San Marino. Resoconto della seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale di lunedì 24 aprile

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Consiglio Grande e Generale, sessione 13-14-17-18-19-20-21-24-25 febbraio

Lunedì 24 febbraio, pomeriggio

Nel pomeriggio di lunedì 24 febbraio, i lavori del Consiglio Grande e Generale proseguono con l’esame del Comma 17, recante il progetto di legge “Incompatibilità dei Direttori di Dipartimento e del personale politico in seno alle Segreterie di Stato” presentato da Repubblica Futura.

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In apertura la relazione di Maria Katia Savoretti (RF): Il progetto di legge in materia di “Incompatibilità dei Direttori di Dipartimento e del personale politico in seno alle Segreterie di Stato” ha la finalità di disciplinare il regime delle incompatibilità dei Direttori di Dipartimento, dei Segretari particolari e degli Addetti di Segreteria nominati dal Congresso di Stato rispettivamente ai sensi delle leggi n. 188/2011 e n. 5/1981. I soggetti indicati infatti, sebbene rimangano pienamente distinti sotto il profilo funzionale, rivestono comunque un ruolo apicale all’interno dell’Amministrazione Pubblica, anche in ragione della natura stessa dell’ufficio, della provenienza della nomina e della durata dell’incarico. Nel tempo l’ordinamento ha inteso disciplinare il regime delle incompatibilità fra il personale di natura politica e le cariche elettive all’interno del territorio della Repubblica di San Marino. Ancor più necessario e urgente risulta pertanto intervenire al fine di normare l’incompatibilità fra il vertice dell’amministrazione pubblica, ovvero il personale politico in seno alle Segreterie di Stato, e le cariche elettive ricoperte all’estero. L’art. 1 individua i soggetti destinatari del progetto di legge, definendo il perimetro di azione verso il quale si dirige l’innovativo regime delle incompatibilità. L’art. 2 disciplina il regime delle incompatibilità con riferimento ai Direttori di Dipartimento, integrando la previgente disciplina. L’art. 3 disciplina il regime delle incompatibilità con riferimento ai Segretari particolari ed agli Addetti di Segreteria. L’art. 4 stabilisce le certificazioni richieste al fine di dimostrare la non ricopertura di cariche elettive all’estero. In ragione anche dell’eterogeneità delle cariche potenzialmente ricopribili, ci è parso preferibile prevedere un regime di autocertificazione, escludendo dunque il rilascio di apposita certificazione da parte di enti stranieri. L’art. 5 infine stabilisce le norme di coordinamento in seguito all’entrata in vigore della legge, al fine di colmare l’inevitabile vuoto normativo che si verrebbe a creare in assenza di apposita previsione di legge”.

Il Pdl scaturisce dal caso riguardante il doppio ruolo del segretario particolare della Segreteria di Stato per l’Industria, sollevato proprio da Rf nei mesi scorsi. A ricordarne la genesi è Nicola Renzi (Rf): “Avremmo preferito avere in Aula un riferimento del Congresso di Stato. Questo Pdl è giacente da mesi. In questa legislatura è successo che ci siamo trovati che il Congresso di Stato ha deciso di dare un incarico importante, come quello di segretario particolare, ad una persona che sta gestendo una carica amministrativa importante in Italia. Non ci sogneremmo mai di fare rilievi di valore o di merito nei confronti della persona in oggetto. Però qui sta l’estensione, l’astrazione della norma. Questo caso ci ha fatto riflettere su una cosa a cui non avevamo pensato. Qui siamo addirittura all’esercizio contiguo e contemporaneo del diritto di voto passivo in due Stati diversi addirittura, ricoprendo una carica di nomina e una elettiva. Noi crediamo che al netto delle qualità che possiamo metterci in caso, difficilmente una persona possa ricoprire due incarichi così rilevanti per due Paesi diversi. Speriamo che l’Aula voglia riflettere e voglia arrivare anche ad un miglioramento del provvedimento”

Il Segretario di Stato Andrea Belluzzi invita a superare provvedimenti ad personam in favore di interventi più astratti e generali. “Questo Pdl ha un grave difetto e dei meriti. Il difetto grave è che è stato posto come intervento nei confronti di una persona. Questo tema però non si è posto per la prima volta oggi. Già in passato abbiamo avuto candidati che avevano attività politiche a San Marino e in Italia. Eppure quella volta quando questi episodi si sono verificati nessuno aveva posto quel problema. Però le sensibilità cambiano e ne dobbiamo prendere atto. Allora io penso che occorra un progetto di legge generale sul tema dell’incompatibilità. Se partiamo dal particolare senza prima ragionare sul generale commettiamo un errore di approccio”. Secondo Manuel Ciavatta (PDCS) “è vero che ci sono delle funzioni apicali che richiedono una esclusività, e quindi la residenza in territorio di coloro che le vanno a ricoprire. E’ una prima lettura, credo dovremo approfondire il tema, ma resta il fatto che questo è un tema che va affrontato”. Gian Nicola Berti (AR) solleva altri interrogativi: “Sul tema delle incompatibilità dobbiamo aprire uno spunto di riflessione. Se andiamo a guardare con attenzione, ci rendiamo conto che le problematiche delle incompatibilità davvero non le abbiamo affrontate e le affrontiamo solamente quando ci troviamo delle leggi ad personam, che sono davvero antipatiche. Vorrei fare notare che in quest’Aula ci sono numerosi conflitti di interesse. Mi riferisco a quelle persone della Pubblica Amministrazione che hanno un’interfaccia con il pubblico e possono scegliere chi aiutare e chi non aiutare. Questo crea delle situazioni di imbarazzo. Qua dentro abbiamo insegnanti che danno i voti ai loro studenti e quegli studenti votano. Non sono situazioni che forse possono esprimere imbarazzo? Se vogliamo ragionare di conflitto di interesse, dobbiamo alzare il livello del dibattito” Marino Albani (PDCS) pone l’accento sulla necessità di “una norma generale” e invita “i colleghi di Repubblica Futura a considerare seriamente l’ipotesi di una norma più ampia, generale ed astratta”. Concetto ribadito anche da Michele Muratori (Libera): “Questo progetto di legge ha un nome e cognome. Se vogliamo andare ad analizzare a 360 gradi tutto ciò che riguarda il tema delle incompatibilità, credo che la disponibilità in quest’Aula sia ampia. Altrimenti è veramente difficile andare ad esaminare questo progetto di legge”. 

Matteo Zeppa (Rete) replica a Berti. “Non si può fare di tutta l’erba un fascio dicendo che ci sono dipendenti pubblici che possono influenzare o meno per diritto di voto le coscienze delle persone. Questo è un abominio e io non ci sto con chi dice che questa Aula è rappresentativa di poche persone. Abbiamo un soggetto che è sindaco di un Comune italiano e segretario particolare. Era stato promesso che nel giro di breve questa situazione si sarebbe messa a posto. Invece continua la difficoltà di dare la definizione dei ruoli”. Quindi un appunto al Segretario Belluzzi: “Lei dice che è stato un Pdl contro una persona: qui si prende in carico anche la questione di valutare la questione dei direttori di Dipartimento, le voglio ricordare il dibattito sulle dimissioni del suo direttore di dipartimento. Lei si è celato dietro la privacy, la persona in questione la lettera la mandava all’universo mondo”. “Chi questo Paese l’ha mantenuto indipendente ci avrebbe preso a calci per esserci costretti a discutere in quest’Aula una situazione del genere” è l’affondo di Matteo Casali (RF). 

“Per uno Stato piccolo come il nostro, la sensibilità dev’essere ancora maggiore. Non mettiamola sulla persona, uno stimato professionista. E non buttiamo fumo su una questione che è molto chiara” è l’appello che arriva da Carlotta Andruccioli (D-ML). Commenta Matteo Rossi (PSD): “Per quanto possa essere un tema importante da trattare, mi dispiace che la piega di questo dibattito sia esclusivamente personalistica. Non è una cosa degna di questo Parlamento venire con una proposta che tratta esclusivamente un caso specifico”. “Ben venga il progetto di legge che possa risolvere problemi di incompatibilità, si parta pure da un caso specifico ma cerchiamo di astrarre la questione” chiarisce Mirko Dolcini (D-ML) chiedendo all’Aula di “non fare ipocrisie”. 

Dura la replica del Segretario di Stato Rossano Fabbri: “E’ veramente difficile fare un discorso sensato quando si buttano lì argomenti senza conoscere l’essenza. Il campo dell’incompatibilità è qualcosa di completamente diverso da quello del conflitto di interessi. Ho sentito sciorinare delle certezze che a me fanno rabbrividire. Lei lo sa, consigliere Casali, che Pietro Franciosi, quando ha messo in campo tutte le forze socialiste, era consigliere comunale a Verucchio? Io sono disposto a ragionare, a patto però che si ragioni su tutto. E si ragioni anche sulle incompatibilità non di cittadini sammarinesi, ma di cittadini italiani che vengono a San Marino e hanno conflitti di interesse in concreto, grandi come una casa. Abbiamo occupati posti di dirigenza con cittadini italiani e ci preoccupiamo di un ragazzo sammarinese che sta portando il suo apporto e le sue competenze a San Marino? Questa norma non è stata fatta per un ragionamento vero, si è puntato il dito contro una persona. Questa proposta di legge dà la dimostrazione della più becera e cattiva politica che si può fare in questo Paese, i ragionamenti si fanno con altri costrutti”. “Non abbiamo nulla da dire contro la persona, questo lo abbiamo precisato subito – chiarisce Sara Conti (RF) -, ma che il caso specifico possa suscitare una riflessione, questo ce lo dovete concedere. E’ anche doveroso che certe riflessioni vengano fatte. Siamo ancora uno Stato sovrano? Poi che alcuni consiglieri vengano qui a snocciolare un fuori tema con tutto l’elenco di mestieri incompatibili, dimenticandosi di dire che alcuni avvocati vengono in Aua a fare le leggi per i propri clienti, questo per noi è incomprensibile. Riteniamo che questa sia una persona di valore per la nostra Repubblica? Bene, però chiediamogli di dimettersi dall’incarico che ha in uno stato estero”. “Ribadisco la mia granitica certezza sull’inopportunità che il sindaco di Montegrimano ricopra incarichi istituzionali nel nostro Paese” rimarca Matteo Casali (RF), rispondendo al Segretario Fabbri. “Il pregio di questo Pdl è aver portato all’attenzione dell’Aula un tema che merita di essere sviscerato. Spero che la problematica emersa possa trovare una soluzione, ma dal mio punto di vista le norme devono sempre andare a disciplinare casistiche future e non il presente” sottolinea Gaetano Troina (D-ML). “In questo caso parliamo di ruoli apicali in due Stati diversi, il vice ministro e il sindaco, io ritengo che una incompatibilità ci sia – è il parere di Emanuele Santi (Rete) -. Io penso che una estensione dell’incompatibilità, che oggi è un vulnus della legge, vada fatta. Non buttiamo sempre in bagarre, non si tratta di un attacco personale”. Denise Bronzetti (AR) invita i colleghi “a non nascondersi, in quanto non è la prima volta che arrivano in Aula dei provvedimenti che tentano di togliere di torno persone che in qualche modo possono dare fastidio. Qui torno sul tema delle competenze. Quello che dovrebbe interessato un piccolo Stato come il nostro è il bagaglio di competenze che possono essere messe a disposizione”. In conclusione la replica della proponente Maria Katia Savoretti (RF): “Questo non è affatto un Pdl con un nome e cognome. E’ ovvio che in questo momento c’è una persona che viene presa in considerazione,  ma poteva essere chiunque. Il tema che dobbiamo affrontare è quello dell’incompatibilità di figure che hanno ruoli istituzionali in due Paesi diversi. Ed è opportuno che un Capitano di Castello possa essere anche segretario particolare?” 

I lavori proseguono con il Comma 18 e la votazione di ordini del giorno e interrogazioni presentate nelle precedenti sessioni consiliari. 

Si parte dall’Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consiliare di Domani Motus-Liberi “per impegnare il Congresso di Stato ad implementare la normativa in materia di Società benefit e ad avviare l’elaborazione di un piano mirato alla riorganizzazione completa delle politiche abitative”.

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Il Segretario di Stato Matteo Ciacci fornisce il parere del Governo: “Mi sembra ragionevole porre l’attenzione sulle politiche abitative. Come Congresso di Stato abbiamo un programma di Governo e una linea che sta portando i suoi frutti grazie anche al contributo delle forze di opposizione. Abbiamo messo in campo un Pdl sull’emergenza casa. Abbiamo in essere un ragionamento sull’ampliamento del Casale la Fiorina, affinché si possa dare una risposta attraverso modalità di abitazione alternativa. Giusto l’approccio di Motus, però ritengo che l’Odg non debba essere approvato, in quanto in questo solco si sta già muovendo il Congresso di Stato con azioni concrete”. Da parte di Repubblica Futura viene espresso interesse per l’Ordine del giorno e parere favorevole allo stesso. “Siamo molto preoccupati – dice Nicola Renzi (Rf) -. del fatto che sentiamo continue fughe in avanti da parte del Governo e continue smentite sempre da parte del Governo. Pensiamo ad un tema rilevante come quello dell’edilizia popolare. Cerchiamo di evitare facili slogan, per risolvere i problemi in maniera seria bisogna studiare e approfondire. Fino adesso abbiamo sentito slogan e idee scariche, noi faremo il possibile portando al tavolo le nostre proposte”.

“Pur condividendo lo spirito con cui è stato presentato l’Odg, ritengo che quello che sta facendo il Governo sia una risposta sufficiente e pertanto come Psd e maggioranza, siamo per respingere l’Ordine del giorno – dice Matteo Rossi (PSD) -. C’è un Pdl sull’emergenza casa, si è partiti con determinazione, sono in corso degli incontri per migliorare quel progetto di legge. Sul co-housing ci saranno già dei primi incontri, il Governo si sta muovendo bene, sta dando già delle risposte”.

Gaetano Troina (D-ML) chiarisce che “non è il singolo tema o il singolo intervento specifico che può risolvere la problematica.  Noi abbiamo fatto una proposta che ci sembrava ragionevole e dignitosa per tutte le forze politiche, al fine di arrivare ad una risposta sinergiche su questi aspetti. Si ha l’impressione che si voglia andare avanti velocemente pur di arrivare alla meta senza cercare la piena condivisione su un argomento delicato. Noi continuiamo a chiedere che vengano garantiti i giusti tempi per i confronti. L’obiettivo dev’essere dare una risposta ad un problema effettivo a 360 gradi”. Giovanna Cecchetti (indipendente) annuncia il voto contrario all’Odg, al pari di Guerrino Zanotti (Libera)  che ritiene “ormai superato l’ordine del giorno dal fatto che sono stati presentati tre Pdl che tentano di dare risposte concrete all’emergenza abitativa. L’altro motivo per cui siamo contrari all’Odg è quello relativo al richiamo ad un impegno sulla legge quadro delle società benefit. Noi riteniamo che già la legge quadro del 2023, la 170, dia la possibilità a tutte quelle società che nascono con determinati obiettivi regolati da quella stessa legge, di svolgere quell’attività di sostegno dei propri dipendenti: questo già da oggi con le attuali normative, che rendono dunque superfluo un ulteriore intervento. Non ci si può chiedere celerità nell’attività di Governo da una parte, e dall’altra dirci che dobbiamo prenderci dei tempi per fare il dibattito su una legge presentata l’8 gennaio. Se stiamo trattando una emergenza, io credo che la celerità sia doverosa. Con il dovuto confronto”. Spazio alle dichiarazioni di voto di Emanuele Santi (Rete): “Questo Odg punta soprattutto ad andare ad affrontare le emergenze del Paese. Come quella degli affitti. O come l’acquisto di immobili a prezzi decenti. Riguardo alla diminuzione del potere e d’acquisto e riguardo ai redditi, credo si debbano dare delle risposte. Il Pdl che arriverà in seconda lettura ha bisogno di approfondimenti, ci sono molti aspetti che vanno sviluppati. La cosa veramente che va definita è capire quante sono effettivamente le unità immobiliari pronte da destinare al mercato”. “Sappiamo bene che questo tema è una priorità, il Governo si è già attivato e sta lavorando non solo sull’emergenza casa ma anche su aspetti che riguardano il welfare – dice Massimo Andrea Ugolini (PDCS) -. Ci sono delle criticità da affrontare per agevolare queste situazioni, però vanno messi in campo dei Pdl completi, il Governo lo sta facendo”. Infine, la dichiarazione di voto di Denise Bronzetti (AR): “Questo Odg è stato presentato a novembre scorso. Abbiamo tutti riconosciuto che stiamo parlando di una emergenza. Credo dunque sia necessario adottare provvedimenti che tengano conto dell’insieme delle problematiche che qui vengono evidenziate. Da domani, è convocata la IV Commissione Consigliare”. L’odg è respinto con 27 voti contrari e 12 favorevoli.

Spazio successivamente all’Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consiliare di Domani Motus Liberi per impegnare il Congresso di Stato ad “adottare, entro il 30 settembre 2025, un decreto delegato che disciplini un progetto sperimentale, quinquennale, per individuare un modello di formazione, dedicato a tutti gli studenti atleti di alto livello iscritti agli istituti sammarinesi di secondo grado, che sviluppi una didattica innovativa, supportata da tecnologie digitali”.

Il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini fornisce il parere del Governo. “Il punto è di riuscire a conciliare al meglio l’attività didattica e quella sportiva, con una differenza però tra chi svolge attività agonistica e chi svolge attività ludico-motoria, che comunque sono entrambe importanti. Sono concetti da tutelare all’interno del nostro Paese e del nostro sistema scolastico. Un livello superiore lo abbiamo addirittura in chi è riconosciuto come atleta di particolare valore. E’ tutto perfettibile? Sì, non c’è ombra di dubbio. Ma invito l’Aula a fare attenzione nell’approvare un Odg che va ad insistere su quello che è oggi un protocollo di intesa tra due Stati, San Marino e Italia. Non c’è nessuna particolare contrarietà a rendere migliore il progetto studente-atleta. Ma invito a riflettere se sia necessario farlo con un Odg. Dunque mi sento di lasciare in totale libertà tutti i gruppi”. 

L’Odg è respinto con 20 voti contrari e 8 favorevoli. 

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