Ita Airways, Lufthansa studia il piano per salire al 90%. Ma pesa il debito di 2 miliardi del vettore tricolore

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Il colosso tedesco può acquistare le quote dal Mef già quest’anno, ma un eventuale aumento è stato rimandato alla seconda metà del 2026 per l’indebitamento raddoppiato in un anno per la flotta

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Lufthansa è al lavoro sul piano per salire al 90% di Ita Airways, opzione che può esercitare già da quest’anno. Ma i due miliardi di euro di indebitamento per il leasing degli aerei — che il vettore tricolore ha accumulato per l’espansione — si stanno rivelando un ostacolo non da poco. Tanto da spingere il colosso tedesco a spostare l’eventuale acquisto delle quote dal ministero dell’Economia a partire dalla seconda metà del 2026. È quanto spiegano al Corriere due fonti a conoscenza delle interlocuzioni tra Francoforte e Roma che sottolineano anche la natura non definitiva della decisione.

L’investimento

Dal colosso tedesco non commentano. Ma ricordano che preferiscono avere il ministero come co-azionista. «Non abbiamo un piano per arrivare al 90% nel 2025», aveva spiegato il ceo del gruppo Lufthansa, Carsten Spohr, lo scorso 3 febbraio durante la conferenza stampa a Roma. Anche se chi ha avuto modo di parlare con lui racconta che il manager non vorrebbe attendere troppo tempo. Le esperienze passate — con Austrian Airlines e Brussels Airlines — hanno dimostrato che è meglio procedere in questo tipo di operazioni senza far passare anni.




















































L’equilibrio dei conti

Spohr è anche convinto che, alle giuste condizioni, Ita — guidata dall’amministratore delegato Joerg Eberhart — potrebbe diventare persino più profittevole di Swiss che oggi è la gallina dalle uova d’oro del gruppo Lufthansa. Ma ai piani alti del quartier generale di Francoforte chi si occupa di gestire i conti invita alla prudenza perché salendo al 90% porterebbe i tedeschi a dover consolidare nel loro bilancio anche i 2 miliardi di indebitamento di Ita. Al 30 settembre 2024 l’indebitamento netto rettificato del gruppo ammontava a 7,68 miliardi di euro (contro gli 8,11 miliardi del 31 dicembre 2023), ma aveva anche quasi 9 miliardi di liquidità.

L’indebitamento

In attesa dei conti del 2024, dalla Relazione finanziaria del 2023 di Ita si legge che il debito relativo ai contratti di leasing di 83 aerei e 5 motori ammontava a 1.998.162.000 euro, più che raddoppiato rispetto al 2022 (995.457.837). Il vettore italiano ha 100 velivoli e aspetta la consegna di altri 19 — secondo i dati forniti dalla piattaforma specializzata ch-aviation — che andranno in parte a sostituire gli esemplari più vecchi, in parte a supportare l’espansione. La flotta attuale vede 9 jet di proprietà di Ita, gli altri in leasing in particolare da Air Lease Corporation e AerCap.

Le tempistiche

In ogni caso, spiegano le due fonti, una decisione su quando salire al 90% di Ita — che comporterà l’esborso di altri 325 milioni di euro, da versare al Mef, più altri 100 milioni di «earn out» al raggiungimenti di alcuni obiettivi intermedi — sarà presa a Francoforte «attorno a giugno» dopo aver consultato anche il nuovo piano industriale del vettore tricolore rivisto dopo l’ingresso di Lufthansa nell’azionariato. C’è poi un terzo passaggio che prevede il 100% «entro il 2028-2029».

Il passaggio all’Antitrust Ue

Ma salire dal 41 al 90% non sarà automatico, ricordano le fonti. Perché quando Lufthansa deciderà di rilevare il 49% dal Mef dovrà informare la Commissione europea: a quel punto l’Antitrust Ue dovrà riesaminare l’operazione e dare il via libera all’aumento della partecipazione tedesca. Al contrario del primo passaggio — l’ingresso nell’aviolinea italiana — che ha richiesto mesi di trattative serrate, questa procedura dovrebbe essere più veloce.

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