Flussi 2025 le quote per tipologie di lavoro – portale immigrazione

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Flussi 2025: la prima distribuzione delle quote per lavoro subordinato (stagionale e non)

Con la Nota n. 1054 del 12 febbraio 2025, la Direzione Generale per le politiche migratorie e per l’inserimento sociale e lavorativo dei migranti, operante presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha proceduto alla prima distribuzione delle quote previste dal decreto flussi 2025.

Tale provvedimento ha l’obiettivo di garantire il rilascio dei nulla osta al lavoro in relazione alle istanze presentate agli Sportelli Unici per l’Immigrazione, secondo le disposizioni contenute nel DPCM 27 settembre 2023, che disciplina la programmazione dei flussi d’ingresso per il triennio 2023-2025.

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L’assegnazione delle quote rappresenta un passaggio fondamentale per la regolazione dei flussi migratori destinati al mercato del lavoro italiano e mira a rispondere alla domanda di manodopera nei settori produttivi individuati dal legislatore.

Distribuzione delle quote per lavoro subordinato non stagionale

Per il 2025, il Ministero ha attribuito complessivamente 42.835 quote per lavoro subordinato non stagionale, riservandone 17.129 alle lavoratrici. La ripartizione delle quote si è articolata come segue:

In primis, 15.000 quote sono riservate a lavoratori provenienti da Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto accordi bilaterali o intese di cooperazione in materia migratoria. E poi, 1.542 quote specificatamente saranno assegnate a lavoratori tunisini, mentre 3.464 quote sono destinate a lavoratori provenienti dall’India.

In ultimo 5.700 quote saranno riservate al settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, un comparto che registra una domanda crescente di personale qualificato.

La distribuzione delle quote a livello provinciale risponde a criteri di domanda effettiva e necessità del mercato del lavoro, sulla base delle richieste presentate dagli imprenditori e dei fabbisogni espressi a livello territoriale.

Attribuzione delle quote per lavoro subordinato stagionale

Stesso discorso vale per le quote per lavoro stagionale. Il decreto ha previsto 38.462 ingressi per motivi di lavoro subordinato stagionale, ripartiti in maniera analitica secondo la seguente suddivisione. Si parte con 15.380 quote che sono riservate alle lavoratrici.

Si procede con 2.101 quote che invece sono assegnate a lavoratori di cittadinanza indiana, mentre 841 quote vengono dedicate alle richieste di nulla osta al lavoro stagionale pluriennale, strumento che consente ai datori di lavoro di assumere lo stesso lavoratore per più stagioni senza dover ripresentare la domanda annualmente;

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E poi 13.736 sono le quote destinate al settore agricolo, per istanze presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro. Ancora,  3.143 quote sono quelle riservate al settore turistico-alberghiero, sempre su richiesta delle organizzazioni professionali di categoria.

Mentre 3.261 quote residuali sono destinate al lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, per rispondere a esigenze emergenti nel corso dell’anno.

L’assegnazione delle quote stagionali è stata concepita per rispondere alle necessità di comparti economici ad alta intensità di lavoro temporaneo, con particolare attenzione all’agricoltura e al turismo, settori caratterizzati da una domanda ciclica di manodopera.

Gestione delle quote non ripartite e meccanismo di redistribuzione

Le quote che non sono state inizialmente assegnate a livello territoriale rimangono nella disponibilità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che potrà procedere a una successiva distribuzione in base alle richieste pervenute agli Sportelli Unici per l’Immigrazione.

La procedura di assegnazione  prevede il coinvolgimento degli Ispettorati Territoriali del Lavoro, i quali avranno il compito di segnalare alla Direzione Generale per le politiche migratorie eventuali fabbisogni non soddisfatti, consentendo una redistribuzione dinamica delle quote ancora disponibili.

Questo meccanismo garantisce una maggiore flessibilità nella gestione dei flussi migratori e permette di adeguare l’offerta di manodopera alle effettive esigenze del mercato del lavoro.

L’attribuzione delle quote per il 2025 si inserisce nel più ampio contesto della programmazione triennale dei flussi d’ingresso per motivi di lavoro, stabilita dal DPCM 27 settembre 2023. Tale decreto individua il fabbisogno di manodopera straniera in Italia e disciplina i criteri di assegnazione delle quote per il periodo 2023-2025.

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La norma in questione ha disciplinato l’individuazione annuale del numero massimo di ingressi consentiti per ciascuna categoria lavorativa e settore produttivo. Ha altresì approfondito il discorso della riserva di quote per lavoratori provenienti da Paesi con cui l’Italia ha accordi bilaterali in materia migratoria, nell’ottica di favorire una gestione regolata e programmata dei flussi migratori.

Una parte è stata in ultimo dedicata al meccanismo di redistribuzione delle quote non assegnate, al fine di garantire un’allocazione ottimale delle risorse lavorative.

L’attenzione riservata ai lavoratori provenienti da Paesi con accordi di cooperazione con l’Italia, nonché la significativa quota destinata al comparto dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, evidenziano la volontà del legislatore di indirizzare i flussi migratori verso ambiti strategici per l’economia nazionale.

Infine, il sistema di gestione delle quote non assegnate e la possibilità di redistribuzione delle stesse garantiscono un approccio flessibile e adattivo, capace di rispondere con tempestività alle richieste del mercato del lavoro e di promuovere un’integrazione ordinata dei lavoratori stranieri nel tessuto economico e sociale del Paese.

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