“Prospettive di legalità. Giovani, regole, diritti” – Un’importante giornata di studio a palazzo Cesaroni

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Ieri pomeriggio, 22 febbraio, nella Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, si è svolta la giornata di studio “Prospettive di legalità. Giovani, regole, diritti”, patrocinata dall’Assemblea legislativa dell’Umbria. L’incontro, organizzato dall’Università degli Studi di Perugia (Dipartimento di Giurisprudenza) e dall’associazione Libera Umbria contro le mafie, ha presentato i risultati di una ricerca sulle problematiche legate alla legalità, al crimine e alle infiltrazioni mafiose, con un focus particolare sulle nuove generazioni.

L’intervento della presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi

Ad aprire i lavori è stata la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi, che ha espresso un sentito “enorme ringraziamento” a Libera Umbria e all’Università degli Studi di Perugia per il loro impegno. Nel suo intervento, Bistocchi ha rievocato un episodio significativo: “Nel 2019, a Perugia, a inizio consiliatura in Comune, ci fu un’inchiesta delle Procure di Catanzaro e Reggio Calabria, che aveva portato a numerosi arresti legati a reati di mafia. E non c’erano solo le consuete attività illecite legate al riciclaggio di denaro, ma c’era un elemento in più: il tentativo di influenzare la politica locale, indirizzare le intenzioni di voto, entrare in contatto con le cariche politiche e istituzionali.”

Un tema che ha portato all’istituzione, due anni dopo, di una Commissione antimafia a Palazzo dei Priori, e che, come sottolineato dalla Bistocchi, ha trovato ulteriore sviluppo nella ricostituzione della Commissione regionale “Analisi e studi su criminalità organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione e riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti”, che si è insediata proprio ieri. La presidente ha così augurato buon lavoro al nuovo presidente, il consigliere Fabrizio Ricci, ma ha anche ribadito l’importanza simbolica di questo passo: “La ricostituzione di questa commissione non deve essere vista però come un atto dovuto o un atto d’ufficio, ma come un segnale di profonda sensibilità e attenzione nei confronti di un fenomeno che va contrastato, e che quindi va conosciuto e studiato.”

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La Cultura della Legalità: un imperativo educativo

Nel suo intervento, Bistocchi ha parlato anche della cultura della legalità, un tema centrale della giornata. “La mia generazione è cresciuta con gli omicidi di Falcone e Borsellino,” ha affermato, aggiungendo che, grazie al lavoro di Libera, si è compreso come la mafia non sia un fenomeno confinato a determinate regioni, ma che, come evidenziato anche da recenti sentenze, anche l’Umbria non è più immune da tali infiltrazioni. Per questo, ha proseguito, le istituzioni devono lavorare congiuntamente per combattere il crimine, promuovendo una cultura della legalità che deve diventare il primo passo verso una società più giusta e sana.

Bistocchi ha anche commentato i risultati della ricerca, evidenziando il disagio giovanile e l’apatia di una parte significativa dei giovani, preoccupati per la loro condizione e per un futuro incerto. Ha fatto riferimento a un dato preoccupante: “Poco più della metà dei giovani afferma che una norma va rispettata,” dimostrando la necessità di un rinnovato impegno educativo e di sensibilizzazione.

L’importanza dell’educazione come arma contro la mafia

La presidente ha quindi citato il pensiero di uno dei più importanti intellettuali del Novecento italiano, Gesualdo Bufalino, che in uno dei suoi scritti ha affermato: “La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari.” Un concetto che Bistocchi ha interpretato come un invito ad affrontare la questione della mafia con la cultura e l’educazione: “Perché una delle forme di violenza e di illegalità più devastanti per la convivenza civile non è una fatalità, ma è, come diceva Falcone, un fatto umano che avrà un termine e potrà essere vinto con la più efficace delle armi: l’educazione.”

I saluti istituzionali e gli interventi sui risultati della ricerca

I lavori sono proseguiti con i saluti istituzionali di Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, ed Elisabetta Proietti, di Libera Umbria. Successivamente, Paolo Montesperelli e Piero Dominici hanno presentato i risultati del sondaggio condotto nell’ambito della ricerca, analizzando i temi dell’etica, della legalità e delle preoccupazioni delle nuove generazioni riguardo al loro futuro. Una riflessione che ha sottolineato come la passività dei giovani e la mancanza di fiducia nelle istituzioni siano fenomeni da affrontare con urgenza, al fine di prevenire fenomeni di illegalità e di crimine.



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