Il governo punta a recuperare 600 milioni dalle aste Ets, ossia il ricavato dai diritti pagati dalle aziende per emettere anidride carbonica.
Roma – Il decreto contro il caro-bollette che doveva approdare in Consiglio dei ministri oggi, slitta a venerdì. Mentre il ministero dell’Economia e quello dell’Ambiente sono al lavoro per definire il testo, pian piano emergono indiscrezioni sulle misure che verranno adottate. Da quanto emerge, il governo punterebbe a recuperare 600 milioni dalle aste Ets – ossia il ricavato dai diritti pagati dalle imprese per emettere anidride carbonica- per sostenere le imprese energivore, ma anche le piccole e medie imprese. Uno dei nodi principali da sciogliere riguarda le coperture economiche: le prime stime parlano di un possibile impatto fino a tre miliardi, di cui la parte da destinare al bonus sociale. Nel corso del Cdm dovrebbe essere preso in esame anche il disegno di legge delega sul nucleare.
Il ddl, e i decreti delega che saranno emessi dal governo entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, dovranno ridare al Paese il quadro giuridico per la realizzazione, la gestione e il controllo delle centrali nucleari. “Il decreto bollette prende forma. Sarà un intervento da 2,8-3 miliardi a favore delle persone fisiche e delle imprese, anche quelle energivore. E arriverà, come conferma il ministero dell’Economia, domani in Consiglio dei ministri”, come riporta il Corriere della Sera, che scrive che “oggi i tecnici del dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti faranno il punto su misure e coperture con i colleghi del ministero dell’Ambiente. Sul tavolo il bonus sociale per le famiglie a basso reddito. E il sostegno alle aziende in apnea per gli alti costi energetici. Più definito il primo che oscilla al momento tra 1,3 e 1,5 miliardi. Anche se bisogna capire quale modello seguire. L’anno di riferimento, per un paragone, rimane il 2023″.
“Nei primi tre trimestri: 1,4 miliardi, di cui un miliardo dalle casse dello Stato e 430 milioni dalle componenti tariffarie (quindi presi dal sistema stesso). Nell’ultimo trimestre, quello del “quoziente familiare”, la spesa arrivò a 300 milioni. Il nuovo decreto di domani dovrebbe coprire sei mesi. La congiuntura flash di febbraio del Centro studi di Confindustria traccia un avvio d’anno in salita. Lo scenario vede infatti l’industria in affanno, con la produzione in continuo calo e l’automotive in caduta libera. Gli investimenti faticano a ripartire e nel complesso quelli delle imprese non sembrano ancora beneficiare della politica monetaria meno restrittiva. I servizi trainano poco ed il Pil, fermo per tutto il secondo semestre del 2024, è stimato in “lieve crescita”.
Il taglio dei tassi dà sostegno all’economia, ma l’inflazione ha rialzato la testa, spinta dal caro-energia, condizionando anche i consumi, dove prevale l’incertezza. Confindustria, inoltre, avverte che sulle prospettive future pesa “l’incertezza sui possibili dazi Usa, che rischia di frenare scambi e investimenti”. Il Codacons suggerisce “misure strutturali tese a sterilizzare le speculazioni che ogni inverno si presentano sui mercati internazionali e che portano a repentini rincari delle bollette, e una revisione definitiva della tassazione che pesa sulle tariffe di luce e gas, a partire dagli oneri di sistema che finanziano voci che nulla hanno a che vedere con i consumi energetici degli italiani”.
“La prima criticità riguarda la durata dei provvedimenti che, secondo quanto emerso in queste ore, dovrebbero rimanere in vigore solo per sei mesi – spiega il Codacons – Il fenomeno oramai soprannominato ‘caro-energia’, con le tariffe che subiscono forti rialzi alla crescita della domanda, si ripresenta puntualmente ogni anno, con la conseguenza che misure a tempo determinato non possono rappresentare una soluzione adeguata al problema”. Allargare la platea dei beneficiari dei bonus sociali, poi, “può essere utile per aiutare le famiglie più fragili, ma il provvedimento non comporterebbe benefici per l’intera collettività e per le imprese, che continuerebbero a subire gli effetti dei rialzi delle bollette con effetti indiretti sull’inflazione” spiega l’associazione. Dubbi anche sui reali benefici della norma relativa alle aste Ets, in attesa che il governo chiarisca i vantaggi della misura.
“Aspettiamo domani la riunione del Consiglio dei Ministri quando ci sara’ il testo”. Cosi’ il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo alla domanda su quali misure ci saranno domani nel provvedimento al Consiglio dei Ministri per venire incontro a famiglie ed imprese sul costo dell’energia. Quanto alla possibilità che, in caso di tregua con la Russia, si possa tornare ad importare gas da Mosca Tajani ha detto: “Aspettiamo che finisca la guerra e poi si riparlerà di tutto il resto perché adesso è veramente prematuro”.
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