A Vibo le Giornate Leoluchiane”

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È in corso, a Vibo Valentia, la terza edizione delle “GiornateLeoluchiane”, ideate, volute e organizzate dal parroco, don Rosano, con l’ausilio dei collaboratori del Gruppo Cultura del Duomo in occasione delle celebrazioni di San Leoluca, patrono di Vibo.

Si tratta di una serie di eventi che rientrano nel più ampio progetto Fede e Cultura che la parrocchia sta portando avanti. Relativamente al programma delle Giornate Leoluchiane è stato approntato, a cura del Duomo, un manifesto generale, cui farà seguito, per ogni evento, uno specifico manifesto con l’indicazione dettagliata anche delle personalità che interverranno di volta in volta. Tutti gli eventi godono del patrocinio gratuito del Comune di Vibo Valentia.

Le Giornate Leoluchiane hanno preso il via domenica 23 febbraio con l’inaugurazione di una mostra d’arte presso il Museo d’arte sacra del Duomo. Un’ esposizione che raccoglie circa quaranta opere, capaci di catturare il respiro dell’anima umana, tutte ispirate al tema della Speranza, che rimarranno visibili fino alla conclusione della festività. L’arte, capace di raccontare le profondità dell’animo umano, diventa veicolo di riflessione e rinascita. In un mondo lacerato da conflitti, incertezze e crisi di vario genere, l’arte si fa porto sicuto, bussola emotiva, un faro che illumina la via; così come la bellezza rappresenta un punto fermo, un luogo in cui l’anima può sostare e ritrovare se stessa.

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Papa Francesco, nella Laudato Si’, infatti, ci ricorda che la bellezza del creato e dell’arte sono un dono da proteggere, una responsabilità che interpella la coscienza di ciascuno. L’invito, in questo spazio espositivo, è quello di abbandonarsi allo stupore, di lasciarsi trasportare dalle immagini, come pellegrini in cerca di risposte. Il Giubileo della Speranza, con il suo richiamo alla fiducia e alla rinascita, trova qui un’eco potente, ricordandoci che la bellezza può essere un ponte tra cielo e terra, tra uomo e creato.

La parola poetica si è fatto canto e preghiera, strumento di dialogo e resistenza con il reading Versi di Pace: l’immaginazione poetica al servizio della Pace, svoltosi martedì al Museo d’arte sacra del Duomo. Poeti, autori e lettori daranno voce a testi che celebrano la pace come valore universale, ma anche come impegno quotidiano. In un’epoca in cui le divisioni sembrano aumentare, l’arte della parola diventa un atto rivoluzionario, un gesto di riconciliazione. La poesia insegna a fermarsi, a riflettere, a dare un nome alle emozioni. Ed è proprio in questo spazio, sospeso tra il dire e l’ascoltare, che può germogliare la speranza di un mondo più giusto. Il reading ha dato voce ai poeti, custodi di un linguaggio capace di ricucire strappi e ridisegnare orizzonti. In un tempo in cui le ferite della guerra e delle divisioni sono ancora aperte, la poesia si offre come una medicina invisibile, un soffio leggero capace di ricreare legami e accendere speranze.

Come ricordato dalla Laudato Si’, la pace è anche il frutto di un’armonia più ampia, che abbraccia l’uomo e il creato, che non separa ma unisce, che non distrugge ma genera vita. E in questa armonia, la parola poetica diventa il seme di un nuovo mondo possibile. All’incontro, presentato e coordinato dal giornalista e poeta vibonese Michele Petullà, hanno preso parte un gruppo di studenti del Liceo Musicale “V. Capialbi”, guidarti dalla prof.ssa Giuliana Pelaggi, che cureranno anche l’animazione musicale.

Il disagio giovanile sarà, invece, il tema su cui si incentrerà l’incontro-dibattito Disagio giovanile, Territorio e Speranza, in programma domani mattina nella sala convegni del Valentianum.

Una tavola rotonda che metterà a confronto esperti, educatori e giovani, per indagare le cause del malessere giovanile e individuare strumenti di contrasto efficaci. L’assenza di prospettive, la difficoltà di inserirsi nel mondo del lavoro, la solitudine amplificata dall’era digitale: i giovani di oggi si trovano a navigare in un contesto complesso, ma il territorio può e deve offrire strumenti per restituire loro speranza e opportunità.

Il futuro si misura nella capacità di ascoltare i giovani, di comprenderne le inquietudini, di offrire loro radici e ali. Quali sono le sfide che le nuove generazioni affrontano in un territorio complesso e spesso dimenticato? Quali strumenti può offrire la comunità per contrastare il senso di smarrimento e solitudine? La speranza, in questo contesto, non è una parola vuota ma un impegno concreto: costruire insieme un tessuto sociale che non lasci indietro nessuno. All’incontro – patrocinato anche dall’Università della Calabria, Dipartimento di Cultura, Educazione e Società – prenderanno S.E. Mons. Attilio Nostro, vescovo della Diocesi di Mileo-Nicotera-Tropea; don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud; il prof. Giancarlo Costabile, Docente di Pedagogia dell’Antimafia presso Unical; Nancy Cassalia, Coordinatrice territoriale di “Crisi come Opportunità”. 

Giovedì 27, invece, alle 10, sempre al Valentianum, si terrà un incontro dedicato a un tema quanto mai attuale: Donne, diritti e dignità: ruolo sociale e contrasto alla violenza. Un confronto necessario su una questione che, purtroppo, continua a segnare drammaticamente il nostro tempo. Dalla parità salariale alla lotta contro la violenza di genere, il dibattito offrirà spunti di riflessione per comprendere a che punto siamo e quali passi ancora devono essere compiuti per una società più equa e rispettosa. In un’epoca in cui le donne continuano a lottare per il riconoscimento pieno della loro dignità, questo incontro si propone di essere un faro acceso sulla realtà, sulle battaglie vinte e su quelle ancora da combattere. Il rispetto, la parità, la libertà non possono essere slogan, ma pilastri su cui costruire una società più giusta. Un incontro che si trasforma in un appello: proteggere, educare, cambiare.

L’incontro sarà presentato e coordinato dalla prof.ssa Marcella Mellea – Presidente della Commissione Cultura e Politiche Sociali del Comune di Vibo Valentia – e vedrà la partecipazione del sindaco, dott. Enzo Romeo; dell’avv. Stefania Figliuzzi, Presidente del centro antiviolenza regionale “Attivamente Coinvolte APS”; del dott. Nicola Raffaele, segretario Confartigianato. All’incontro prenderanno parte classi di studenti del Lice Statale “V. Capialbi”, guidati dalla prof.ssa Ines Calafati, che proporranno una serie di performance teatrali collegate al tema oggetto dell’incontro. L’incontro, inoltre, sarà allietato dalla musica e dai canti della prof.ssa e musicista Lucia Quattrocchi; avrà, inoltre, come cornice di colori e immagini, un’ esposizione di opere di artisti vibonesi.      

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La chiusura delle Giornate Leoluchiane sarà affidata ai più giovani, protagonisti dell’incontro Giubileo, Speranza e Cura per il Creato, che si terrà venerdì 28 febbraio alle 10, sempre nella sala convegni del Valentianum. Gli alunni dell’Istituto Comprensivo I Circolo, guidati dalla Dirigente scolastica Mimma Cacciatore, porteranno il loro contributo attraverso un concerto e, successivamente, realizzeranno un gesto dal forte valore simbolico: la piantumazione di piante e fiori in Piazza San Leoluca.

Un vero e proprio gesto di rinascita, oltre che di riflessione; un atto che richiama l’invito di Papa Francesco, ribadito nel Giubileo della Speranza del 2025, a prendersi cura della Casa Comune. Piantare un una pianta, un fiore, un albero, significa guardare al futuro con fiducia, riconoscendo che il bene seminato oggi sarà il frutto di domani. Un atto simbolico, ma anche profondamente reale: affondare le radici della speranza nella terra, consegnare al futuro il compito di crescere, germogliare, dare frutti. (rvv)



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