UrbanLab BiodiverCity, evento alla Mediterranea di Reggio Calabria

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Il 20 febbraio 2025, presso l’Aula Magna Quaroni del plesso di Architettura, si è discusso sul tema “Infrastrutture verdi per la cultura del paesaggio urbano. Verso un atlante dei servizi ecosistemici della Città Metropolitana di Reggio Calabria”. Si è tenuto infatti il quarto FORUM e programmato dal Progetto UrbanLab BiodiverCity, prodotto delle attività della Terza Missione Universitaria dei laboratori LaStre del dAeD e MecAgri dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria in collaborazione con il Settore Pianificazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria, e dedicato all’Area dello Stretto e all’ambito aspromontano.

I primi tre forum

I primi tre Forum sono stati tenuti: il 5 aprile 2024 a Roghudi, dedicato all’Area Grecanica; il 17 maggio a Siderno per all’Area della Locride; il 9 luglio a Gioia Tauro dedicato all’Area della Piana.

Quarto Forum

Dopo gli incontri nel 2024, il quarto Forum ha rappresentato, nel secondo anno di vita del Progetto UrbanLab BiodiverCity, un’occasione preziosa per restituire al territorio i primi esiti della ricerca quali le attività di formazione svolte attraverso i Forum, la costruzione di una repository quale archivio di buone pratiche nazionali e internazionali, riferite, in particolare, al rapporto tra verde privato e governo comunale di quello che può intendersi come patrimonio collettivo. Altri esiti illustrati sono quelli riferibili agli scenari di indirizzo in corso di redazione sotto forma di linee guida, censimento delle specie e dei parametri tecnici per il loro utilizzo in ambito urbano, di proposte progettuali per precise aree emblematiche come, per esempio, i grandi parcheggi delle cittadelle della formazione, della salute o dei grandi nodi della mobilità urbana.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Il quarto Forum ha rappresentato una nuova occasione di scambio e di condivisione di idee, di ascolto del territorio e di disseminazione di una nuova cultura del verde e dei temi riferibili alla transizione ecologica. Con gli attori formali e informali presenti, come nei precedenti incontri, si è discusso di infrastrutture verdi e di ecosistemi urbani, di sicurezza e benessere delle comunità residenti e temporanee, di approcci innovativi e pratiche sostenibili per la valorizzazione delle aree verdi in ambito urbano.

L’evento

Hanno aperto i lavori il Responsabile Scientifico del Progetto, la Prof. Concetta Fallanca, il Direttore Generale dell’Università Mediterranea, già Dirigente del Settore ‘Pianificazione’ della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Ing. Pietro Foti e la Direttrice del Dipartimento dAeD, Prof. Consuelo Nava.

A inizio giornata, quindi, il progetto BiodiverCity è stato introdotto, dalla Direttrice del dAeD, come uno dei percorsi di ricerca del Dipartimento, molti dei quali orientati, ognuno secondo la propria connotazione disciplinare, a rispondere a domande di ricerca ormai imprescindibili quali l’adattamento alla crisi climatica, la riduzione del debito ecologico, la valorizzazione dei servizi ecosistemici, alla scala urbana e territoriale. La Prof. Nava ha sottolineato, inoltre, l’importanza del dialogo tra Università e mondo scolastico per poter garantire, anche su tali tematiche, una continuità di studio e un’opportunità di crescita nel percorso formativo dei ragazzi.

Le parole del Prof. Fallanca

La Prof. Fallanca ha poi presentato i temi del Forum offrendo anche una panoramica delle attività svolte per il progetto la cui principale finalità è quella di promuovere vere reti ecologiche a livello urbano anche al fine di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, per ridurre le isole di calore e al contempo per contenere le occasioni di allagamento delle aree urbane, in un modo “integrale” e sistemico di risolvere problemi correlati.

Il progetto tiene conto del valore in sé di una rete di naturalità e del miglioramento della biodiversità anche per il benessere psico-fisico delle comunità e parte dalla proposta di metodo che occorre osservare il verde dei paesaggi urbani esistenti per continuare a investire in specie presenti e rigogliose, a bassa cura e a ridotte esigenze idriche, per affrancarsi dalla “dittatura del prato all’inglese” e ricercare quei prototipi di resistenza vegetale che possono migliorare in modo durevole la qualità urbana delle nostre città.

Un altro importante focus di ricerca riguarda i legami tra cultura, storia e natura e le opportunità di valorizzazione dei centri urbani, in particolare quelli che vivono i fenomeni dell’abbandono e dell’invecchiamento della popolazione, attraverso la promozione di esperienze naturalistiche spinte dall’attrazione verso i Monumenti naturali, anche in alleanza con l’interesse per le singolarità geologiche, per i monumenti bizantini, per i paesaggi rurali e le architetture del lavoro. Gli alberi monumentali esprimono una solennità che vale più che un’escursione, i patriarchi vegetali richiedono visite rispettose, una sorta di pellegrinaggio laico naturalistico.

Le spiegazioni del prof. Taccone

Il Prof. Antonio Taccone ha posto l’attenzione verso il patrimonio vegetale delle città anche in relazione alla Legge Regionale della Calabria nr. 7/2024 che attribuisce ai comuni il compito del censimento, del regolamento e del Piano del verde urbano, al fine di preservare, incrementare, pianificare e progettare l’implemento delle reti ecologiche cittadine. Ha chiarito le condizioni, i metodi e i criteri per poter creare di questa occasione di riflessione un programma condiviso e coordinato in ambito di territorio metropolitano.

Prof. Bruno Bernardi

Il Prof. Bruno Bernardi, dopo aver posto l’accento sul ruolo che le infrastrutture verdi, e relativi servizi ecosistemici, rivestono per la crescita della città Metropolitana di Reggio Calabria, si è soffermato ad analizzare temi di stretta attualità per il settore pubblico-privato, come i criteri ambientali minimi, richiesti per la progettazione e gestione del verde, e le strumentazioni e tecniche all’avanguardia disponibili per il monitoraggio e controllo delle alberature, anche a supporto della sicurezza dei cittadini.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Prof. Rocco Zappia

Il Prof. Rocco Zappia è poi entrato nel merito delle specie vegetali e della loro messa a dimora specificando che BiodiverCity vuole essere anche uno strumento per sensibilizzare e per “fare cultura” riguardo al verde in tutte le sue declinazioni.

“Aspromonte in città”

Il RUP del progetto, Dott. Pianificatore Giandomenico Gangemi ha anche illustrato i PUI “Aspromonte in città”, in corso di redazione, tesi alla realizzazione di una città verde, sostenibile, inclusiva e smart, che comprende 28 interventi interamente finanziati per un totale di oltre 118 milioni di euro dal PNRR.

Dopo i contributi del gruppo di lavoro, diversi per le competenze individuali ma positivamente collaboranti nei contenuti, si sono susseguiti i contributi da parte dei numerosi partecipanti presenti in Aula Magna.

Incontro partecipato

L’incontro, infatti, è stato molto partecipato anche grazie all’apporto dei giovani studenti delle quarte e quinte classi del Polo Tecnico Professionale ‘Righi-Boccioni/Fermi’ e del Liceo Scientifico Statale ‘Leonardo da Vinci’ di Reggio Calabria che durante il dibattito sono intervenuti portando il loro punto di vista sulla “cultura del verde”, sul contributo di nuove tecnologie e materiali, sul ruolo della comunità.

Interessanti gli interventi del ricco dibattito con la presenza della Prof.ssa Marisa Cagliostro della Consulta Comunale ‘Politiche sociali’ del Comune di Reggio Calabria, del Prof. Domenico Passarelli Presidente dell’INU Calabria, della condotta Slow Food di Reggio Calabria con la Presidente Mariella Crucitti, del Consigliere comunale Giuseppe Giordano e del Rappresentante del Comitato di quartiere Viale Calabria-Via Palmi Gianni Posillipo.

La Dott. Chiara Corazziere ha introdotto il tema della gestione del verde privato soffermandosi sul contributo che i giardini privati danno all’immagine della città e alla qualità di vita della comunità e di come questi siano pienamente riconosciuti quale patrimonio collettivo urbano.

Ha concluso i lavori il Direttore Generale, Ing. Foti sottolineando come il progetto BiodiverCity può divenire un’opportunità di accompagnamento per le amministrazioni e i tecnici comunali, nonché per i professionisti, in un processo culturale, ancora solo all’inizio, di avvicinamento ai temi riferibili alla transizione ecologica.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Responsabile Scientifico del Progetto è la Prof. Concetta Fallanca, co-responsabili i Proff. Antonio Taccone e Bruno Bernardi. Il gruppo di ricerca è composto inoltre dai Proff. Giuseppe Bombino, Fabio Lombardi, Pasquale A. Marziliano, e Rocco Zappia. Collaborano alle attività i Dottori di ricerca Bruno Gianmarco Carrà, Chiara Corazziere, Elvira Stagno e le Dottorande Valentina Monteleone e Maria Teresa Rizzo, oltre al RUP del progetto Dott. Pianificatore Giandomenico Gangemi.

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *