGI), sottolineando l’importanza di definire chiaramente gli obiettivi e i livelli di fabbisogno informativo.

La corretta impostazione e regolamentazione di tali documenti è essenziale al fine di perseguire l’armonizzazione di tutta la documentazione contrattuale (contratto, disciplinare di gara, capitolato tecnico, capitolato informativo, piano di gestione informativa) e governare da un punto di vista giuridico il procedimento, in cui la gestione digitale dei processi informativi è un requisito normativo.

Nell’ambito del dominio infrastrutturale, la UNI 11337-12 intende dunque contestualizzare i requisiti nelle diverse fasi del processo digitale, individuando approfondimenti comuni alle diverse tipologie di opere e asset, nonché aspetti di dettaglio specifici.

Tale progetto normativo è il risultato del gruppo di lavoro UNI/CT 033/SC 05/GL 09 denominato “Infrastrutture in BIM” coordinato da Italferr, società di ingegneria del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (FS), specializzata nella progettazione, direzione lavori e gestione di grandi progetti infrastrutturali nel settore ferroviario e dei trasporti. Le attività sono state organizzate in sottogruppi tematici focalizzati sui vari aspetti trattati dalla norma. Gli scriventi di questo articolo hanno in particolare contribuito ai sottogruppi inerenti ad argomenti quali scopo, termini e definizioni, requisiti informativi e documenti contrattuali.

 

Importanza e obiettivi della norma UNI 11337-12

Nel settore delle costruzioni, le infrastrutture rivestono un ruolo centrale per l’innovazione e la trasformazione digitale, agendo come motore del mercato. Per ottimizzare questo ruolo, è necessario un approccio uniforme a livello nazionale, basato su metodologie e strumenti che garantiscano l’efficace recepimento da parte di tutti gli stakeholder, in conformità alle normative vigenti. La norma descrive i requisiti necessari alle fasi del processo informativo digitale degli asset infrastrutturali e si applica a committenti, professionisti, società d’ingegneria e imprese coinvolti nelle diverse fasi del ciclo di vita dell’opera infrastrutturale.

 

Peculiarità delle opere infrastrutturali

Una delle principali caratteristiche distintive dell’applicazione di metodi e strumenti di gestione informativa digitale per le infrastrutture è la necessità di gestire modelli su scala territoriale. Le infrastrutture sono caratterizzate da geometrie lineari o reticolari, con asset che si estendono su grandi distanze e presentano cicli di vita molto lunghi che portano alla necessità di manutenzione e aggiornamenti costanti. Tali peculiarità influenzano senz’altro la gestione informativa digitale di asset infrastrutturali:

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  • Tali opere sono progettate e costruite per essere inserite all’interno di sistemi preesistenti.
  • La progettazione richiede un’analisi più approfondita, connessa al territorio tramite informazioni topografiche e GIS.
  • Le opere lineari hanno una dimensione geometrica prevalente, coinvolgendo aree geografiche estese.
  • Asset di questo tipo richiedono un esame approfondito della pianificazione e dei vincoli esistenti (legislazione ambientale, vincoli paesaggistici, vincoli archeologici, ecc.)
  • La gestione informativa digitale di tali opere richiede competenze specifiche ed eterogenee da individuare e allocare nella struttura funzionale delle organizzazioni.

 

Il ruolo della digitalizzazione nelle infrastrutture

L’adozione di metodi e strumenti digitali consente un miglioramento significativo nella gestione delle infrastrutture, garantendo maggiore efficienza, riduzione dei costi e incremento della sicurezza.

La UNI 11337-12 definisce specifiche sui flussi informativi, i livelli di fabbisogno informativo e l’integrazione tra il Building Information Modelling (BIM) e i Sistemi Informativi Geografici (GIS). Questa convergenza tecnologica è fondamentale per una gestione efficace dell’intero ecosistema infrastrutturale, tenendo conto delle peculiarità territoriali e delle esigenze operative.

  

Modellazione dei dati per le infrastrutture

La gestione dei dati è fondamentale in tutte le fasi del ciclo di vita di un progetto infrastrutturale. Un approccio avanzato, basato su una visione end-to-end e sull’integrazione con i Sistemi Informativi Geografici (GIS), è necessario per superare i limiti degli approcci tradizionali. Le fasi cardine del flusso dell’implementazione di un modello dati per le infrastrutture riguardano la strategia dei dati, l’architettura dei dati e la loro modellazione.

 

Requisiti informativi e livelli di fabbisogno informativo

In conformità alla serie UNI EN ISO 19650, gli obiettivi strategici dell’organizzazione devono fondare la loro logica di strutturazione sul perseguimento dei requisiti e obiettivi delle disposizioni legislative in materia di progettazione e realizzazione di opere. Gli usi minimi dei modelli informativi, definiti a partire dagli obiettivi strategici, contribuiscono a definire i livelli di fabbisogno informativo per ogni fase, disciplina, parte d’opera e categoria di oggetti.

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L’importanza dell’Interoperabilità

Uno degli aspetti più innovativi della norma è l’accento sull’interoperabilità tra i diversi sistemi di gestione informativa, intesa come la capacità di consentire lo scambio di informazioni tra diversi attori tramite servizi, basati su modalità condivise per la lettura, interpretazione e condivisione dei dati.

La creazione di Ambienti di Condivisione dei Dati (ACDat), fonti informative concordate per un progetto, consente ai vari attori coinvolti – enti pubblici, progettisti, imprese di costruzione, gestori di infrastrutture – di collaborare in modo efficace e trasparente. La norma promuove l’uso di formati aperti e standardizzati, come Industry Foundation Classes (IFC – UNI EN ISO 16739) e BIM Collaboration Format (BCF), riducendo la frammentazione dei dati e migliorando la continuità informativa.

 

Integrazione dei dati GIS

I sistemi GIS e i modelli informativi sono strettamente correlati, poiché la loro interazione rende possibile l’unione di dati provenienti da differenti fonti, utilizzando la componente geografica come elemento di connessione.

 

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Flussi informativi e processi decisionali

La norma descrive in dettaglio i flussi informativi che regolano l’intero ciclo di vita delle opere infrastrutturali, evidenziando l’importanza della tracciabilità dei dati e dell’integrazione tra le diverse piattaforme di gestione. In particolare, viene sottolineato il ruolo strategico degli attori coinvolti nella gestione delle informazioni: dai committenti ai BIM Manager, dai coordinatori dei flussi informativi ai gestori degli ACDat.

La complessità delle commesse infrastrutturali richiede il coinvolgimento di numerosi attori con diverse responsabilità. In tutte le fasi del ciclo di vita, gli attori si interfacciano per garantire la correttezza dei flussi e l’integrazione dei dati all’interno dell’Ambiente di Condivisione dei Dati (ACDat), assicurando la tracciabilità degli stessi.

La norma diventa pertanto un importante supporto per l’adozione di metodi e strumenti di gestione informativa digitale, così come anche previsto dal D. Lgs. 36/2023 e dal relativo correttivo (D.Lgs. n. 209 del 31/12/2024) per quanto riguarda le opere pubbliche, e per orientare le Stazioni Appaltanti e gli Operatori Economici pubblici e privati ad una regolamentazione chiara dei flussi informativi e dei processi decisionali anche all’interno dei documenti contrattuali quali Capitolato Informativo, Piano di Gestione Informativa, Contratto, Disciplinare di Gara e Capitolato Speciale d’appalto, al fine di assicurare trasparenza, efficienza e tracciabilità nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche e private.

I processi decisionali in riferimento ai temi inerenti alla gestione informativa digitale devono pertanto essere definiti nei documenti contrattuali attraverso:

  • Modelli di governance: devono essere definiti i ruoli e le responsabilità dei vari attori (stazione appaltante, progettisti, appaltatori, ecc.), nonché come queste responsabilità vengano ripartite all’interno della struttura organizzativa di ciascuna organizzazione.
  • Gestione dei processi approvativi: strutturazione dei passaggi decisionali per validare le informazioni, ridurre il rischio di errori e garantire il rispetto delle tempistiche contrattuali. La gestione degli stati di approvazione e delle responsabilità legate all’approvazione stessa devono essere gestite attraverso l’Ambiente di Condivisione dei Dati.
  • Meccanismi di risoluzione delle controversie: procedure per la gestione delle non conformità informative e delle discrepanze nei dati, regolamentazione della prevalenza contrattuale e regolamentazione della prevalenza gerarchica dei documenti contrattuali.

 

Il Digital Twin per le infrastrutture

Un altro aspetto chiave affrontato dalla UNI 11337-12 è il concetto di Digital Twin applicato alle infrastrutture. Il gemello digitale è una rappresentazione virtuale di un’opera, prodotto, processo o luogo fisico, utilizzabile per analizzare, prevedere, monitorare, controllare e supportare le decisioni durante il ciclo di vita dell’asset. Non è però solo una rappresentazione, ma un vero e proprio ecosistema dinamico che integra dati in tempo reale provenienti da sensori, modelli informativi e sistemi GIS. Questo strumento consente simulazioni avanzate, monitoraggio delle prestazioni e manutenzione predittiva, migliorando l’efficienza operativa e la sostenibilità delle infrastrutture nel lungo periodo. La sua complessità dipende dallo scopo, dal conseguente livello di accuratezza e dalle dimensioni dell’opera.

Su questi aspetti il GL09 sta attualmente ragionando sull’avvio di un ulteriore progetto normativo che affronti la tematica Digital Twin per le infrastrutture in maniera più dettagliata.

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Conclusioni e prospettive future

La UNI 11337-12 rappresenta un passo significativo verso la digitalizzazione strutturata del settore infrastrutturale in Italia. Sebbene e come anticipato il documento sia ancora in fase di inchiesta pubblica, il suo impatto potenziale è già evidente. L’evoluzione di questa norma potrà beneficiare del contributo degli stakeholder, rendendo la sua implementazione sempre più aderente alle esigenze del mercato e della Pubblica Amministrazione.

In attesa della pubblicazione definitiva, è fondamentale che professionisti e aziende si preparino ad adottare le nuove metodologie proposte, investendo in formazione e aggiornamento tecnologico per cogliere al meglio le opportunità offerte dalla digitalizzazione del settore infrastrutturale.

 

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