bollette più basse e meno dipendenza dal gas

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Il Partito Democratico ha presentato un piano per contrastare l’aumento delle bollette, proponendo di separare il prezzo dell’elettricità da quello del gas e creare un “acquirente unico pubblico” per ridurre i costi. Schlein sottolinea l’importanza di interventi strutturali e un maggior ricorso alle energie rinnovabili per un sistema energetico più stabile e sostenibile.

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Il Consiglio dei Ministri, previsto inizialmente per venerdì, 28 febbraio, è stato invece rinviato a lunedì prossimo, con il decreto bollette che slitta di conseguenza. Questo provvedimento, pensato per contrastare l’aumento dei costi energetici, è stato bocciato dalla stessa premier Giorgia Meloni, che lo ha ritenuto insufficiente e ha chiesto al suo governo di esaminare meglio le misure per una risposta più incisiva. In questo contesto, il Partito Democratico ha presentato il suo piano, che include due proposte principali: separare il prezzo dell’elettricità da quello del gas e creare un “acquirente unico pubblico” per ridurre i costi. Con queste proposte, Elly Schlein e il suo partito mirerebbero a costruire un sistema energetico più stabile, sostenibile e accessibile per famiglie e imprese italiane, affinchè l’Italia sia meno dipendente dal gas e più competitiva sul piano energetico.

Separare il prezzo dell’energia dal gas

La proposta centrale avanzata da Schlein sarebbe quella di “separare il prezzo dell’elettricità da quello del gas”, visto come la fonte più costosa e volatile: la segretaria del PD sostiene che il gas, essendo soggetto a fluttuazioni internazionali, rende il costo dell’energia elettrica particolarmente incerto e pesante per i consumatori e, per questo, propone di disaccoppiare i due prezzi, come fatto in altri Paesi, per garantire una maggiore stabilità nei costi per le famiglie.

Acquirente unico pubblico per ridurre le tariffe

Un’altra proposta riguarderebbe la creazione di un “acquirente unico pubblico“, cioè un organismo che centralizzi gli acquisti di energia per ottenere tariffe più basse. Schlein ritiene che questa soluzione potrebbe abbattere i costi per tutti, migliorando la competitività e abbassando le tariffe per famiglie e imprese: l’acquirente unico, inizialmente concepito per garantire l’approvvigionamento nel mercato tutelato, dovrebbe essere riformato per negoziare contratti più favorevoli, riducendo il prezzo per tutti i consumatori.

“Le nostre proposte”, afferma Schlein, “sono pensate per risolvere il problema alla radice”. A due anni dal governo Meloni, il PD critica poi la mancata azione del governo, che avrebbe offerto solo soluzioni temporanee. Sebbene siano stati previsti aiuti per le fasce più deboli, Schlein sottolinea che questi interventi sono infatti insufficienti: “Non possiamo continuare a trattare l’emergenza come una questione momentanea”, afferma, chiedendo misure durature che affrontino il problema strutturale dei costi energetici elevati.

Sostenibilità e rinnovabili: il futuro dell’energia

Schlein ha anche ribadito l’importanza di aumentarel’impiego delle energie rinnovabili in Italia: la leader del PD ritiene infatti che una maggiore quota di energie verdi potrebbe non solo abbassare i costi, ma anche ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, rendendo il Paese meno vulnerabile agli shock internazionali, come la guerra in Ucraina. Per raggiungere questi obiettivi, è però fondamentale semplificare le procedure burocratiche e coinvolgere maggiormente le comunità locali nella realizzazione di nuovi impianti energetici, dichiara la stessa Schlein.

Infine, la segretaria del Partito Democratico ha rivolto un chiaro appello al governo, accusandolo di non aver preso provvedimenti efficaci: Antonio Misiani, responsabile Economia del PD, ha avvertito che se non si interviene in fretta, le piccole e medie imprese rischiano di chiudere. Il Partito Democratico, dunque, continuerà probabilmente a pressare l’esecutivo affinché adotti misure concrete e a lungo termine, e si focalizzi su una politica energetica che promuova sostenibilità, efficienza e competitività.

Conte (M5s): “Meloni si vergogna del decretino”

“Ormai siamo alle comiche”, ha scritto sui propri social il leader M5s Giuseppe Conte, “anche oggi il Consiglio dei ministri sull’emergenza bollette lo facciamo domani. Nuovo rinvio di Meloni, che ha provato vergogna in prima persona per il decretino che il suo brillante governo aveva preparato dopo quasi 2 anni e mezzo di nulla. Ora litigano anche tra di loro sulle misure, non hanno idea di che fare, Meloni è alla ricerca di 1 miliardo che si è persa per strada (o in mare, in Albania). Tutti compatti solo quando si aumentano gli stipendi di ministri e sottosegretari”.

Giuseppe Conte ha poi scritto: “Noi da settimane e con atti ufficiali reiteriamo le nostre proposte al governo: interventi su Iva, oneri di sistema e fasce Isee; disaccoppiamento del prezzo del gas nel mercato dell’energia; fornitura a prezzo equo dell’energia rinnovabile attraverso l’acquirente unico; tassazione degli enormi extraprofitti delle società energetiche per finanziare sostegni alla fasce medio-basse, incremento delle rinnovabili, introduzione dei prezzi amministrati per i settori strategici e così via”, per poi concludere il post scrivendo: “Il nostro Paese è spettatore sull’Ucraina, dopo aver buttato soldi in armi mentre gli italiani pagavano di tasca loro questa crisi. L’industria crolla da 23 mesi e torna ai livelli del Covid. Non per colpa di un virus, ma per una schiera di incapaci al governo”.

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Fratoianni (Avs): “Il governo non riesce a trovare soldi per famiglie e imprese”

“Bollette sempre più care colpiscono duro e bruciano stipendi, pensioni e risparmi. Ma il governo Meloni non ha soldi per aiutare lavoratori, famiglie e imprese. Immagino che li abbia spesi tutti per deportare i migranti in Albania e per (non) costruire il Ponte sullo Stretto… Ancora una volta la destra che straparla di sicurezza abbandona il Paese in preda alla speculazione del libero mercato. Altro che patrioti”, ha dichiarato Nicola Fratoianni con un post su Facebook.

“Eppure sono al governo da due anni e mezzo” ha proseguito il leader di Sinistra Italiana, “ma non sanno ancora cosa fare.
Che cosa debba essere fatto è molto semplice, e lo diciamo da anni, da prima delle ultime elezioni politiche: tassare al 100% le decine di miliardi di extraprofitti delle aziende energetiche, frutto della speculazione sulla pelle dei cittadini comuni. E in contemporanea investire con forza nelle rinnovabili e disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica in base alle fonti di produzione per avere energia pulita e a basso prezzo”. Fratoianni conclude poi così il post: “Presidente Meloni, glielo ripeto ancora una volta: proteggere i cittadini dalla speculazione e dal costo della vita che sale è il vero interesse nazionale”.





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