L’assessore Santorelli: “Non sarà più possibile rinviare gli interventi fino alla fine della concessione”
Lo sport al centro dell’azione amministrativa della giunta. La giunta comunale, su proposta dell’assessore allo Sport Santorelli, ha licenziato il nuovo regolamento per la gestione degli impianti sportivi che ora sarà sottoposto all’approvazione del consiglio comunale. L’obiettivo è garantire una gestione più trasparente, equa ed efficiente delle strutture cittadine, offrendo alle associazioni sportive criteri chiari e ben definiti per l’accesso agli impianti.
“Con questa riforma compiamo un passo decisivo verso una gestione più moderna ed efficiente dello sport cittadino – ha osservato il sindaco Serfilippi – il nostro obiettivo è dare a Fano impianti sportivi sempre più accessibili, ben gestiti e adeguati alle esigenze della città. Con questa regolamentazione stabiliamo criteri e norme chiare che possano far crescere sotto il profilo qualitativo le attività sportive”.
Una delle principali novità riguarda la classificazione degli impianti, ora suddivisi in grandi, medi e piccoli, per superare la frammentazione che in passato generava confusione nella gestione e nell’assegnazione delle strutture. L’assessore allo Sport, Alberto Santorelli, ha sottolineato che “questa nuova suddivisione consente una distribuzione più razionale, evitando disparità e migliorando l’efficienza della gestione sportiva in città”.
Un’altra innovazione significativa riguarda l’affidamento dello Stadio Comunale Raffaele Mancini, che sarà concesso in gestione unitamente al campo sportivo comunale di Trave, destinato a diventare il campo di allenamento.
Il regolamento introduce anche un limite massimo di impianti gestibili per ogni soggetto, fissato a cinque, con un massimo di un grande impianto, due medi impianti e tre piccoli impianti. Questa disposizione, ha spiegato l’assessore Santorelli, permetterà “una gestione più equilibrata, evitando situazioni di accentramento, affinché più realtà sportive possano accedere alle strutture”.
Un altro punto cardine della riforma riguarda le condizioni per la maggiore durata delle concessioni. Il nuovo regolamento stabilisce che i gestori, entro i primi due anni dalla presa in possesso dell’impianto, dovranno realizzare a proprie spese le migliorie concordate in fase di gara. “Non sarà più possibile rinviare gli interventi fino alla fine della concessione, come accadeva in passato”, ha sottolineato Santorelli, evidenziando come questa misura garantirà una manutenzione più tempestiva e un costante miglioramento delle strutture.
Per quanto riguarda la durata delle concessioni, il regolamento stabilisce che i grandi impianti avranno una concessione di sei anni più tre, i medi impianti quattro anni più due e i piccoli impianti tre anni più uno. Questo sistema consentirà una maggiore stabilità per i gestori e, allo stesso tempo, offrirà all’amministrazione la possibilità di aggiornare periodicamente le condizioni di utilizzo degli impianti in base alle necessità della città.
La riforma prevede inoltre criteri più stringenti per l’assegnazione delle strutture, privilegiando le attività agonistiche e giovanili, nonché le iniziative dedicate ai soggetti diversamente abili. Solo dopo aver garantito spazi adeguati a queste categorie sarà possibile destinare gli impianti ad attività ricreative o amatoriali.
Per garantire la qualità del servizio, l’affidamento degli impianti a rilevanza economica avverrà attraverso un’attenta valutazione della sostenibilità economica e delle capacità gestionali dei candidati. Inoltre, la distinzione tra manutenzione ordinaria e straordinaria stabilisce che i costi di gestione quotidiana saranno a carico del gestore, mentre quelli straordinari rimarranno di competenza dell’Ente.
Il nuovo regolamento entrerà ufficialmente in vigore il 1° aprile 2025. Per garantire un passaggio graduale al nuovo sistema, i contratti in essere con scadenza successiva al 1° settembre saranno prorogati fino al 30 giugno dell’anno successivo. “Questa è un’altra novità: rendiamo coincidente la stagione sportiva con la concessione dell’impianto, evitando gli errori del passato, quando si creava una vacanza temporale che limitava l’efficienza della gestione”.
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