Santarcangelo dei Teatri per Mutonia:
“A seguito della sentenza del Consiglio di Stato che autorizza la demolizione del campo di Mutonia, le varie direzioni artistiche di Santarcangelo Festival, dal 1978 a oggi, si uniscono per esprimere supporto alla comunità. Attraverso una dichiarazione congiunta ribadiscono l’importanza di Mutonia come luogo culturale identitario per la città di Santarcangelo, e per il suo Festival.
Noi sottoscritte e sottoscritti, direttrici e direttori di Santarcangelo Festival, abbiamo appreso con molta preoccupazione – insieme al gruppo di lavoro dell’Associazione – la sentenza del Consiglio di Stato che apre la strada per la demolizione di Mutonia, ormai parte cruciale del patrimonio culturale di Santarcangelo di Romagna e della sua comunità. Non desideriamo aprire una discussione legislativa, per la quale non siamo competenti, ma crediamo fermamente che il ruolo dello Stato sia quello di proteggere il patrimonio culturale e non di sostenere i processi che lo mettono in discussione. Con questa lettera vogliamo prima di tutto sottolineare l’importanza di Mutonia e la sua posizione identitaria per Santarcangelo di Romagna e per il Festival, e difendere il diritto della comunità di rimanere nel luogo in cui 35 anni fa ha scelto di vivere. Viviamo la mancanza di riconoscimento per la Mutoid Waste Company e della sua rilevanza culturale come un segno preoccupante, che non ci può lasciare indifferenti. Quando nel 2013 la permanenza della compagnia fu messa in pericolo per la prima volta, un’azione di enorme solidarietà da parte della comunità santarcangiolese, e il sostegno delle autorità locali e regionali, permisero il riconoscimento di Mutonia come parco culturale, e non solo zona abitativa. In questo senso, vediamo la sentenza del Consiglio di Stato come un intervento legislativo che riguarda il diritto – o la mancanza di diritto – ad occupare uno spazio, ma soprattutto come una decisione contro la diversità e la libera partecipazione alla cultura nel suo senso più vasto.
I Mutoid nascono in un momento in cui i grandi movimenti artistici e politici del Novecento procedevano verso una trasformazione in qualcosa di diverso, sulla spinta della prima grande crisi economica globale degli anni Settanta e dell’ascesa di un liberismo economico sempre più sfrenato, che – nel Regno Unito e altrove – incideva pesantemente sulle fasce più deboli della popolazione come sulle pratiche della controcultura e della contestazione.
“Mutate or die” è il motto di Mutoid Waste Company: abiti, musiche, estetiche potevano essere nuove o differenti, ma il punto era sempre lo stesso: creare alternative concrete a quello che stava diventando la società. Se i movimenti di protesta del Novecento reclamavano un futuro diverso e migliore, i collettivi di fine secolo ribaltavano completamente il disperato “No future!” urlato dal punk nel ben più propulsivo “Do it yourself”: proclamando, non che non esiste un domani, ma che ci sarà soltanto se ce lo si costruisce assieme, da sé. Così, il disinnesco, l’appropriazione, il riassemblaggio – ideale e/o materiale – degli elementi propri della civiltà industriale diventano con i Mutoid i principi di base di una nuova forma possibile di impegno, nell’idea di un’arte, di una politica, di una tecnologia libere, accessibili, partecipate, alla portata di tutte e tutti.
I Mutoid sono sempre state e stati un’avanguardia nei confronti dei cambiamenti sociali e politici. Le loro idee e pratiche diventano oggi, soprattutto nel contesto della crisi climatica, una proposta da cui abbiamo molto da imparare. Crediamo fermamente che il ruolo delle istituzioni culturali, della cittadinanza santarcangiolese e dello Stato possa proteggere questa esperienza e garantirne la possibilità di un continuo sviluppo, non la demolizione, in una concezione plurale della cultura e della cultura teatrale, una necessaria “biodiversità” culturale che definisce da sempre lo spirito del Festival.”
Antonio Attisani, Roberto Bacci, Silvia Bottiroli, Olivier Bouin, Enrico Casagrande, Silvio Castiglioni, Lisa Gilardino, Chiara Guidi, Tomasz Kireńczuk, Ferruccio Merisi, Ermanna Montanari, Eva Neklyaeva, Daniela Nicolò, Sandro Pascucci
Un ringraziamento a Roberta Ferraresi
Tra le iniziative di solidarietà per Mutonia, mercoledì 26 febbraio alle ore 21:00 Centro – Supercinema Santarcangelo ospita la proiezione di Hometown Mutonia di ZimmerFrei, documentario realizzato per Santarcangelo Festival 2013 che attraversa il campo e ne fa emergere le complessità, l’originalità, la fragilità, la storia comune e i caratteri individuali. Il campo è una città dentro la città, un villaggio dentro il villaggio, una città temporanea in corso di trasformazione, in relazione a un contesto urbano, rurale, sociale e vitale più grande.
Prima della proiezione, saliranno sul palco per un breve intervento il Sindaco Filippo Sacchetti e Andy MacFarlane, chitarrista scozzese e abitante di Mutonia, per condividere riflessioni sul valore culturale e sociale della comunità.
Info
www.santarcangelofestival.com / www.centrosupercinema.com
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