Droga

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


“Un segnale molto forte alla comunità valtellinese”. Il commissario Francesco Castaldo, dirigente della squadra mobile della questura di Sondrio, descrive così la vasta operazione antidroga “Restart 2024”, resa nota nella mattinata di venerdì 28 febbraio con l’esecuzione di 10 misure cautelari, di cui 6 custodie cautelari in carcere3 obblighi di dimora e 1 obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Sondrio e coordinate dai sostituti procuratori Chiara Costagliola e Daniele Carli Ballola, hanno coinvolto anche altri 23 soggetti di varia nazionalità (italiana, tunisina, venezuelana e colombiana), raggiunti da decreti di perquisizione. È nel corso delle perquisizioni che sono state arrestate in flagranza di reato altre 8 persone.

L’esecuzione delle misure cautelari, delle contestuali perquisizioni e del mandato di arresto europeo ha richiesto l’impiego di circa 90 operatori di polizia giudiziaria, appartenenti alla polizia di Stato. Gli agenti sono intervenuti nei territori della Valtellina, nell’hinterland milanese (quartiere di Quarto Oggiaro e comune di Bollate) e nelle province di Varese e Savona, con la collaborazione di più squadre mobili (Milano, Varese, Savona), oltre all’ausilio della polizia di frontiera di Tirano e del reparto prevenzione crimine Lombardia.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

“Sistema radicato”

Un’operazione complessa che ha permesso di “sgominare un sistema radicato e ben collaudato”, con il sequestro di diversi chilogrammi di hashish, marijuana e cocaina, oltre a contanti e, per la prima volta se si escludono le armi ritrovate nel contrasto allo spaccio nei boschi, due pistole funzionanti. “Sono stati sette mesi di indagini serrate. Siamo molto soddisfatti. Ringrazio la Procura della Repubblica per il supporto fornito sin dall’inizio, oltre alla ‘sezione narcotici’, alla ‘sezione criminalità organizzata e straniera’ e alla squadra mobile per l’encomiabile lavoro. È un’indagine antidroga molto importante che ha consentito di sgominare una vera e propria organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga”, ha aggiunto Castaldo.

In particolare, le indagini hanno preso avvio nell’agosto 2024, permettendo di fare luce su un gruppo criminale radicato principalmente nel capoluogo valtellinese e alimentato dal supporto di sodali collocati in altre province lombarde, in primis Milano e Varese. Gli investigatori, all’esito di un’intensa attività investigativa, caratterizzata dal massiccio utilizzo di intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e informatiche, hanno così individuato i membri del gruppo criminale, tutti nati tra il 1985 e il 2000, e le caratteristiche del gruppo stesso.

I due capi del gruppo impartivano dalla Spagna le direttive per la pianificazione dell’intera attività illecita, ovvero per il rifornimento, l’importazione, il trasporto, la detenzione, la preparazione alla vendita e, infine, il commercio al dettaglio dello stupefacente, ripartendo poi tra tutti i concorrenti i proventi dell’attività delittuosa. L’attività illecita, infatti, veniva gestita “da remoto”, prevalentemente tramite l’utilizzo di applicativi telematici di recentissimo sviluppo e difficilmente intercettabili con gli ordinari strumenti tecnici. Era un “tuttofare” a mettere in pratica le disposizioni che gli venivano impartite dall’alto, sia per il reperimento delle sostanze stupefacenti, con i viaggi in Spagna a bordo della propria auto attraverso il valico di Ventimiglia, sia per lo smercio della droga, affidato in maniera consistente a un altro giovane, ritenuto il fulcro delle indagini.

Clienti distinti

Le indagini hanno rivelato un forte legame tra tutti i coinvolti nell’attività criminale, mettendo in luce un’organizzazione ben strutturata, in cui ciascuno aveva un ruolo definito e poteva contare sul supporto degli altri. L’attività illecita si è concentrata principalmente nella provincia di Sondrio, dove ogni giorno avvenivano cessioni di droga di vario tipo – hashish, marijuana e cocaina – da parte di diversi spacciatori al dettaglio, destinata soprattutto a clienti abituali. “La platea degli acquirenti, rispetto alle altre indagini, era composta da persone provenienti da contesti differenti, con un determinato tenore di vita e uno specifico status socialeUn elemento, questo, che costituisce una novità per un’indagine antidroga a Sondrio”, ha rimarcato il dirigente della mobile.

Il traffico illecito è stato facilitato dall’uso di un garage in pieno centro città, intestato a un prestanome e utilizzato come deposito della droga. In questo spazio sotterraneo, vera e propria base operativa, i membri dell’organizzazione operavano senza interferenze, svolgendo attività di taglio, pesatura, confezionamento e vendita della sostanza stupefacente in qualsiasi momento della giornata.

Operazione antidroga %22Restart 2024%22 - 3

Diversi erano i canali di approvvigionamento della droga. La marijuana e l’hashish provenivano dalla Spagna, dove i corrieri individuati si recavano a prelevare ingentissimi quantitativi di droga coltivata in Marocco per poi importarla sul suolo italiano, dove poi la rivendevano sul territorio lombardo e, soprattutto, valtellinese. Gli inquirenti sondriesi hanno accertato due viaggi in terra iberica, uno con destinazione Girona (Catalogna) e l’altro Murcia (capoluogo dell’omonima regione), caratterizzati dall’arresto del trasportatore valtellinese alla frontiera ligure lo scorso 19 dicembre.

Vendita al dettaglio

La droga era chiamata in codice “fazat”, termine tunisino per alludere in modo generico allo stupefacente, e “veniva venduta utilizzando pseudonimi per non rivelare l’identità, nel cuore di Sondrio, nei modi più disparati e a qualsiasi ora della giornata“. In Valtellina hashish e marijuana venivano rivenduti a 10 euro al grammo, dopo essere stati acquistati in Africa a 80 centesimi di euro al grammo e successivamente ceduti a 4/5 euro al grammo. Diversamente, la cocaina, comprata a una cifra compresa tra 35 e 50 euro, veniva rivenduta in provincia di Sondrio per circa 100 euro. Complessivamente, nel corso delle indagini, sono stati sequestrati circa 25 chilogrammi di hashish e marijuana (6,8 chilogrammi di hashish, 17,6 chilogrammi di marijuana), oltre a circa 324 grammi di cocaina (altri 700 grammi della medesima sostanza sono stati accertati durante le indagini).

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *