Sanità in Piemonte, la Corte dei Conti bacchetta Cirio: «Indagini in corso sui medici gettonisti»

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Conto e carta

difficile da pignorare

 


di
Simona De Ciero

Il presidente Antonio Attanasio: «Ad aprile si concluderà la verifica sulle spese per prestazioni dei servizi»

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Non c’è pace per la sanità piemontese. Dopo la recente stoccata di Anac (Autorità nazionale anticorruzione) che giorni fa le ha assegnato la maglia nera come territorio italiano più alto spendente in medici gettonisti, infatti, ieri è stata la volta della Corte dei Conti, i cui vertici, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025, non hanno lesinato rimproveri per la gestione della spesa sanitaria. Tanto, da aver avviato un’indagine (che terminerà a inizio aprile) relativa proprio ai«troppi» sanitari reclutati a chiamata dal servizio sanitario pubblico e pagati privatamente ricorrendo a convenzioni con cooperative. E all’intramoenia, le visite private effettuate dai medici ospedalieri fuori orario di lavoro, ma nelle stesse strutture dove prestano servizio per il pubblico. Le stesse che il neo commissario di Città della Salute Thomas Schael, in carica da oggi, promette di sospendere per ridurre l’annosa questione dei tempi d’attesa.

«Il ricorso ai cosiddetti gettonisti in sanità comporta rischi connessi da non sottovalutare — ha spiegato ieri il presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, Antonio Attanasio — considerato che il relativo costo non è soggetto ai vincoli del costo del personale e il massimo ricorso a tale strumento potrebbe configurarsi come un’elusione della normativa vigente in materia». In pratica, utilizzando i medici a chiamata, le Aziende riuscirebbero a sforare (e non di poco) il budget assegnato loro dalla Regione. Inoltre, stando ai dati, su 13 Aziende sanitarie regionali piemontesi, sono ben 11 a non aver rispettato il limite di spesa. 




















































Punti sui quali il governatore piemontese Alberto Cirio, presente all’evento, ha voluto fare alcune precisazioni. «Usare i gettonisti significa adottare una soluzione non corretta, perché bisognerebbe avere personale assunto, ma parliamo di un fenomeno figlio di questo tempo specifico, tant’è che riguarda tutte le Regioni anche se, sicuramente, l’anno prossimo in Piemonte ne avremo molti meno visto che abbiamo assunto 1544 persone — ha detto —. Anche se i gettonisti sono un rimedio sbagliato, però, costituiscono anche un rimedio obbligatorio perché, quando un cittadino va in ospedale, deve trovare un medico e un servizio che sia aperto».

Intanto, i conti in rosso che, al 31 dicembre 2023, toccavano quota oltre 5 miliardi di euro. «Il bilancio è fortemente negativo ma miglioriamo di anno in anno e, saldando annualmente la quota di disavanzo di 500 milioni, siamo scesi a 4 miliardi di debito» ha aggiunto il governatore. 

E la Corte ha segnalato anche altre criticità relative alle Aziende sanitarie regionali. Tra queste, il ritardo cronico nell’approvazione dei bilanci (confermato anche quest’anno) e i passivi che, in totale, toccano quota 189 milioni di euro. Con una timida nota positiva: Azienda Zero e l’Asl Cuneo 2 sono in attivo. 

Infine, sui conti delle Aziende sanitarie resta un’incognita irrisolta e, per la verità, più volte denunciata dai sindacati di settore. Si tratta dell’accantonamento di 3,9 milioni di euro da adoperare per il recupero delle liste d’attesa ma mai utilizzati. E non è tutto. Dopo un incremento riscontrato nel 2022, nel 2023 la spesa sanitaria ha registrato invece una riduzione passando, infatti, da 9,4 miliardi nel 2021, a 10,36 miliardi nel 2022 e a 10,23 miliardi nel 2023. Tuttavia, però, la spesa corrente è in continua crescita (9,5 miliardi del 2021 e 9,9 miliardi del 2023) mentre la spesa d’investimento ha subito un nuovo rallentamento, nonostante sia ancora trainata dalla spesa per gli investimenti previsti dal Pnrr (da 524 milioni nel 2022 ai circa 370 milioni del 2023). 

Qualche stoccata è arrivata anche per ciò che riguarda la trasparenza dei progetti della Missione 6-Salute del Pnnr che non sarebbero monitorati attraverso una reportistica idonea (la piattaforma ReGis), ma con strumenti non conformi alle indicazioni normative che, appunto, indicano ReGis, il portale della Ragioneria Generale dello Stato, come unico portale da adottare. E anche per il Pnrr, Corte dei conti ha informato di aver avviato un’indagine sui progetti di competenza dei comuni capoluogo di provincia e città metropolitana. 

Infine, le sentenze. Sono stati più di 13,6 i milioni di euro liquidati dalla Corte dei Conti del Piemonte nelle sentenze di condanna pronunciate nel 2024. In particolare, oltre 13,2 milioni riguardano le sentenze con rito ordinario, più di 363 mila euro quelle con rito abbreviato e poco più di 13,1 euro quelle con rito monitorio. Per quanto riguarda la procura, poi, lo scorso anno l’ammontare recuperato con il rito abbreviato è stato di oltre 816 mila euro. E l’anno scorso sono stati definiti 302 giudizi in materia di contabilità pubblica, di cui 94 in materia di responsabilità amministrativa, 201 di conto e 7 tra rese di conto e istanze di parte.

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