L’ad di Tecnomeccanica Ferrucci: questo è l’anno della svolta, faremo nuove assunzioni
Tecnomeccanica, che lo scorso agosto ha acquisito il ramo d’azienda della ex Marelli di Crevalcore con un investimento di oltre 10 milioni di euro, può finalmente garantire l’attuazione del piano industriale e la totale riconversione del sito produttivo. Con lavorazioni di nuova generazione, che si stanno già aggiungendo alla pressofusione di alluminio per corpi farfallati destinati ai motori per l’automotive, il parco fotovoltaico sulla copertura della rinnovata fonderia e il proseguimento del percorso di assunzioni annunciato.
Seppur con otto mesi di ritardo, l’agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa del ministero dell’Economia e delle finanze, Invitalia, ha compiuto il tanto atteso aumento di capitale: 7 milioni di euro con un ingresso nel capitale della società pari al 40% delle quote. Ad annunciarlo è l’amministratore delegato Simone Ferrucci, operativo nello stabilimento della Bassa quattro giorni su sette. «Invitalia ha mantenuto le promesse e ora l’istituto di credito Bper potrà sbloccare quel basket bond da 4 milioni per investimenti green che stavamo aspettando e che sarà emesso con Cassa depositi e prestiti». «Si tratta di un’operazione complessa che ci fa tirare un sospiro di sollievo. Anche se abbiamo dovuto un po’ decelerare — precisa — , non ci siamo mai fermati. Adesso possiamo ridurre la cassa integrazione che coinvolge una quarantina di dipendenti su 147 alla settimana e ripartire con gli investimenti programmati: innanzitutto il fotovoltaico, poi i nuovi impianti, infine riassorbire il personale e procedere con ulteriori assunzioni da affiancare alle risorse già inserite». Per lo più ingegneri.
Sono inoltre state installate tre nuove presse dal volume di 560 tonnellate, dieci centri di lavoro per macchine utensili e tre per processi di innovazione digitale. E ancora: l’impianto per la lavorazione meccanica proveniente da Argentan (la sede che Marelli ha chiuso in Francia) mentre sono in fase di montaggio le isole robotizzate. «Con l’ingresso di nuovo capitale — aggiunge l’imprenditore — si potranno acquistare anche presse da 1400 tonnellate, raddoppiando la capacità di produzione, e automatizzare tutte le linee. Potremmo sviluppare una nuova gamma di prodotti in plastica non solo per il powertrain, ma anche per l’elettrico e il lighting». Dunque, i fanali.
L’ingresso di Invitalia porta novità anche a livello societario. «Tecnomeccanica Crevalcore da Srl si trasforma in Spa e avrà un organismo di controllo più forte — informa Ferrucci—: io resto amministratore delegato, mentre la presidenza del consiglio di amministrazione va a Invitalia con Raffaele Ferrara, già presidente dell’organismo di vigilanza Eni». Una figura non finanziaria ma manageriale che dà all’operazione, già potenziata dal ruolo di partner dell’agenzia governativa Invitalia, un’ulteriore garanzia sugli sviluppi industriali futuri in chiave di transizione energetica ed elettronica. Pilastri a cui si aggiungono gli investimenti iniziali della uscente Marelli, che dai licenziamenti annunciati nell’ottobre 2023 ha optato per un coinvolgimento proattivo: la cessione della storica fabbrica al valore simbolico di un euro e 70 milioni di euro assicurati a Tecnomeccanica sotto forma di contratti negoziati sul mercato europeo. «Il 2025 sarà l’anno della svolta», chiude Ferrucci che non dimentica di ringraziare il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla, allora titolare dell’assessorato allo Sviluppo economico: «È stato decisivo» per la messa a terra di un rilancio industriale che è già un modello da imitare.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link