Musumeci: «Tre miliardi per imprese e famiglie, non sono mancette. E ora una legge per la subacquea: un settore da 400 milioni»

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Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare

Tre miliardi per sostenere imprese e famiglie. Non una tantum o semplici “mancette”, ma un primo segnale di un percorso che punta a diventare strutturale. Lo ha sottolineato Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, intervenendo al Forum in Masseria a Saturnia, organizzato da Comin & Partners al quale è presente anche Industria Italiana. Il decreto bollette, approvato nel recente Consiglio dei Ministri, rappresenta, secondo Musumeci, “una risposta concreta per le aziende energivore e per le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. È un segnale in un contesto di bilancio complesso, e dimostra la volontà del governo di costruire un percorso di sostegno stabile”.

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Il messaggio lanciato da Musumeci è chiaro: sostenere famiglie e imprese, semplificare la burocrazia e sfruttare il potenziale della Blue Economy, guardando anche sotto la superficie del mare. “È lì che passa una parte del nostro futuro industriale e tecnologico, e questa legge sarà il primo passo per costruire una filiera strategica a livello globale”, ha sottolineato.

 

La polemica con le opposizioni e l’appello alla responsabilità

Non è mancato un riferimento critico all’atteggiamento delle opposizioni: “Mi dispiace vedere una reazione sempre improntata alla contestazione e alla negazione, anche di fronte all’evidenza. Su questi temi servirebbe maggiore responsabilità e la volontà di lavorare insieme”, ha ribadito il ministro.

 

La nuova frontiera: la subacquea come opportunità industriale

Ma al centro del ragionamento di Musumeci c’è anche il mare, non solo in superficie. “Non ci siamo mai occupati di ciò che si trova sotto la superficie del mare – ha spiegato – ma oggi l’interesse per il settore della subacquea è cresciuto, al punto da indurci a varare un disegno di legge che disciplina questa lenta, ma inesorabile, antropizzazione del subacqueo”. Secondo Fincantieri, il valore potenziale del comparto potrebbe raggiungere entro il 2030 i 400 milioni di sterline. Un mercato che coinvolge l’industria nella progettazione di vettori, sommergibili e sottomarini, ma che apre scenari anche per il turismo, con la prospettiva di esperienze immersive sui fondali marini. “C’è gente disposta a pagare per entrare in veicoli subacquei e ammirare il mare profondo. È evidente che le prospettive per i prossimi anni saranno sempre più impegnative”, ha sottolineato Musumeci.

 

Una legge in arrivo: disciplina e incentivi per l’economia del mare profondo

Il disegno di legge è già nelle fasi finali: “In queste ore sta ottenendo la bollinatura dal Mef – ha annunciato il ministro – e presto approderà in Parlamento. Non sarà solo una legge di disciplina, ma anche di incentivo, per valorizzare e regolamentare uno spazio che può diventare un asset strategico per l’economia nazionale”.

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Europa e sicurezza: il ruolo dell’Italia nella politica internazionale

Musumeci ha poi affrontato la questione geopolitica, commentando il confronto tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca. “Quanto accaduto è una vicenda inedita e preoccupante. Ha ragione il presidente Meloni: dobbiamo lavorare subito per mantenere l’unità dell’Europa e sostenere Kiev. Se passa l’idea che questa è ordinarietà, domani qualunque Paese potrebbe trovarsi carri armati nelle proprie città”, ha avvertito. Al tempo stesso, il ministro ha richiamato la necessità di un nuovo equilibrio nei rapporti con Washington: “Serve un dialogo con gli Stati Uniti fondato su pari responsabilità e collaborazione reciproca. L’Europa, purtroppo, arriva tardi a questo appuntamento: in 30-40 anni non ha costruito una vera politica comune di sicurezza e difesa. Oggi ne paghiamo il prezzo, ma non è mai troppo tardi per ripartire”.

 

Caso Santanchè e garantismo: la posizione di Musumeci

Infine, una riflessione sul caso Santanchè. “È una donna determinata e, al di là delle opinioni personali, credo che quando un collega si trova in difficoltà, sia dovere di tutti stargli accanto. Resto un garantista: nessuno dovrebbe essere politicamente giustiziato per un avviso di garanzia o una sentenza di primo grado. Lo stato di diritto vale sempre”, ha dichiarato il ministro.



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