A Roccavivara, in Molise, c’è uno “Smeraldo”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Per quanto abusata, purtroppo, l’etichetta di “regione che non esiste” è quella che ormai accompagna prevalentemente l’identità molisana al di fuori dei confini regionali. E i molisani giustamente replicano con “il Molise che resiste”, indicando quelle tante preziose tipicità di questo scrigno del nostro Mezzogiorno – da quelle storico-artistiche a quelle enogastronomiche – davvero tutte da scoprire, perché lontane dai maggiori flussi turistici.

I molisani che “resistono” sono tanti, distribuiti negli innumerevoli, caratteristici, affascinanti borghi svuotati dall’emigrazione. Perché gli eredi dei fieri sanniti conoscono bene i sacrifici del lavoro in una terra che rende tutto più arduo, a causa principalmente delle montagne e della conseguente carenza infrastrutturale. Le eccellenze, quindi, non mancano, il problema è valorizzarle, favorirne la conoscenza, farle apprezzare da una potenziale platea infinita.

Il Molise, sostanzialmente, non ha saputo approfittare dell’autonomia – il “divorzio” dall’Abruzzo risale all’ormai lontano 1963 – per creare quella che nell’idea dei promotori doveva essere “un’isola felice”, addirittura talvolta preannunciata come “Svizzera italiana”. Ne aveva tutte le potenzialità, ma lo scarso peso amministrativo – meno di 300mila residenti – ha inciso nell’irrilevanza dell’offerta turistica, nella difficoltà a dotarsi di opportunità, ad aprirsi all’esterno, a frenare il dissanguamento migratorio.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Questo isolamento, che in molti casi persiste, rappresenta però anche un’occasione di promozione di un territorio rimasto sostanzialmente integro, soprattutto nell’offerta paesaggistica, nonché nella componente umana. Insomma, quell’urbanizzazione selvaggia che rende sempre più invivibili le principali metropoli italiane è estranea al territorio molisano e ciò potrebbe costituire un volano per il futuro, se ben sfruttato.

Il signor Enio nel mulino

Ecco, allora, che ogni eccellenza regionale, naturale o realizzata dall’uomo, ha un valore superiore alla media, proprio perché frutto di intuizioni, di abnegazione, di tenacia.

Tra gli angoli più suggestivi della regione, la Valle del Trigno, situata tra il Molise e l’Abruzzo, offre panorami incantevoli e un invidiabile patrimonio storico-artistico. Insomma, è tutta da scoprire.

Qui, a Roccavivara, provincia di Campobasso, coinvolgente borgo di seicento abitanti (erano quasi duemila nel dopoguerra), il signor Enio quattro decenni fa ha deciso di investire nella ricettività. L’amore per il territorio e la passione per il lavoro lo hanno spinto a realizzare un edificio lavorando la pietra locale, recuperando nel contempo altre masserie, simbolo della zona. Un’idea semplice e vincente di ospitalità, poi ereditata dal figlio Mario, che da buon cuoco oggi accoglie i suoi ospiti con piatti della tradizione locale rivisitati in chiave moderna, sfruttando la filiera corta del territorio.

L’hotel/sala ricevimenti “Lo Smeraldo”, ubicato ad un passo dalle rive del fiume Trigno, con panorama mozzafiato, può costituire un punto di relax, nonché la base di partenza per scoprire questo territorio a cavallo tra Molise e Abruzzo. Lo si può fare attraverso percorsi in e-bike, trekking o semplicemente a piedi. In auto e in moto è possibile spingersi più in là, ad esempio in provincia di Isernia.

A poco più di un chilometro dall’hotel “Lo Smeraldo” c’è il Santuario della Madonna del Canneto, una delle più antiche e suggestive chiese della regione, risalente ai secoli XI-XII, con pianta a croce latina e tre absidi. Nei muri esterni della chiesa sono inserite lapidi e iscrizioni di epoca romana e medievale; sulla destra si staglia un campanile ultimato nel 1329. Nelle vicinanze c’è una villa romana. Poco più lontano, a circa otto chilometri, c’è la Cattedrale di Trivento, gioiello di arte romanica: i paesetti montani dei dintorni sono molto suggestivi.

Per chi ama la natura, nel cosiddetto “Alto Molise” (provincia di Isernia) è possibile visitare la Riserva naturale della biosfera di Collemeluccio-Montedimezzo, ampia area protetta ricchissima di biodiversità, e la zona del lago di Castel San Vincenzo, con l’area archeologica e le sorgenti del fiume Volturno. Sempre in provincia di Isernia, imperdibili le cascate di Carpinone immerse nella natura incontaminata, raggiungibili con un breve sentiero.

Ancora in provincia di Isernia, meritano un’escursione il teatro romano di Pietrabbondante, i paesi montani di Carovilli e di Capracotta e l’artigianato delle campane di Agnone, delle zampogne di Scapoli e della lavorazione delle lame di Frosolone.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Più distante l’area archeologica di Saepinum, in provincia di Campobasso.

Presso l’hotel “Lo Smeraldo” è inoltre possibile scoprire la storia del vecchio Mulino e quella della produzione della farina, oltre che ammirare i macchinari d’epoca che lavorano.

L’hotel ha camere matrimoniali, triple e quadruple family.

Per ulteriori informazioni: https://hotelricevimentilosmeraldo.it.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *