State of Italian VC 2024: il report di P101 sull’ecosistema innovazione

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Investimenti in stagnazione in vista di una razionalizzazione del mercato. Volumi stabili, dice P101, con nuovi verticali industriali in ascesa

“Siamo ottimisti per definizione, perché il mercato del VC è positivo per definizione”: così Andrea Di Camillo, founder e managing partner di P101, ha riassunto il report sul VC presentato oggi a Milano. Il mercato del venture capital italiano nel 2024 ha attraversato una fase che potremmo definire di razionalizzazione degli investimenti: il volume totale resta sostanzialmente stabile attorno al miliardo l’anno (ma in calo rispetto al 2023), ma stiamo assistendo anche a una progressiva e attesa maturazione dell’ecosistema. Che equivale a un consolidamento o rafforzamento dei settori che possono realmente fare la differenza a livello nazionale: e che rispondono anche a logiche internazionali.

Dinamiche di mercato e trend europei

Secondo il report di P101, nel 2024 il volume complessivo degli investimenti in venture capital in Italia si è assestato a 1,1 miliardi di euro (in linea con i risultati registrati dal report StartupItalia presentato a SIOS24 Winter), registrando un calo del 10% rispetto alle misurazioni dell’anno precedente e una contrazione del 55% rispetto al picco del 2022. Questo ridimensionamento si inserisce in un quadro globale caratterizzato da una maggiore prudenza degli investitori, influenzata dall’aumento dei tassi di interesse e dalle incertezze geopolitiche.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Nel contesto europeo, invece, si è registrata una lieve ripresa (+1% YoY), con il totale degli investimenti che ha raggiunto i 59,3 miliardi di euro. L’Italia continua a occupare una posizione marginale, rappresentando solo il 2% del capitale investito in Europa e subendo un calo del 28% nel numero di operazioni rispetto al 2023, stando ai numeri di P101. In media, una startup italiana riceve investimenti per circa mezzo milione di euro, con una crescita significativa rispetto al 2023 (erano 250.000 euro): un valore che però rimane lontano dal milione di euro di media della Spagna, dagli oltre 2 milioni della Francia e 3 milioni della Germania. Nonostante sia la quarta economia d’Europa, gli investimenti di venture capital in Italia rimangono bassi: gli investimenti pro-capite nel 2024 ammontano a 114 euro, valore che fa scivolare l’Italia al 24° posto, quartultima tra i Paesi dell’Unione Europea (anche se ci sono alcune spiegazioni sistemiche rispetto a questa distanza dal vertice).

STATE OF ITALIAN VC P101

L’analisi dei dati del report evidenzia uno spostamento del capitale verso investimenti in fase avanzata: il Late Stage in Italia ha assorbito 763 milioni di euro (+15% YoY), rappresentando il 69 per cento del totale. Al contrario, Early Stage e Seed hanno subito una drastica contrazione (-46% e -34%, rispettivamente): ciò naturalmente pone alcuni dubbi sulla effettiva capacità di rinnovamento di un ecosistema che dopo ormai 10 anni e circa 8,6 miliardi di euro dalla sua nascita sta andando incontro a un, naturale, ricambio di imprese. La presenza di CDP Venture Capital e altri fondi pubblici o ibridi hanno rivestito un ruolo stabilizzante, offrendo sostegno a un settore altrimenti esposto alla contrazione generale: il loro apporto è risultato significativo nel presidio delle fasi iniziali, ma non ancora sufficiente a invertire il trend. Sul piano internazionale, la comparazione con mercati emergenti evidenzia altrove modelli di crescita più rapidi, favoriti da strategie di incentivi statali e da una competizione agguerrita sul piano del talento e del capitale: ulteriori sfide per l’Italia in chiave di posizionamento e attrattività.

L’ascesa del DeepTech e del CleanTech

L’ecosistema dell’innovazione italiano, secondo il report P101, conta oggi oltre 14.000 imprese innovative: l’84% è rappresentato da startup (12.054) cui si sommano circa 2.000 PMI innovative. Le 14.000 imprese innovative italiane hanno generato nel 2024 un valore della produzione complessivamente pari a 8,6 miliardi di euro – con le startup che hanno contribuito per 2,4 miliardi di euro (28%) – occupando oltre 60.000 persone, di cui circa 30% delle quali impiegate in Startup (20.000).

STATE OF ITALIAN VC P101

Il punto che P101 ci tiene a sottolineare è l’evoluzione del mercato e delle categorie di investimento: oltre al già citato spostamento verso gli investimenti in startup e imprese ormai mature, si registra anche un cambiamento nei verticali industriali “preferiti” dagli investitori. Se in passato l’attenzione era concentrata ad esempio sul FinTech, quest’anno gli investimenti si sono spostati su settori emergenti come CleanTech (+71% YoY), Space Technology (+233%) e Robotics & Drones (+443%) con FinTech passato da 1 miliardo di euro nel 2022 a soli 113 milioni nel 2024.

Particolarmente significativo è il boom del DeepTech, che ha attratto 693 milioni di euro (+14% YoY), consolidando l’Italia come possibile hub europeo per le tecnologie avanzate. Tuttavia, questa crescente specializzazione potrebbe comportare rischi di polarizzazione: concentrare i capitali in un solo settore pone dei rischi, in termini di diversificazione dei modelli di business e con tutto ciò che questo comporta in caso di repentino cambio di scenario in seguito a innovazioni dirompenti.

L’Italia non è un paese per exit

Il mercato delle exit in Italia continua a rimanere limitato, con solo 27 operazioni registrate nel 2024 (-4% YoY), delle quali il 78% rappresentate da acquisizioni aziendali. L’attività IPO è stata pressoché assente, in netto contrasto con il panorama europeo, che ha visto 235 quotazioni complessive, 18 delle quali supportate da VC. Questa scarsa liquidità delle exit limita le possibilità di ricambio degli investitori e riduce l’attrattività del mercato per i capitali internazionali.

STATE OF ITALIAN VC P101

Anche il fundraising ha subito una contrazione, con la raccolta complessiva attestatasi a 837 milioni di euro nel 2024 (-30% YoY). Tuttavia, il calo è stato meno marcato rispetto a quello registrato in Francia (-45%), Germania (-64%) e Spagna (-63%), facendo segnare un punto per l’ecosistema italiano.

Un problema strutturale del mercato italiano resta la limitata diversificazione della base di investitori: il 69% dei Limited Partner è di origine domestica, una percentuale ben superiore rispetto al 43% della Germania e al 56% della Francia. Questa dipendenza dai capitali nazionali riduce l’esposizione dell’Italia a finanziamenti internazionali, limitando la crescita del mercato. La chiave, come più volte ribadito da tutti gli stakeholder, resta un approccio votato all’internazionalizzazione.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

STATE OF ITALIAN VC P101

Milano resta capitale degli investimenti. Tra il 2020 e il 2024, negli ultimi 5 anni, il Nord-Ovest ha dominato il panorama italiano del VC, attirando investimenti per 5,3 miliardi di euro (76% del capitale totale) attraverso 1.900 operazioni, investiti in larga parte a Milano (4,1 miliardi di euro). Il Nord-Est si è assicurato 459 milioni di euro, il Centro ha attirato investimenti per 796 milioni di euro (trainato da Roma, particolarmente attiva nell’A). Il Sud resta purtroppo indietro, con investimenti per 304 milioni di euro trainati da Napoli (che da sola racimola un terzo di questa cifra).

Le prospettive per il 2025 secondo P101

Ci sono diversi aspetti, sintetizzati dal report P101, che condizionano il mercato VC italiano. Su tutti, gli investimenti: se l’Europa investe in R&D già decisamente meno di altri mercati (per esempio gli USA), il fenomeno dell’emigrazione delle startup più interessanti verso mercati più promettenti per la raccolta di capitali è una conseguenza inevitabile. A questo si uniscono fattori strutturali come i costi dell’energia (nettamente più alti nel Vecchio Continente), così come la catena di approvvigionamento che dipende in modo significativo dalle importazioni dall’Asia verso cui le nazioni europee si presentano come soggetti singoli: non sono dunque in grado di strappare condizioni migliori, puntando sui volumi complessivi.

L’appello contenuto nel report, o forse sarebbe meglio definirli “suggerimenti”, non si discosta particolarmente da quanto abbiamo già letto altrove: una regolamentazione più snella e mirata per garantire la crescita delle startup e delle imprese innovative (e magari attrarre capitali anche al di fuori dei confini continentali), con una particolare attenzione al deep tech che proprio in Europa (e in Italia, ancora più in particolare) può costituire un capitolo importante e significativo. Anche combinare le strategie per la transizione energetica con quelle per la crescita industriale appare un obiettivo auspicabile, soprattutto per sostenere alcuni promettenti esempi di nuove imprese che si occupano di intelligenza artificiale e cybersecurity.

STATE OF ITALIAN VC P101

Il 2025 rappresenterà dunque un anno significativo: la capacità dell’Italia di rispondere a sfide come il rinnovamento dell’ecosistema determinerà se il Paese riuscirà a consolidare il proprio ruolo nel panorama del venture capital europeo o se continuerà a rimanere in una posizione marginale rispetto ai mercati più avanzati. Da un lato, la sua crescita negli ultimi anni ha dimostrato una crescente maturità, con un aumento delle dimensioni dei fondi e una maggiore attrattività per gli investitori esteri. Dall’altro, il mercato rimane sottodimensionato rispetto ai principali competitor europei: con una forte dipendenza da capitali domestici e un numero limitato di exit di successo.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *