Un acquario di 4.500 mq, spazi museali per 7.000 mq, pannelli fotovoltaici per 2.500 mq. Il tutto per 120, 9 milioni di euro , di cui 60, 9 dal Ministero della Cultura e 60 dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questo è il Museo del Mare, che oggi inizia la sua storia a Reggio Calabria. Ha preso ufficialmente il via il cantiere, con la posa della prima pietra.
La cerimonia di inaugurazione si è svolta proprio nell’area portuale in cui sorgerà la grande opera. Presenti il Sindaco Falcomatà, l’Assessore Romeo, il Consigliere Regionale Muraca e poi i rappresentanti del Ministero della Cultura, dello Studio Zaha Hadid (Innocenti), della Cobar (Barozzi), oltre ad alcuni componenti della maggioranza comunale e metropolitana di Reggio Calabria. E’ stata definita una “festa sobria”, da parte di Falcomatà, in relazione alla tragedia che ha colpito nelle scorse ore la famiglia Occhiuto, con la morte del figlio dell’ex Sindaco di Cosenza, Mario.
Romeo: “giorno storico”
Il primo a prendere la parola durante il convegno è l’Assessore al Museo del Mare, Carmelo Romeo. “Un giorno storico che non è un punto di arrivo, ma di partenza. Questo progetto non è solo un’opera architettonica, ma molto di più. Sarà un volano per i nostri territori, per la nostra Regione, dal punto di vista culturale, turistico, occupazionale, perché offrirà lavoro sia nella fase di cantierizzazione che in futuro. Ringrazio chi ha reso possibile tutto questo: è stata una sinergia istituzionale vera, tra chi ha scelto l’opera tra i 14 attrattori culturali e anche il Sindaco”.
Innocenti (Studio Zaha Hadid): “ecco come sarà l’opera”
“Per me è una giornata importantissima. Ora dobbiamo fare un piccolo sforzo di immaginazione per capire come sarà l’opera, che sorgerà in questa area. Una parte di città dimenticata sarà riqualificata”, ha esordito Filippo Innocenti, dello Studio Zaha Hadid, mostrando le immagini del rendering e spiegando i dettagli dell’opera. “Ho partecipato al progetto iniziale insieme a Zaha Hadid, spesso ho immaginato quest’area. Nonostante viva da 30 anni a Londra, continuo ad avere un grande rapporto con il mare. Da architetto vi dico che questo posto scelto è unico, poche volte capita di avere un’opera in un luogo così. Si potrà vedere dalla Sicilia ma anche dall’autostrada. C’è voluto qualche anno per arrivare a questo punto, ma ritengo questa una possibilità”.
Mostrando l’ingresso e la pianta dell’opera, l’architetto parla di tre livelli espositivi e di una “struttura flessibile”. La parte espositiva a sua volta “avrà altre due parti, l’esposizione permanente che ospiterà una collezione (potrebbe essere ispirata al tema di Ulisse e alla storia dell’Odissea, ma lo decideremo insieme) e le esposizioni temporanee, che cambieranno ogni 3-4 mesi. Gli interni avranno invece tre temi: acqua, navigazione e natura, con acquario e auditorio”, continua Innocenti mostrando alcune immagini inedite degli interni. “La parte dell’acquario sarà affidata a un gestore internazionale. Sarà ispirata alla natura e alla meravigliosa biodiversità dello Stretto. Lavorerà in connessione e sinergia con istituzioni tecniche e scientifiche. Si sviluppa su due piani, sarà di medie dimensioni”.
Innocenti ha proseguito il suo intervento elencando alcune delle opere importanti in Italia realizzate dallo studio Zaha Hadid: “per questo ora il progetto a Reggio Calabria è più maturo, anche per quanto riguarda la sensibilità ambientale. Ha superato tutta una serie di vagli che l’hanno messo all’altezza di iniziative e programmazione varia. Sopperirà al proprio fabbisogno energetico totalmente, con risorse rinnovabili autoprodotte”, aggiunge Innocenti, che cita la stazione di Afragola. Innocenti esalta gli aspetti energetici e ambientali dell’opera, oltre alla “grande quantità di carbonio che si produce. Noi ci siamo avvalsi della possibilità di utilizzare pannelli di alluminio con una finitura speciale, alluminio riciclato, senza ulteriore depauperamento delle risorse naturali”.
Vito Barozzi, amministratore di Cobar: “essere qui è un onore”
Il terzo a prendere la parola è stato Vito Barozzi, fondatore e amministratore di Cobar, la ditta che si occuperà di realizzare l’operea: “per me è un onore essere qui. La posa della prima pietra è sempre un atto simbolico. Il Museo del Mare non sarà solo un fabbricato, ma un luogo di cultura e bellezza, connessione tra presente, passato e futuro di una terra straordinaria. Noi di Cobar affrontiamo la sfida con passione. Costruire significa dare forma alle idee, ma anche assumersi le responsabilità di un qualcosa che durerà nel tempo”.
Nicola Macrì (Ministero della Cultura) e i 14 attrattori culturali in Italia
Nicola Macrì, del Ministero della Cultura, è il volto dietro chi ha scelto il Museo del Mare come uno dei 14 attrattori culturali italiani, finanziando una parte importante dell’opera. Tante le opere, molte al sud, che Macrì enfatizza, tra Sicilia, Puglia, Campania, Lazio, fino a salire al centro e al settentrione.
Sindaco Falcomatà: “l’idea è di una Reggio città non sul mare, ma di mare”
Ultimo a prendere la parola il Sindaco Falcomatà, che prima di iniziare ha voluto manifestare la sua vicinanza alla famiglia Occhiuto per la morte del figlio dell’ex Sindaco di Cosenza Mario, nonché nipote del Governatore calabrese Roberto: “sarà una cerimonia molto sobria, perché capiamo cosa sta passando la famiglia Occhiuto dopo la tragedia che l’ha colpito. Dobbiamo essere rispettosi verso questo momento”.
“Siamo contenti che il Museo del Mare possa rappresentare anche un esempio di modernità, sostenibilità energetico ed economico. Ringrazio la Cobar, che per noi è garanzia, visto che ha dimostrato professionalità e attaccamento al lavoro nel progetto del Waterfront. Nella realizzazione del cantiere abbiamo visto anche attaccamento alla città e questo non è scontato e comune. Ringrazio anche il Ministero della Cultura, la sua presenza dimostra l’attenzione che c’è dalle istituzioni nazionali su questo progetto”.
“Avete visto delle immagini straordinarie. Abbiamo voluto chiamare a raccolta la città perché nei prossimi mesi vedremo svilupparsi un cantiere che si svilupperà giorno dopo giorno. In questi anni abbiamo imparato che è importante che si instauri – tra le istituzioni e la città – un’idea legata al futuro di città che si prospetta. La nostra idea è di avere l’ambizione di trasformare Reggio da città sul mare a città di mare, con un unico fronte mare cittadino da Pellaro-Bocale alla zona nord. Ovviamente ci vuole tempo”.
Scopertura e posa della prima pietra
Dopo tutti gli interventi, le istituzioni e i presenti si sono spostati di qualche metro per assistere alla scopertura marmorea di avvio dei lavori e alla posa della prima pietra, con la demolizione di una struttura che farà poi spazio al cantiere.
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