Era il lontano 15 ottobre 1924 quando André Breton scrisse una pagina indelebile della storia dell’arte pubblicando il Manifeste du Surréalisme che suggellò la nascita del più stravagante e onirico movimento d’avanguardia del Novecento. Un movimento che seppe coinvolgere i vari linguaggi delle arti visive, dalla pittura alla letteratura, dal cinema alla fotografia, proponendosi come una filosofia di vita, un modo di pensare, agire, esternare il proprio Io, superando la realtà tangibile per dare voce agli aspetti più profondi della psiche umana. Da allora è passato poco più di un secolo, ma la «rivoluzione dell’occhio» tanto auspicata dal teorico francese, conserva intatta la sua attrattiva sul grande pubblico.
In occasione delle celebrazioni internazionali del centenario dalla promulgazione del testo fondante, le istituzioni museali si sono adoperate al fine di allestire una serie di esposizioni volte a ripercorrere la storia, l’universo estetico e la portata internazionale del movimento. Tra le più celebri, l’ambiziosa retrospettiva itinerante IMAGINE!, in corso dal 2024, che ebbe come prima tappa il Royal Museums of Fine Arts of Belgium di Bruxelles, per poi transitare a Parigi al Centre Pompidou, coinvolgendo in questo viaggio, che si concluderà nel 2026, anche Madrid, Amburgo e Philadelphia. Il nucleo portante, composto da oltre 130 opere tra dipinti, sculture e fotografie iconiche, rimarrà il medesimo, ma nel suo tour la mostra assumerà connotazioni peculiari a seconda del contesto culturale e storico dei luoghi allestitivi, con un approccio più “locale” volto ad indagare la produzione di chi è rimasto ai margini del movimento.
Il terzo pit stop è attualmente in corso presso la madrilena Fundación Mapfre dove sarà possibile visitare fino all’11 maggio 2025 l’esposizione curata da Estrella de Diego, 1924. Altri surrealismi, che si propone di indagare, attraverso più di 200 opere, la portata d’influenza che il testo e il movimento ebbero in Spagna e in America Latina. Oltre a presentare celebri capolavori del Surrealismo, esito dell’automatismo psichico dei grandi pionieri come Max Ernst, René Magritte, Joan Mirò, Salvador Dalì, l’evento getta nuova luce sull’interpretazione offerta da artisti celati nell’ombra e non sempre allineati alle idee di Breton, come Ángel Planells, José Alemany, Antonio Berni, Nicolás de Lekuona e Horacio Coppola.
Altro aspetto preminente della rassegna è la volontà di rivendicare il contributo troppo spesso ignorato e sottovalutato delle donne, tra esse spiccano Remedios Varo, Maruja Mallo, Maria Martins, Raquel Forner, Amparo Segarra, Leonora Carrington, Dorothea Tanning e naturalmente Gala, moglie e musa ispiratrice di Dalì. Nel Manifesto del 1924, Andrè Breton definì le artiste affiliate “belle e senza nome”, riducendole a semplici medium dell’inconscio allo stato puro, strumenti d’accesso al mondo dell’irrazionale, un ruolo che si rivelò nel tempo un veicolo d’esclusione, marginalizzando il loro operato. Per questo, ogni sezione del percorso espositivo prende avvio con l’operato di una donna, cosicché, cent’anni dopo, ciascuna di loro possa assumere concretamente e non più solo formalmente la veste di guida. Un approccio, quello madrileno, che riflette l’empowerment femminile del XXI secolo, rinnovando l’attenzione verso il contributo femmineo nell’ambito delle avanguardie novecentesche, ingiustificatamente trascurato.
La mostra si presenta articolata in tre ampi nuclei tematici, inaugurati dalle opere di 35 artiste espressamente selezionate dalla curatrice. Il primo è dedicato alle diverse interpretazioni del Surrealismo, evidenziando le divergenze tra la visione di Breton e le correnti periferiche. Il secondo approfondisce i concetti fondamentali del movimento, tra cui il sogno, il desiderio, l’automatismo psichico, il rapporto con la natura, la nuova concezione della città, il cosmo e l’alchimia. Infine, il terzo, esamina la produzione cinematografica e fotografica surrealista.
Seguiranno all’evento gli allestimenti di Amburgo, dal 13 giugno al 12 ottobre 2025, presso l’Hamburger Kunsthalle e di Philadelphia, dal novembre 2025 al febbraio 2026 al Philadelphia Museum of Art.
IMAGINE! si propone come un viaggio celebrativo alla scoperta di nuove sfumature di Surrealismo con il proposito di omaggiare il passato, ma soprattutto valicare la percezione più comune e mainstream di un movimento che seppe coinvolgere, nella sua rivoluzione, artisti di tutto il mondo, trascendendo il periodo storico di nascita e mantenendo intatta la rilevanza del suo messaggio ancora oggi. Mentre la follia dei conflitti mondiali annientava definitivamente la fiducia nella ragione, i Surrealisti, come investiti di una “missione magica”, si fecero portatori di un progetto volto alla liberazione creativa e sociale dell’essere umano. La fuga nel sogno, nell’occultismo, nella magia, divenne l’unico mezzo possibile attraverso cui evadere dagli orrori della guerra: ecco perché, mentre assistiamo inermi alla violenza che si propaga nel mondo, il movimento e le ricerche dei suoi interpreti, si caricano di un’attualità profonda che merita di essere celebrata.
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