Lana di pecora e calce, una nuova amalgama per case sostenibili – Notizie

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 




(di Antonella Brianda)
Il suo impatto ambientale è minimo
e i benefici in termini di standard di coibentazione degli
edifici sono notevoli, pari a quelli degli altri materiali
isolanti comunemente utilizzati, con l’aggiunta, però, che a
tenere le case lontane dal caldo e dal freddo potrebbe essere un
materiale del tutto naturale, in molti casi addirittura ritenuto
di scarto. Costanzo Salis, 72 anni, imprenditore edile di
Sassari, ne è certo: la lana prodotta delle pecore, se
sapientemente miscelata alla calce, è più efficace di altri
materiali in commercio.


   
Dall’alto dei suoi 46 anni esperienza e di attività nel
settore delle costruzioni soprattutto nel nord Sardegna, Salis
ha le idee chiare e una caparbietà che contraddistingue i suoi
conterranei: utilizzare dei materiali totalmente naturali
nell’edilizia è possibile e ce lo dimostrano le sue innumerevoli
prove, tanto da arrivare, due anni fa, a farne un brevetto
riconosciuto. “I materiali che ho usato per arrivare alla
formulazione di questo impasto composto da calce e lana, sono
naturali, non biologici – racconta all’ANSA Salis – La
differenza sta nel fatto che nel biologico si usano delle malte,
come ad esempio il cemento. Io invece non lo uso, ma mi servo
della pozzolana che viene cotta, oppure del cocciopesto, che
sono terre composte che vengono messe al forno e poi macinate e
schiacciate a seconda dell’uso che se ne deve fare. Oppure
prendo la semplice sabbia e la compongo e scompongo unendola con
l’acqua. Uso anche la terra per fare mattoni. Adesso ho
impastato e fatto 280 mattoni per costruire un forno sociale
all’Argentiera. Inoltre – spiega – non utilizzo materiali di
scarto di fabbriche, quindi il nostro composto risulta ancora
più sano”.


   
Miscelando sabbie con acqua e lana grezza di cui si
rifornisce dall’industria tessile Crabolu di Bitti, Salis ha
messo a punto un composto unico, con una “ricetta segreta” che
potrebbe contribuire a rivoluzionare il settore edilizio,
facendolo andare sempre più in una direzione green. E chi se non
un imprenditore edile sardo poteva avere l’idea di utilizzare la
lana di pecora per le abitazioni? “Lo spunto – rivela – mi è
stato dato da una sorta di scommessa fatta tempo fa con il
proprietario dell’industria Crabolu. Mentre mi stava parlando
del fatto che lavorava la lana, io gli ho lanciato la mia idea
del suo possibile utilizzo miscelata con la calce. Lui mi disse
che questa cosa non sarebbe andata a buon fine e allora io, che
sono testardo, gli dissi che si sbagliava. Così, dopo una
settimana dalla nostra chiacchierata, gli ho portato il primo
pannello intonacato di lana. Da lì è nato il mio progetto che ha
poi portato al suo brevetto”, racconta l’imprenditore, che
attende solo le ultime autorizzazioni burocratiche per partire a
pieno regime con il suo utilizzo.


   
“Una prima casa è stata già realizzata – annuncia -, si
tratta della restaurazione di un edificio nel centro storico di
Sassari. Adesso ho trovato anche alcuni giovani architetti che
mi stanno dando retta e mi stanno aiutando con le certificazione
che mi mancano. Io in cambio gli sto insegnando ad usare questa
nuova amalgama”.


   
Dai tappeti alla tessitura dell’orbace, il tessuto nero usato
anticamente per il vestito maschile della tradizione sarda,
passando per la realizzazione degli antichi materassi, coperte e
cuscini, e ora anche utilizzata nell’edilizia: la lana di pecora
in Sardegna ha sempre avuto un ruolo importante tra i materiali
considerati poveri e di facile reperibilità. E se con il passare
degli anni nessuno più indossa l’orbace, né si corica su
materassi imbottiti di vello, ai giorni nostri questa risorsa
naturale potrebbe contribuire a ridurre l’inquinamento
urbanistico. Almeno così crede fortemente Costanzo Salis, che da
moderno Giasone va alla ricerca del suo “vello d’oro”.


   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *