“Nessuna crescita significativa per l’estate”, Ryanair dà la colpa alla tassa d’imbarco

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BRINDISI – Nessuna “crescita significativa in Puglia quest’estate” da parte di Ryanair? Tutta colpa “della persistenza dell’addizionale municipale”, ovvero la famosa o famigerata – dipende dai punti di vista – tassa d’imbarco. Che va dai 6,50 ai 9 euro (non “si vedono”, ma sono inclusi in ogni biglietto”), in base all’aeroporto. La società irlandese coglie l’occasione per attaccare l’imposta presentando l’operativo estivo per la Puglia in vista dell’estate 2025. Il sommario (in gergo giornalistico è la parte che segue il titolo) della nota inviata ai media chiarisce subito qual è l’argomento più importante da affrontare: “Appello alla Giunta della Regione Puglia per abolire l’addizionale municipale per favorire la crescita del turismo e del traffico”. La questione, però, non è così semplice. E Ryanair forse si rivolge all’istituzione sbagliata.

I buoni e i cattivi secondo Ryanair

Nella nota la società spiega che la tassa “non porta alcun beneficio alla regione e ha un impatto negativo sul turismo locale, sull’occupazione e sull’accesso a tariffe basse per i residenti della Puglia che viaggiano verso destinazioni italiane ed europee. Questo è in netto contrasto con la crescita registrata in altre regioni italiane, Abruzzo, Calabria e Friuli Venezia Giulia, che hanno abolito l’addizionale municipale e hanno visto un aumento spettacolare del traffico, del turismo e della crescita dell’occupazione”. Tra i buoni viene annoverato anche il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, autore della “saggia decisione di fermare l’aumento proposto dell’addizionale municipale di 1 euro per l’aeroporto di Brindisi nel 2023, che ha salvato la connettività locale e i posti di lavoro”.

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Nel seguito della nota, Ryanair corregge il tiro, tirando in ballo anche il Governo: “È adesso la volta il turno della Regione Puglia e del Governo italiano di abolire completamente l’addizionale municipale regressiva in modo da stimolare un’ulteriore crescita della capacità e offrire tariffe più basse per i cittadini e i passeggeri di tutti gli aeroporti italiani. Questo permetterebbe a Ryanair di realizzare una grande crescita per l’Italia nei prossimi anni, incluso un aumento del traffico fino a 80 milioni di passeggeri all’anno, oltre 1.500 nuovi posti di lavoro per piloti, personale di cabina e ingegneri, 40 nuovi aeromobili (per un investimento di 4 miliardi di dollari) e oltre 250 nuove rotte negli aeroporti italiani”.

Rossi: “Ma la tassa non viene incamerata dai Comuni”

Insomma, senza l’addizionale, l’Italia diventerebbe il Paese di Bengodi, stando a quanto prevede Ryanair. Almeno per quanto riguarda il turismo. Un chiarimento, prendendo in esame il caso dell’Abruzzo. Quando si parla di addizionale municipale, si deve tornare indietro sino al 2003, quando venne istituita dal Governo, come “compensazione” per ripagare i Comuni – un euro a passeggero – dal rumore degli aerei. Poi è aumentata e gli introiti sono stati dirottati – tanto per rimanere in tema – alla volta di altre “destinazioni”, tipo l’Inps. I Comuni non se ne giovano, ma possono al massimo aumentarla, per incamerare la differenza. Tornando al caso dell’Abruzzo, il presidente della Regione Marco Marsilio aveva spiegato che l’abolizione “costa alle casse regionali 3 milioni e mezzo di euro solo per il primo anno”.

A Brindisi montò la polemica perché l’ex sindaco Riccardo Rossi propose un aumento di un euro, per salvaguardare le casse del Comune in difficoltà. Era il 2023. BrindisiReport ha chiesto proprio all’ex primo cittadino – e attuale consigliere comunale d’opposizione – di commentare la proposta di Ryanair. Queste le sue parole: “Trovo strana questa richiesta, dovrebbero rivolgersi solo al Governo. Parliamo di una tassa che non viene incamerata dai Comuni. E parliamo di qualcosa come 700 milioni di euro. La Puglia, se facesse come l’Abruzzo, quanto dovrebbe versare? 30 milioni? Dovrebbe distogliere quelle cifre dalla sanità e da altri settori. Comunque, pensando alla tassa di soggiorno, non mi pare che impedisca lo sviluppo del turismo in molte città. Queste richieste mi lasciano perplesso”.

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