«Da Corigliano grave slealtà istituzionale: l’impianto deve aprire e quello di Ugento deve chiudere». Il vicesindaco di Ugento, Massimo Lecci, non le manda a dire e, nel corso di un’assemblea pubblica sulla delibera regionale che prevede l’arrivo di 190mila metri cubi di rifiuti da Brindisi a “Burgesi”, accusa sia i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, sia il primo cittadino di Corigliano Dina Manti di voler impedire l’apertura dell’impianto del Comune griko nonostante i tanti milioni di euro spesi per la sua realizzazione prima e per la custodia poi e malgrado tutti gli accertamenti abbiano garantito che la falda sottostante non è in pericolo.
L’assemblea
L’assemblea si è svolta dopo il consiglio comunale di ieri. Lecci, tra le altre cose, ha ricordato che attualmente i rifiuti in uscita vengono smaltiti in un impianto privato di Taranto, con un costo doppio (150 euro a tonnellata) rispetto a quello che si pagherebbe smaltendoli in un impianto pubblico (come, appunto, quello di Corigliano). Ha quindi rimarcato che ad Ugento non dovranno più entrare rifiuti. Concetto, questo, espresso in apertura anche dal sindaco Salvatore Chiga, che ha annunciato la creazione di un team di esperti che aiuterà i Comuni di Ugento e Presicce-Acquarica ad intraprendere un’azione finalizzata alla modifica della delibera regionale nella parte in cui prevede la colmatura della discarica di soccorso di Ugento con altri rifiuti. L’obiettivo, ha ribadito Chiga, è chiudere la discarica con i materiali di riempimento non inquinanti previsti dalla normativa.
Intervenuti anche i consiglieri di opposizione, tutti concordi nell’affermare che nessun rifiuto dovrà più entrare a Ugento, a costo di fare le barricate. Per Ezio Garzia, però, «è un approccio grave contrapporsi al Comune di Corigliano: non bisogna fare una guerra tra poveri». Per Giulio Lisi aprire Corigliano significherebbe subirne l’inquinamento, «perché la falda che passa sotto al sito alimenta tutto il Salento. È necessario trovare soluzioni alternative che con i fondi del Pnrr prevedano la realizzazione di impianti innovativi e non inquinanti». Laura De Nuzzo, tra le altre cose, ha sollevato dubbi sul fatto che la delibera regionale sia stata calata dall’alto senza un’interlocuzione precedente tra enti, anche informale. Hanno preso la parola anche alcuni cittadini e rappresentanti di associazioni, che hanno rimarcato il costo altissimo in termini di malati e morti per tumori che il territorio ha pagato e continua a pagare. Al termine della riunione è stata decisa la convocazione di un consiglio comunale monotematico per la metà di marzo, come richiesto dal comitato “No Burgesi” ieri.
Le associazioni
Al fianco dei cittadini e delle associazioni riuniti nel comitato si sono schierati anche i Comuni vicini. L’amministrazione del sindaco di Presicce-Acquarica, Paolo Rizzo, assicura di mettere in campo ogni iniziativa utile a impedire l’arrivo dei rifiuti a Ugento, con lo stesso impegno con il quale si è combattuto contro l’impianto Ecolio. Il capogruppo di “Comune Impegno” Giacomo Monsellato, auspicando la convocazione di un consiglio comunale aperto, afferma che «chi ha deciso sulla testa del territorio e di tutti noi dovrebbe dar conto, così come i rappresentanti politici». Il capogruppo di “SiAmo la città” Antonio Rocco Duca ha protocollato la richiesta di un consiglio comunale aperto. Da Salve, il sindaco Francesco Villanova e l’assessore all’Ambiente Francesco De Giorgi condividono «gli stessi obiettivi al contrasto della riapertura della discarica in seguito alla decisione della Regione Puglia». Il gruppo “Salve Futura”, guidato da Simona Conte, parla di «fatto gravissimo per le famiglie salentine che hanno pagato e continuano a pagare un prezzo altissimo in termini di tumori legati all’inquinamento del nostro territorio, che ha già affrontato molteplici emergenze legate alla gestione dei rifiuti». Il consigliere di minoranza Claudio Martella afferma: «Abbiamo un compito fondamentale: mettere in atto ogni misura utile a migliorare la vita di chi ci sta accanto. È arrivato il momento in cui tutte le comunità del nostro Sud Salento si uniscano in questa battaglia per la tutela della nostra salute e della nostra terra».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link