Roberto Saviano racconta Mauro Rostagno in un documentario su Sky

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Dal 26 febbraio alle 21.15 su Sky Documentaries e in streaming solo su Now, con un’anteprima il 24 febbraio a Torino

Mauro Rostagno il militante, il terapeuta, il giornalista, lo sperimentatore, l’uomo che fa succedere le cose, che aveva scelto scientemente di rischiare, che quando in un’intervista gli chiedono ‘che cos’è la rivoluzione? risponde sorridendo e quando gli domandano cos’è un Ashram? dice “la rivoluzione”. A raccontare le sue mille vite, l’esperienza ai vertici di Lotta Continua, l’appartenenza all’ashram di Osho a Pune, in India, le inchieste e la conduzione all’emittente televisiva locale Radio Tele Cine (Rtc) in Sicilia, ma soprattutto la sua capacità di cambiare pelle rimanendo fedele a se stesso è “Mauro Rostagno. L’uomo che voleva cambiare il mondo”. Il documentario Sky Original di e con Roberto Saviano arriva in esclusiva dal 26 febbraio alle 21.15 su Sky Documentaries e in streaming solo su Now, con un’anteprima il 24 febbraio a Torino.

«Abbiamo lavorato su una figura che mi è apparsa incredibilmente epica. Farsi attraversare dalla vita, sperimentare le proprie idee. Sommare vita a vita. Le istituzioni, le ideologie, gli orizzonti per Rostagno sono sempre in uno spirito diverso dal laboratorio quotidiano della vita ed è questo che lo rende carismatico» dice Roberto Saviano che firma con Stefano Piedimonte, soggetto e sceneggiatura di questo viaggio, con la regia di Giovanni Troilo. In due parti, prodotto da Sky e Palomar in associazione con Sky Studios, la docuserie con immagini di repertorio molto belle, interviste e testimonianze alla compagna Chicca Roveri, alle figlie Maddalena e Monica, alla sorella Carla e fra gli altri a Enrico Deaglio, Marco Boato, racconta anche 30 anni di indagini per far riemergere la verità sul suo omicidio, avvenuto il 26 settembre 1988 a Lenzi, vicino Trapani, dove ha fondato la comunità Saman, centro di riabilitazione per tossicodipendenti. “In questi anni sono state associate le parole di vittima ed eroe a mio padre. Questo documentario è riuscito a far arrivare la sua passione totale per quello che faceva. Ritrovo anche la sua allegria. E’ uno strumento fondamentale per veicolare la sua figura. Per me è fondamentale poter consegnare questo lavoro a mio figlio. Può essere una figura che stimola, soprattutto in questo momento» spiega la figlia Maddalena.

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«Da Lotta Continua se ne è andato quando si è sciolta per iniziare un’altra avventura, non si è sfilato prima» ci tiene a chiarire la figlia di Rostagno. “Le vittime- dice Carlo Degli Esposti, presidente di Palomar – siamo noi a cui è stato tolto Rostagno perché era un gran figo e sapeva aprire la testa della gente con una semplicità che ci manca tanto». Dal 1968 al 1988 – quando Rostagno viene ucciso a 46 anni dalla mafia su cui stava indagando – il documentario si apre a Trento, alla facoltà di sociologia, una realtà unica e straordinaria in cui diventa «quello che sarà in tutte le sue successive vite» e si chiude, nei titoli di coda, con le immagini del suo funerale. Cosa ci ha lasciato? «Ama, trasformati, scherza, lasciati attraversare. Le sue metamorfosi lo rendono così autentico perché non vanno a smontare le vite precedenti. Rostagno non ha l’indole del missionario. È eccentrico, concentrato su di se , cerca l’allegria» spiega Saviano che a Rostagno invidia «il coraggio di scegliere la felicità e di fregarsene del giudizio altrui e di non considerare l’errore un fallimento».

«Ci siamo interrogati a lungo su come poter raccontare tutte queste vite, le abbiamo messe in fila. Abbiamo lavorato molto sulle testimonianze e abbiamo scelto una tv locale Rtc come luogo in cui raccogliere tutti. Nelle riprese è entrata un pò anche l’anima del luogo. Le interviste sono tantissime, non ci sono tutte nei due episodi ma sono sotto traccia» racconta il regista. «Il nostro progetto con Sky Documentaries è recuperare la memoria breve del nostro Paese, di storie che sembrano disperse nello spazio e di cui ricordiamo pochissimo» sottolinea Roberto Pisoni, Senior Director Sky Entertainment Channels. Vestito sempre di bianco, con la naturalezza di unire alle parole i gesti, Mauro Rostagno ha creato, in una tv locale a Trapani, Radio Tele Cine (Rtc), “un telegiornale antagonista. Immaginate come sarebbe piaciuto alle nuove generazioni» racconta Saviano. Nel documentario si vede lui che va dagli agricoltori siciliani negli anni Ottanta e chiede ‘cosa pensate delle minigonne?’ Il suo telegiornale oggi “sarebbe accolto e seguito sui social. Aveva inventato una cifra giornalistica. Sarebbe impossibile, adesso, in un’informazione giornalistica profondamente controllata avere una esperienza del genere» afferma Saviano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA





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