Se qualche anno fa ci avessero detto che delle telecamere volanti avrebbero sorvegliato i campi per trasmettere dati e stato di salute delle colture in tempo reale, forse ci avremmo riso su, esattamente come abbiamo fatto per le macchine volanti. E invece eccoci. I tanto discussi droni si stanno ritagliando un ruolo sempre più rilevante in molteplici settori: dalla logistica, con le consegne rapide anche in aree difficili da raggiungere, alla sicurezza, grazie alla loro capacità di sorveglianza in tempo reale, fino al monitoraggio ambientale, con l’analisi di ecosistemi e la rilevazione di fenomeni climatici. E adesso, li ritroviamo anche tra gli uliveti, a protezione di uno dei prodotti simbolo del Mediterraneo: l’olio extravergine di oliva. In Liguria, dove gli uliveti si arrampicano su pendii scoscesi e le fasce terrazzate raccontano secoli di tradizione agricola, la difesa delle piante d’olivo passa attraverso una nuova alleata: la tecnologia dei droni.
Una rivoluzione silenziosa, che potrebbe ridisegnare il futuro dell’olivicoltura ligure, rendendola più sostenibile ed efficiente. Il progetto sperimentale condotto dal Cersaa, l’azienda speciale della Camera di Commercio Riviere di Liguria, in collaborazione con il Consorzio di Tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure e con il supporto della Regione, ha infatti dimostrato come l’impiego dei droni nella lotta alla mosca dell’olivo non sia solo possibile, ma vantaggioso sotto molteplici aspetti. Dai primi test sul campo emergono dati incoraggianti. I droni, con la loro capacità di volo autonomo e di distribuzione precisa dei prodotti fitosanitari, riescono a intervenire con efficacia anche in territori impervi, riducendo al minimo la dispersione delle sostanze e, di conseguenza, l’impatto ambientale. Rispetto ai metodi tradizionali, la tecnologia aerea garantisce un minor utilizzo di prodotto e una maggiore rapidità operativa, con un rapporto costo-beneficio che pende a favore dell’innovazione. Un risultato particolarmente significativo per un settore che deve affrontare sfide sempre più complesse legate ai cambiamenti climatici e alla necessità di ridurre l’uso di fitofarmaci per preservare la biodiversità locale.
L’adozione di queste soluzioni si inserisce in un percorso più ampio di modernizzazione dell’agricoltura, che punta a integrare pratiche di precisione per ottimizzare risorse e risultati. Il settore olivicolo ligure, caratterizzato da appezzamenti spesso difficili da raggiungere con i mezzi tradizionali, trarrebbe grande vantaggio dall’adozione di queste tecnologie innovative. L’impiego dei droni potrebbe non solo migliorare l’efficienza dei trattamenti, ma anche offrire agli agricoltori una gestione più sostenibile delle risorse, limitando sprechi e ottimizzando il lavoro. Grazie a questa operatività senza precedenti in Italia, si possono salvaguardare le cultivar autoctone della regione, non solo la rinomata Taggiasca, ma anche l’Arnasca, la Carparina, la Colombaia, la Lavagnina, la Mortina, la Razzola e la Pignola, ciascuna con peculiarità che arricchiscono l’identità olivicola territoriale. L’olio extravergine di oliva della Riviera Ligure è un prodotto unico al mondo, immediatamente riconoscibile per le sue sfumature aromatiche con note di carciofo ed erbe, una dolcezza iniziale che evolve in un delicato equilibrio tra amaro e piccante e una persistenza raffinata.
Questo profilo sensoriale definisce l’olio ligure, leggero e armonioso, con un’intensità fruttata elegante e avvolgente. Unicità organolettiche date anche dal contesto in cui crescono, tra il mare e le montagne, con un clima mite e suoli impervi che ne esaltano la qualità. Al fine di preservare questo patrimonio unico è fondamentale che le istituzioni europee e nazionali adattino la normativa sull’uso dei droni in agricoltura, regolamentando in particolare i trattamenti fitosanitari. “La difesa fitosanitaria delle piante di olive è fondamentale per mitigare le perdite produttive degli olivicoltori.
La riduzione dell’uso degli agrofarmaci è un bene sia per l’operatore che per l’ambiente. L’uso dei droni rappresenta una scelta ecosostenibile, con una grande opportunità per la nostra olivicoltura”, afferma Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio Dop extra vergine di oliva Riviera Ligure. Questo approccio, condiviso da molti esperti, evidenzia come le tecnologie avanzate siano essenziali per la competitività dell’agricoltura italiana. In un contesto sempre più sfidante, i droni offrono un passo verso un’olivicoltura resiliente, capace di innovare, aprendo le porte ad uno standard possibile per tutte le regioni italiane. Un futuro che prende quota, letteralmente.
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