80,90, poi 100. E 20. Sembra una tombola. Sono i numeri, diversi, che il proprietario del Trapani Calcio e del Trapani Shark, Valerio Antonini, ha fornito sul faraonico – e, al momento, fumoso – progetto di costruzione di una “Cittadella dello Sport”, dai più ribattezzata “Antoninia”, alla periferia di Trapani, in non meglio precisate aree demaniali in zona Milo.
Si tratta, per il poco che ci sa, di una sorta di villaggio dello sport, che oltre a nuovo stadio e nuovo palasport, includerà anche cinema, centro commerciale, alberghi e ristoranti.
“Presto ci saranno importanti novità” annuncia sui social Antonini. Ma al momento del progetto, di ufficiale, non c’è nulla, e non si sa nulla, tranne le poche immagini e i rendering, sicuramente accattivanti, che lo stesso ha fatto vedere, sempre sui social, o nella sua televisione, Telesud.
Non si ha neanche la certezza sui costi, su chi, e come, finanzierà l’opera. E’ lo stesso Antonini, d’altronde, a cambiare cifre.
Il 28 Dicembre 2024, ad esempio, dichiara a La Repubblica, «Nell’ultima settimana di settembre – dice l’imprenditore romano presidente della squadre di calcio e di basket di Trapani – partiranno i lavori per la realizzazione della cittadella dello sport di Trapani. Un progetto con un investimento tra gli 85 e i 95 milioni, la cui realizzazione andrà avanti per due anni».
Quindi, secondo questa dichiarazione, i lavori partiranno nell’ultima settimana del 2025 (quando è prevista, tra l’altro la posa della prima pietra del Ponte sullo Stretto. Speriamo che l’eco di quella cerimonia non offuschi il grande evento a Trapani…). E, aggiunge Antonini, finiranno in due anni. Quindi, nel 2027. Prendiamo atto. Aggiunge che c’è “un investimento tra gli 85 e i 95 milioni di euro”. Facciamo 90. Chi mette questo soldi non è chiaro. Prima il romano parla di fondi propri, poi prende tutti per ignoranti e parla di “finanza di progetto”, in altri casi chiama in causa la Regione Siciliana (ricordiamo che il responsabile dei suoi affari legali è l’avvocato Roberto Schifani, figlio del presidente della Regione, Renato). “Sarà la nostra sfida del 2025” aggiunge, dando per imminente, addirittura, l’approvazione del progetto.
Ma neanche due mesi dopo, il 26 Febbraio 2025, sempre su Repubblica, Valerio Antonini dichiara tutt’altro. Testuale: “Serviranno 150 milioni di euro, stiamo raccogliendo fondi dagli investitori e anche noi faremo la nostra parte con 20 milioni”. Quindi, cambia tutto: il costo del progetto è in pratica quasi raddoppiato in due mesi (sarà l’effetto del caro bollette?), e si passa da 85 milioni di euro a 150 milioni. Non solo. Antonini, di suo, ne metterà 20. Gli altri saranno di altri investitori. Che già ci sono: “Stiamo raccogliendo fondi” dice infatti l’imprenditore. Bene. Ma in che modo? Sulla base di quale progetto? E, soprattutto, chi sono gli investitori coinvolti nel più grande progetto mai realizzato a Trapani negli ultimi anni? In un’altra dichiarazione Antonini ad esempio parla di “un istituto di credito di livello nazionale”. In un’altra dichiarazione ancora (è un po’ difficile stare a tutte le dichiarazioni del nostro) cita degli “investimenti pubblici”. Di chi? A che titolo?
In questo contesto, sono da prendere con cautela tutte le informazioni sul progetto. Secono il suo ideatore, “Antoninia” comprenderà uno stadio da 20 mila spettatori, un palazzetto da 8 mila posti, un albergo con quaranta stanze, una foresteria, quattro campi di calcio per gli allenamenti, una clinica per lo sport, sei ristoranti, negozi, cinema multisala, campi da tennis e immancabili campi di padel, ed un laghetto artificiale.
L’ area individuata è di 26 ettari, in zona Milo, vicino l’autostrada, poco distante la caserma dei vigili del fuoco. Il progetto è stato realizzato dallo studio tecnico associato Baruffi. Anche il luogo scelto merita un maggiore approfondimento. Una lettera anonima, inviata ai consiglieri comunali, qualche settimana fa, ha infatti sottolineato alcune perplessità sulla procedura, che insisterebbe (di ufficiale, ripetiamo, non si sa nulla) su un’area demaniale. Qui l’articolo di Tp24. Antonini, in quel caso, aveva replicato dalla sua televisione, dicendo che chi si oppone ai suoi progetti è “gente pericolosa”. Ha mostrato anche, sempre sui social, la planimetria del progetto dello stadio.
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