la partita che cambiò le sponsorizzazioni nel calcio


Una lunga serie di eventi portò alla progressiva affermazione delle sponsorizzazioni nel panorama calcistico nazionale. Si ritiene che la prima squadra italiana a recare il logo dello sponsor sulla maglia fu il Lanerossi Vicenza. Il glorioso club veneto, nella stagione cadetta 1953-54, sfoggiò per la prima volta sulle casacche bianco-rosse a bande larghe verticali la famosissima “R” intrecciata color oro, frutto di un’elegante elaborazione grafica che accompagnò per 36 anni le alterne vicende calcistiche del sodalizio veneto. Il Lanerossi Vicenza disputò 30 campionati di Serie A, di cui 20 consecutivi. Anni ruggenti che videro i “palladiani” imporsi costantemente all’attenzione delle cronache calcistiche. Un record che impreziosisce la storia della società veneta ed inorgoglisce i tifosi vicentini. L’ iconica “R” del lanificio Lanerossi di Schio apparve per l’ultima volta sulle maglie biancorosse nella stagione 1988-89. Il mondo dell’imprenditoria italiana nel corso degli anni ha annoverato nomi importanti che hanno dato grande lustro al mondo del settore produttivo di casa nostra. Teofilo Sanson fu tra questi. L’ imprenditore veneto, nativo di Scomigo, una frazione del comune di Conegliano Veneto, in provincia di Treviso, fu una fugura di spicco nel settore dolciario. Iniziò la sua carriera imprenditoriale aprendo un modesto chiosco di gelati a Torino.

L’iniziativa ebbe seguito. Il fiuto di Sanson per il “business” suggerì all’imprendotore di aprire un laboratorio dolciario nel capoluogo piemontese. Fu un successo. Il laboratorio ebbe modo di evolversi nella “Gelati Sanson”. Classe 1927, il brillante e dinamico uomo d’affari veneto riuscì a rivoluzionare anche il mondo dello sport. Nel 1976 Sanson rilevò l’Udinese Calcio e ne divenne Presidente. In soli 4 anni portò il sodalizio friulano dalla Serie C alla Serie A. Nel 1978 i regolamenti federali si occupavano solo delle maglie, ma l’ingegno e il fiuto dell’ imprenditore di Conegliano tirò fuori dal cilindro magico degli affari una “trovata” che interessò i pantaloncini. Era l’ 8 ottobre 1978, una domenica come tante. Allo stadio comunale di Udine, oggi “Bluenergy Stadium”, uno stadio di modernissima concezione, il campionato di Serie B prevedeva alla terza giornata la gara Udinese-Foggia. La squadra bianconera era allenata in quella stagione da Massimo Giacomini, ma il merito di aver costruito tecnicamente l’Udinese fu del direttore sportivo, Franco Dal Cin. I “rossoneri”di Capitan Pirazzini, guidati da ‘mister’ Cinesinho, ex calciatore della Juventus, scesero in campo memori di un risultato clamoroso che fece storia.

Il 28 ottobre 1962, alla settima giornata del campionato di Serie B, il Foggia allenato da Oronzo Pugliese sconfisse in trasferta l’Udinese allenata da Armando Segato, degli svedesi Andersson e Selmosson, con un clamoroso risultato: 7 a 2. Tre delle sette reti messe a segno dai dauni furono siglate dal centravanti ‘rossonero’, Cosimo Vittorio Nocera, nato a Secondigliano, al quale la Giunta comunale della città di Napoli, lo scorso 14 febbraio, ha intitolato una via della città, tributandogli un doveroso riconoscimento per la sua brillante carriera agonistica. Nella gara disputata nel 1962 il portiere dell’Udinese era un certo Dino Zoff, uno dei più grandi portieri della storia del calcio internazionale.

L’ex Campione del Mondo, vinse a 40 anni il Mundial in Spagna nel 1982, Campione d’Europa nel 1968, 112 presenze in maglia azzurra, 11 anni e 479 presenze con la Juventus, di cui 330 in Serie A senza mai saltare una sola partita di campionato, 6 volte Campione d’Italia con i torinesi, con i quali ha conquistato anche 2 Coppe Italia e una Coppa UEFA, peraltro vinta anche quando allenò la Juventus battendo in finale nella stagione 89-90 la Fiorentina allenata da “Ciccio” Graziani, ancora oggi, dopo 53 anni, ricorda bene quell’Udinese – Foggia, le setti reti incassate dai rossoneri e il centravanti Cosimo Nocera, il quale a suon di reti, ne realizzò in totale 121 con i “satanelli”, il 21 giugno 1964 trascino il Foggia per la prima volta in Serie A. Udinese – Foggia dell’8 ottobre 1978 si giocava a distanza di 16 anni esatti da quel famoso 7 a 2. Ed anche quell’ Udinese – Foggia era destinata ad entrare nella storia del calcio italiano.

Infatti, quella domenica il “Patron” dell’Udinese fece applicare sui pantaloncini della squadra friulana la scritta con il nome della sua attività commerciale. Sanson era considerato all’epoca il “Re del Gelato”. I suoi gelati erano molto conosciuti anche all’estero. La scritta sui pantaloncini suscitò grande clamore mediatico. Il Presidente Sanson, però, per questa sua iniziativa venne sanzionato dalla Federazione. Pagò una multa salata: 10 milioni di lire. Nonostante ciò riuscì a conseguire una grande visibilità nell’esporre il suo marchio e trasse in seguito enormi profitti da quell’iniziativa che anticipò i tempi delle sponsorizzazioni commerciali dei club calcistici italiani.

La gara Udinese – Foggia terminò con la vittoria dei bianconeri sui “satanelli” rossoneri con un secco 2 a 0. Al 25esimo realizzò Ciro Bilardi su calcio di rigore. Raddoppio friulano di Carlo De Bernardi. Quel campionato di Serie B vide il trionfo della squadra di Giacomini. I bianconeri schieravano in formazione anche due ex calciatori del Foggia, il centrocampista Luigi Del Neri e l’attaccante Nerio Ulivieri. L’ Udinese vinse il campionato conquistando la vetta solitaria della classifica. Totalizzando 55 punti approdò in Serie A dopo 17 anni.

di Giuseppe Zingarelli



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