Dall’idea alla startup innovativa: il viaggio verso il successo

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Introduzione

Ci sono idee che nascono quasi per caso, magari davanti ad un caffè o in una chiacchierata tra amici oppure altre che prendono forma dopo anni di esperienza e studio.
Trasformare però un’intuizione in un’azienda innovativa è un viaggio complesso. Presuppone la definizione di obiettivi per il cui raggiungimento occorre strategia, metodo e tanta capacità di adattamento.
Invece la domanda che troppo spesso mi viene posta come naturale (e, sembra, unica problematica) è: poi con la partita iva cosa posso “scaricare”?
Come se il punto principale e risolutivo sia l’aspetto della deducibilità di costi da ricavi che, se così posta, lasciano intendere ad una natura di benefit piuttosto che oneri inerenti la costruzione di una entità aziendale o il funzionamento della medesima.

 

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Dall’intuizione alla conferma: validazione dell’idea vincente

Ogni impresa parte da un’idea, ma avere un’intuizione non basta: è necessario capire se può davvero funzionare sul mercato.
Per prima cosa occorre analizzare la necessità che si intende soddisfare con un bene o servizio. Meglio se la necessità che si intende risolvere riguarda un bisogno insoddisfatto.
Opportuno, in tal senso, scandagliare quali sono le alternative dei competitor che esistono già ed individuare il nostro punto di differenziazione.
La bontà dell’idea deve infine essere valutata sottoponendola ad un test di mercato con la raccolta di feedback, il cui riscontro guiderà le successive ottimizzazioni, evitando investimenti su un’idea che potrebbe non avere reale appeal.

 

Dalla visione alla struttura: il business model

Una volta verificato che l’idea ha del potenziale, occorre elaborare il nostro modello di business.
Il modello, in pratica, definisce il come può generare ricavi?
Quale sarà la strategia di determinazione dei prezzi? Una buona pianificazione finanziaria, con stime di costi, entrate e punto di pareggio, entità del capitale circolante aiuterà inoltre a capire il fabbisogno di capitali e la sostenibilità del progetto nel tempo.

 

Aspetti legali e burocratici per dare vita alla start up

Un’idea (vincente, per quanto così reputata) necessità di una struttura formale affinchè possa assumere formalmente quel complesso organizzato di beni per il funzionamento dell’impresa: l’azienda di cui all’art. 2.555 codice civile .
La scelta della giurisdizione (Italia, estero) è un passaggio fondamentale, perché impatta sulla governance e sulle responsabilità. In Italia, registrarsi come Startup Innovativa consente di accedere a finanziamenti appositi, incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche, rendendo il percorso più agevole.
Non solo in Italia: all’estero, per esempio, nell’enclave italiana della Repubblica di San Marino, troviamo un terreno particolamente friendly per le startup innovative (“Istituto per l’Innovazione” noto come San Marino Innovation, agevolazioni, incentivi fiscali, incubatori e spazi di consulenza).

 

Fundraising e accesso ai capitali per crescere

La crescita di una startup richiede investimenti, ma non tutte le fonti di finanziamento sono uguali. Le strategie variano tra:

  • autofinanziamento, con la quale un’azienda si finanzia con le proprie risorse, senza ricorrere principalmente a investitori esterni o prestiti bancari significativi. Trattasi di un modello di sviluppo basato sulla gestione oculata delle risorse finalizzato a mantenere il controllo della società;
  • business angel e venture capital, offrendo capitale sociale (equity) in cambio di capitali e supporto strategico;
  • crowdfunding, opzione sempre più diffusa per validare il mercato e raccogliere fondi in modo democratico.
  • bandi e finanziamenti pubblici (come Smart&Start di Invitalia) appositamente pensati per sostenere le nuove imprese innovative.

La chiave è trovare il giusto equilibrio tra raccolta fondi e mantenimento del controllo strategico. Infatti, alla finalità ricercata ognuna di queste strategie presenta un contrappeso: con l’autofinanziamento si gode della massima libertà ma la crescita potrebbe essere lenta. Come, invece, rivolgersi al Business Angel alla ricezione di finanziamenti e mentoring corrisponde una cessione di quote e dover accettare consigli a volte pressante. Il Venture capital apporta grandi capitali e consente crescita rapida ma fa perdere il controllo ed occorre mettere in conto l’exit. Il Crowdfunding consente una raccolta teoricamente infinita dal pubblico (e senza investitori “forti”) che però deve essere convinto e nutrito con estrema disponibilità e trasparenza. Con i bandi pubblici, infine, si ottengono finanziamenti senza cedere equity, ma occorre mettere in conto tanta burocrazia e tempi lunghi.

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Un team vincente è il motore della startup da assemblare

Anche la migliore idea, senza un team solido, è destinata a fallire e trovare le risorse umane giuste è forse la difficoltà più grande per i founders.
In via generale si deve segnalare che servono competenze complementari e una visione condivisa.
E bisogna subito avvertire sulla necessità di superare l’errore invalso, o quantomeno il malinteso, di considerare un buon team quello che considera importanti risorse di tipo tecnico, sviluppatori e designer per costruire il prodotto senza attribuire molta importanza anche ad esperti di marketing e vendite per portare al pubblico quel prodotto.
Ma non è tutto: oltre alle competenze, però, è fondamentale costruire una cultura aziendale basata su fiducia, innovazione e capacità di adattarsi velocemente al mercato.

 

Dall’idea al mercato: la strategia di crescita

Una startup non può limitarsi nella sua fondazione, esistere e aspettare passivamente gli eventi: deve farsi conoscere ed affrontare il mercato con gli strumenti di contemporaneità che lo stesso consente.
Attualmente il lancio del prodotto passa attraverso una strategia di marketing digitale mirata, sfruttando strumenti come SEO, social media, advertising e PR.
La customer acquisition è un altro tassello fondamentale: fidelizzare i clienti fin dai primi momenti aiuta a creare un brand solido e ad abbattere i costi di acquisizione nel tempo.
Anche partnership strategiche con aziende già affermate possono accelerare la distribuzione e dare credibilità al progetto.
Infine, e non solo d’ambito commerciale ma anche per finalità di economia aziendale, è essenziale monitorare costantemente KPI (Key Performance Indicators) come il costo di acquisizione cliente (CAC), il valore nel tempo del cliente (LTV) e il punto di pareggio (break-even) per aggiustare la rotta in corsa e ottimizzare la crescita.

 

Il successo è una questione di metodo

Lanciare una startup innovativa non è un percorso lineare, ma un viaggio fatto di sperimentazione, adattamento e crescita continua: chi riesce a strutturare ogni fase con metodo e visione strategica ha maggiori possibilità di trasformare un’idea in un’impresa vincente.

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