Rifiuti, Salis: “Con la Tari anticipata il Comune fa cassa sui cittadini e Genova è sporca”

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Genova. “Genova è una città molto sporca, con una spesa altissima per i rifiuti, adesso il Comune di Genova fa cassa sui cittadini e oltre alla Tari più alta d’Italia chiede il pagamento in anticipo a soli tre mesi dall’ultimo versamento. Allora io mi chiedo, perché in anticipo? A cosa servono questi soldi?”.

Silvia Salis, candidata sindaca del centrosinistra alle comunali di Genova, attacca l’amministrazione di centrodestra per la scelta di far pagare con alcuni mesi di anticipo rispetto al passato l’anticipo della prima rata della Tari. Una scelta, per chi aveva seguito la vicenda nel momento del cambio di regolamento comunale, che ha l’obiettivo di ottimizzare la riscossione delle entrate ed evitare prestiti alle banche. Al tempo Pietro Piciocchi, avversario di Salis alle comunali, e già assessore al Bilancio, aveva spiegato che la decisione era dovuta a “una sollecitazione del ministero delle Finanze” e che i “prestiti alle banche e gli interessi sarebbero comunque ricaduti sulle tasche dei cittadini”.

Silvia Salis, intervenuta sul tema durante una visita al presidio dei lavoratori del Moody, prosegue: “Bisogna parlare con le persone delle cose che interessano alle persone, un’amica che ha una profumeria non grande mi ha mostrato il foglio con i 500 euro di anticipo Tari, ma a cosa servono questi soldi? Ce lo dovrebbero dire, dovrebbero spiegarlo ai genovesi, annunciano opere che fanno passare come opere faraoniche, come grandi opere che danno impulso alla città, e poi si rivelano ordinaria amministrazione, 6 milioni per, detta volgarmente, tappare le buche sui marciapiedi, non mi sembra il piano Marshall della riorganizzazione urbanistica della città” (il riferimento è alla riorganizzazione delle manutenzioni annunciata alcuni giorni fa da Piciocchi e dal suo assessore De Fornari).

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Parlando di rifiuti, una delle questioni più calde – anche nell’ottica di abbassare, in un futuro, quella che è la Tari più pesante del Nord Italia – è quella del progetto di un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti. Infrastruttura per cui la Regione è pronta a bandire una gara.

Alla domanda se, da sindaca, Silvia Salis si batterà o meno contro l’ipotesi di un termovalorizzatore a Scarpino, la candidata risponde: “Partiamo da un dato molto importante, e che nel 2025 ci deve fare rabbrividire: Genova è agli ultimi posti in Italia per la raccolta differenziata. Vuol dire che non è stato investito assolutamente niente per accompagnare la popolazione e la cittadinanza a una raccolta differenziata che genera valore, genera lavoro e alleggerisce, diciamo la situazione dei rifiuti nella nostra città”.

E sull’impianto: “Non si può pensare a un’opera sovradimensionata e inquinante quando tutti i, diciamo, i movimenti di sensibilizzazione culturale anche sulla raccolta rifiuti non sono stati minimamente affrontati, quindi anche lì no a opere sovradimensionate, no a opere inquinanti, sì a soluzioni complesse per problemi complessi, dobbiamo smettere di prendere in giro i genovesi dicendo che le cose si risolvono in un attimo, non basta un rendering, non basta un plastico, servono azioni a lungo termine, azioni faticose, azioni per le quali non tagli dei nastri con un caschetto e non ti fanno nessun applauso, ma magari anzi all’inizio ti attiri anche qualche critica, però sono azioni che producono un risultato nel lungo termine. Questa è la differenza delle nostre linee di pensiero”.

E ancora sul termovalorizzatore a Scarpino: “Piciocchi si esprima sull’inceneritore. Vuole sempre portarlo a Scarpino? Bucci prima della campagna elettorale aveva detto che lo voleva a Genova, quindi Scarpino. Poi il silenzio. È giùnto il momento che dicano chiaramente ai cittadini cosa vogliono fare, perché le scelte dell’amministrazione ricadono sul futuro della città”.

Infine sulla Tari, in una nota inviata in mattinata dallo staff di Silvia Salis, la candidata si domanda: “La situazione è inaccettabile e sono molto preoccupata dei conti che troveremo in Comune, perché si promettono finanziamenti a destra e a manca, ma con quale risorse? Il Comune non deve vessare i cittadini ma ha il dovere di tutelarli, per questo chiediamo anche che al più presto si faccia chiarezza sul rischio di un ulteriore aumento della tassa sui rifiuti, perché se è vero che il contratto onnicomprensivo, che comprende sia lo smaltimento dei rifiuti sia tutti gli altri servizi, sembrerebbe non preveda un aumento dell’iva dal 10 al 22 per cento, è anche vero che manca un documento che lo attesti nero su bianco”.





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