La Regione stanzia mezzo miliardo per gli industriali del Lazio

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Oltre mezzo miliardo di euro per rilanciare la crescita “rimasta ferma dal 2004”. Regione Lazio e Unindustria hanno presentato il nuovo “Piano industriale” regionale che prevede, tra le altre, 13 mila occupati in più nei settori manufatturieri nei prossimi quattro anni.

La crescita nel Lazio

Alla presentazione del piano erano presenti il presidente di Unindustria, Giuseppe Biazzo, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, la vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione, Roberta Angelilli e il presidente della commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio Enrico Tiero.

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Molto duro, nel suo intervento, il presidente Biazzo che è partito da un assunto: “la crescita dell’economia del Lazio, rispetto alle altre regioni, è ferma dal 2004, pur restando sempre la seconda d’Italia per Pil”. Il numero uno degli industriali del Lazio ha evidenziato, in particolare, una riduzione “di un terzo del valore aggiunto dell’industria manufatturiera (-5 miliardi)” per la mancanza di una visone d’insieme dell’economia laziale. Infatti, ha ricordato ancora Biazzo, “la crescita dell’economia del Lazio, rispetto alle altre regioni, è ferma dal 2004, pur restando sempre la seconda d’Italia per Pil”.

Crescita del Pil a rilento

Se si vede, infatti, la crescita tendenziale del Pil, quindi quella riferita all’anno precedente, si vede che il Lazio è cresciuto, nel 2024, dello 0,5%, meno di Lombardi (0,8%), Veneto (0,8%) e Italia (0,8%). Discorso analogo nel 2023, con una crescita tendenziale rispetto al 2022 dello 0,6%, inferire ancora a Lombardia, Veneto e Italia che si sono attestato sullo 0,9%. Insomma, negli ultimi due anni la crescita del prodotto interno loro è stata al di sotto della media italiana. Dato positivo quello dell’occupazione, con il Lazio che ha registrato, nel terzo trimestre 2024, un +4% rispetto allo stesso periodo del 2023 (+2,2% in Italia).

Il piano industriale del Lazio

Il piano sottoscritto da Unimpresa e Regione Lazio si concentra, in particolare, sugli “attivatori”. L’obiettivo è quello, nei prossimi 4 anni, di avere quasi 1.500 imprese in più (190 medie e 1.260 piccole), 13mila occupati in più nei settori manifatturieri ad alta e medio-alta tecnologia e +7,8 mld di export. È la prima volta che nel Lazio la Regione e un’associazione datoriale pensano e producono una strategia di sviluppo di questo tipo. La struttura del progetto si regge su tre sezioni principali: un’analisi dell’economia regionale, l’individuazione di indicatori della performance e monitoraggi periodici. Tra un anno, quindi, si terrà un nuovo incontro per capire quali risultati abbia portato l’accordo.

Per il 2025 saranno stanziati oltre 550 milioni di euro di risorse europee del FESR per sostenere il piano industriale, 274 milioni destinati alle sovvenzioni per le imprese e 149 per l’accesso al credito, oltre al finanziamento di credito agevolato della Banca europea degli investimenti di circa 120 milioni di euro. occorre poi aggiungere circa 16 milioni di euro del bilancio regionale per sostenere gli investimenti delle imprese della filiera automotive. “Entro il mese di marzo – ha spiegato la vicepresidente del Lazio, Roberta Angelilli – sarà inoltre presentata la legge sul consorzio industriale unico del Lazio, strumento deciso per l’attuazione delle politiche di sviluppo della Regione”. Alla fine, quindi, saranno 550 i milioni di euro destinate al sostegno delle imprese.

Piano industriale lazio dettaglio

“Il piano promosso da Unindustria e la decisione della Regione Lazio di sposarne l’analisi e gli obiettivi con l’impegno di lavorare sugli attivatori sono una grande novità perché rappresentano una sana e trasparente condivisione di responsabilità verso lo sviluppo del territorio, della società e dell’economia tra i policy maker e le forze produttive private – ha commentato il presidente di Unindustria, Giuseppe Biazzo – nel Lazio abbiamo tutte le potenzialità per guidare una nuova stagione di crescita, se sapremo ristabilire il giusto peso di manifattura e terziario avanzato nel bilancio complessivo dell’economia regionale. Quello che proponiamo è una matrice di azioni trasversali che, portate avanti insieme, riteniamo possano attrarre nuovi investimenti e accelerare lo sviluppo. Con il piano industriale credo che possiamo restituire al Lazio, prima che in altri territori, una visione di crescita moderna e sostenibile e rivendicare con orgoglio di essere terra d’impresa”.

“Da due anni è tornata centrale la politica industriale nel Lazio – ha dichiarato il presidente, Francesco Rocca – il piano presentato in Regione con Unindustria, che ringrazio, mette in risalto le ulteriori sfide da affrontare. Perché la politica industriale va pianificata e programmata e il dialogo e il confronto con le categorie, in questo senso, sono fondamentali. Il Lazio è la seconda regione italiana per Pil (11,2% del Pil nazionale), con importanti leadership industriali, dal digitale allo spazio, dalla farmaceutica all’audiovisivo e una costante crescita delle esportazioni. Un’economia sana, ma che ha tanto potenziale ancora da valorizzare.  Non ci possono, infatti, esserci crescita né investimenti senza puntare sulle infrastrutture, penso alla Orte-Civitavecchia, alla Cisterna- Valmontone e alla Roma-Latina, alla logistica, ai Porti e agli Aeroporti, una radicale semplificazione amministrativa e burocratica, il sostegno alle transizioni energetica e digitale e la crescita del lavoro di qualità, elemento fondamentale di inclusione sociale e benessere. Tutti temi – ha continuato Rocca – al centro della nostra azione di governo e che Unindustria condivide e sostiene. Il testo, infatti, fa un’analisi degli ultimi vent’anni dell’economia laziale e propone diversi “attivatori” per promuovere la crescita, divisi in quattro categorie (territorio, attrattività, risorse per lo sviluppo, competenze). Questi “attivatori” sono perfettamente in linea con le nostre scelte di politica industriale, grazie all’importante lavoro della vicepresidente Roberta Angelilli. Bene questa sinergia che certamente porterà a risultati straordinari”.

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