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Giana: «Iniziative concrete contro l’emergenza abitativa in città»
Casa-lavoro. È il doppio binario su cui viaggia la strategia di Atm. Attrarre nuovi dipendenti offrendo loro un appartamento a canone ridotto. Per questo a breve verrà pubblicato il bando per la vendita dell’area del deposito dismesso di viale Zara. «Ci aspettiamo che su questa area vengano realizzati 150-200 appartamenti per i tranvieri», spiega l’amministratore delegato della società di trasporti Arrigo Giana, sottolineando la necessità di «portare avanti iniziative concrete» contro l’emergenza abitativa in città. Tema su cui si sono confrontate ieri le istituzioni durante l’evento organizzato a Palazzo Brera.
«Atm — ricorda Giana — sta dando un contributo economico per sostenere i costi della casa a tutti i dipendenti che arrivano da fuori per il primo periodo di impiego in azienda». La società di trasporto sta facendo fatica a trovare lavoratori da assumere. A scoraggiare gli aspiranti autisti è la retribuzione che non consentirebbe di pagare l’affitto con i canoni imposti dal mercato immobiliare. «Se un tempo, quando facevamo i colloqui, eravamo noi a dire “grazie, le faremo sapere”, adesso i ruoli si sono ribaltati. Sono i candidati a dirci “grazie, vi farò sapere”», evidenzia Giana durante l’evento «Per quale Milano. Voci e visioni sul futuro della città», organizzato da Tempi in collaborazione con il Consorzio cooperative lavoratori. «Negli anni si è allargata la forbice tra i costi abitativi e i redditi», spiega Massimo Bricocoli, professore di Urbanistica al Politecnico. Il risultato? «Il reddito non è più sufficiente a garantire un’abitazione dignitosa a Milano. Non mi riferisco solo alle paghe degli autisti del trasporto locale — precisa —, ma anche a chi ha una fascia di reddito media come i medici». «Se il mercato è impazzito è perché la politica è stata debole», precisa Maurizio Lupi, invitando le istituzioni a riprendersi il ruolo di guida.
L’emergenza abitativa in città è una battaglia combattuta su più fronti, dal Comune alla Regione, passando per il mondo dell’istruzione. Palazzo Marino ha lanciato a ottobre il Piano Casa, che punta a realizzare diecimila alloggi a prezzo calmierato in dieci anni per chi ha un reddito fino a 2.500 euro al mese. Il Pirellone ricorda il bando sull’housing sociale: 18 milioni investiti in 14 progetti. L’università Statale è impegnata a realizzare due studentati nell’area di Mind, con prezzi che oscillano dai 280 ai 650 euro. Resta il nodo delle case popolari: gli alloggi sfitti nei caseggiati Mm, gestiti dal Comune, sono circa 2.400, di cui il 20 per cento ha bisogno di interventi di manutenzione ordinaria. Il numero degli appartamenti sfitti del patrimonio Aler, gestito dalla Regione, si aggira, invece, intorno a 3.600.
A rallentare la risposta alla domanda di abitazione, a prezzi accessibili, sarebbe anche lo stallo dell’urbanistica. «Basta attese per avviare i cantieri. Servono risposte concrete da parte del Comune», spiega Alessandro Maggioni, presidente di Ccl. Sarebbero quasi 400 gli alloggi, tra edilizia convenzionata ordinaria e quella residenziale sociale, fermi negli uffici dell’Urbanistica di Palazzo Marino. Le aspettative sono riposte nel Salva Milano, per cui però si allungano i tempi. Slitta dal 5 marzo al 12 marzo il termine per la presentazione degli emendamenti al testo.
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