Corsi abilitanti 2024/25: tanti nodi ancora irrisolti. Urge decreto di accreditamento 2024/25 e soluzione per i vincitori di concorso

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É stato pubblicato il 24 febbraio il Decreto Ministeriale di autorizzazione dei posti e modalità di selezione per l’attivazione dei percorsi di formazione iniziale dei docenti per l’a.a. 2024/2025.

Il Decreto viene emanato in attesa del completamento delle nuove procedure di accreditamento che sono ancora in corso. Come spiegheremo dopo, si tratta quindi al momento solo di un decreto parziale. 

PERCORSI GIÀ ACCREDITATI NEL 2023/2024
In premessa, si specifica che detto decreto viene emanato nelle more della conclusione della procedura di accreditamento dei nuovi percorsi proposti per l’a.a. 2024/2025. Ricordiamo che entro il 12 dicembre le Università hanno potuto richiedere nuovi accreditamenti.

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Le istanze delle Università e delle Istituzioni AFAM di attivazione dei percorsi formativi sono trasmesse al Ministero dell’università e della ricerca e all’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). Dopodiché:

  • Entro 10 giorni dalla ricezione delle istanze, il Ministero dell’università e della ricerca, verifica l’ammissibilità delle medesime in ordine ai requisiti.
  • Entro i 40 giorni successivi alla verifica di ammissibilità, l’ANVUR esprime parere motivato in ordine ai requisiti avvalendosi della collaborazione degli organi di valutazione interna delle Università o Istituzioni AFAM.

Il decreto di accreditamento è adottato entro i successivi 10 giorni. La suddetta tempistica, avrebbe dovuto portare all’emanazione dei decreti di accreditamento entro il 10 febbraio 2025. Senonché, per quanto ci risulta, l’ANVUR avrebbe chiesto una proroga dei termini.

In attesa della conclusione della procedura di accreditamento dei nuovi percorsi 2024/2025, il MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) ha deciso di emanare un primo decreto di autorizzazione dei posti e di definizione dei criteri di selezione relativamente ai percorsi universitari e accademici già accreditati nell’a.a. 2023/2024, onde consentire all’Università di poter avviare la procedura di pubblicazione dei bandi e di organizzazione dei percorsi.

Le università già accreditate nell’a.a. 2023/2024 sulla base dei precedenti decreti di accreditamento del 7 febbraio 2024 e 13 maggio 2024  sono state dunque autorizzate all’attivazione dei percorsi anche per l’anno scolastico 2024/2025 (ma solo per le classi di concorso che avevano già accreditate per l’a.a. 2023/2024).

Nell’allegato A, sono quindi indicati, per ciascuna regione, le università che potranno attivare i percorsi abilitanti e i relativi posti autorizzati. L’elenco al momento però comprende esclusivamente le università\istituzioni AFAM già accreditate lo scorso anno che hanno presentato la propria offerta formativa per il 2024/2025.

In totale si tratta di 44.283 posti. Tuttavia, il totale si riferisce solo ai percorsi già accreditati nell’a.a. 2023/2024. A questi posti se ne aggiungeranno altri che saranno autorizzati sui percorsi accreditati per l’a.a. 2024/2025.

N.B: Un’università benché accreditata all’attivazione dei percorsi abilitanti, potrebbe non aver presentato domanda per l’attivazione dei percorsi abilitanti per una o più classi di concorso.

SI ATTENDE NUOVO DECRETO PER I NUOVI ACCREDITAMENTI 2024/2025
Nei prossimi giorni sarà emanato un nuovo decreto, con il quale saranno integrate le università\Istituzioni AFAM autorizzate ad erogare i percorsi abilitanti. Infatti, sono ancora in corso di svolgimento le procedure di accreditamento dei nuovi percorsi proposti per l’a.a. 2024/2025.

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Ai 44.283 posti già autorizzati se ne aggiungeranno quindi altri, arrivano ai circa 75.000 posti annunciati. 

I PROBLEMI CONNESSI
Non possiamo che sottolineare come la soluzione scelta dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) di pubblicare un primo decreto parziale, si presenti alquanto problematica.

Il fatto che l’elenco delle università\istituzioni AFAM non sia ancora completo, rischia di essere penalizzante tanto per i candidati quanto per le università. Infatti, bisogna tener conto che ciascun aspirante può presentare domanda d’iscrizione in un solo ateneo. La scelta deve quindi essere fatta accuratamente. Un’università territorialmente più “vicina” potrebbe non essere presente nell’allegato A, ma ottenere l’accreditamento nei prossimi giorni. Effettuare la scelta senza conoscere l’elenco completo delle istituzioni universitarie\AFAM accreditate, rischia di essere penalizzante.

A ciò si aggiunta il discorso della disponibilità di posti. Trattandosi di percorsi a numero chiuso (tranne che per i “vincitori” di concorso), la scelta dei candidati  dovrebbe essere dettata anche in funzione della disponibilità di posti nelle varie università. Come si può effettuare una scelta consapevole se ai 44.283 posti già autorizzati se se ne aggiungeranno altri in università che attualmente non sono presenti nell’elenco?

Affinché i candidati possano effettuare una scelta consapevole e informata è necessario che si conoscano tutte le informazioni necessarie (elenco completo delle università accreditate per il 2024/2025 con le relative classi di concorso e posti disponibili). Stante il fatto che diverse università hanno già pubblicato i bandi con le relative scadenze, auspichiamo una imminente conclusione della procedura di accreditamento dei nuovi percorsi proposti per l’a.a. 2024/2025.

Il problema è tanto più grave nel caso dei vincitori di concorso in servizio in una certa regione che dovranno conseguire entro il 31 agosto 2025 l’abilitazione all’insegnamento. Infatti, con la nota n. 2884 del 6 febbraio 2025, il MIM\MUR evidenziavano come sulla base della ricognizione effettuata sulle classi di concorso già accreditate nell’a.a. 2023/2024 e su quelle tutt’ora in fase di accreditamento per l’a.a. 2024/2025, non tutte le classi necessarie al completamento risultano disponibili in maniera uniforme sul territorio nazionale.

Come faranno dunque i vincitori di concorso in servizio in una certa regione a conseguire l’abilitazione se nella stessa regione non sono presenti università che erogano il corso per quella specifica classe di concorso? Va ricordato infatti che anche i corsi per i vincitori di concorso possono essere erogati online (in modalità sincrona) solo fino al 50% delle lezioni mentre la restante parte dovrà essere erogata con lezioni in presenza.

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Al fine di agevolare questo specifico percorso di formazione “di completamento”, nella nota del 6 febbraio si auspicava una collaborazione sinergica tra due università: quella che ha attivato la specifica classe di concorso e quella più prossima alla sede di servizio del docente.

La soluzione prospettata sarebbe stata quella di svolgere la parte di formazione specifica con modalità telematiche sincrone presso l’istituzione nella quale è iscritto e la parte generale presso un’istituzione più prossima alla sede di servizio.

Senonché per realizzare questa collaborazione – si evidenziava nella nota – una volta acquisiti i dati sui vincitori di concorso il MUR coadiuverà le istituzioni presenti nella Regione ai fini dell’avvio di una collaborazione con una delle istituzioni accreditate per la classe di concorso di interesse.

L’istituzione della sede di servizio del docente dovrebbe erogare in presenza la parte generale della formazione sulla classe di concorso, mentre l’istituzione accreditata per la classe di concorso di interesse, con la quale è stata attivata la suddetta collaborazione, dovrebbe svolgere la didattica delle discipline e metodologie.

Senonché dal decreto pubblicato il 24 febbraio e dai primi bandi pubblicati dalle università sembra che tale soluzione non sia stata recepita, almeno finora. Invero tale collaborazione non si preannuncia affatto semplice: infatti, affinché lo studente possa frequentare la parte specifica online e la parte generale in presenza in due distinte università, le università coinvolte dovranno coordinarsi in modo da non prevedere lezioni “contemporanee”. Considerato che gli intrecci possibili sono molteplici (ogni università potrebbe a sua volta collaborare con tante università per diverse classi di concorso), diventa pressoché impossibile coordinare il tutto, tantopiù in tempi che si preannunciano comunque brevi e stringenti. 

Inoltre, al fine di consentire agli aspiranti di poter scegliere consapevolmente l’università in cui iscriversi, tali collaborazioni dovrebbero essere esplicitate nei bandi, cosa che finora non è accaduto.

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VEDI IL DECRETO
VEDI L’ALLEGATO A
VEDI L’ALLEGATO B (CRITERI DI SELEZIONE PERCORSI DA 60 CFU)

DECRETO MINISTERIALE 148 DEL 24 FEBBRAIO 2025 (RISERVA DI POSTI)
ALLEGATO A (CRITERI DI SELEZIONE PERCORSI 30 CFU ALLEGATO 2) 





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