Emilia-Romagna, il maxi piano per le scuole. Tra le novità la revisione del calendario. L’ipotesi: «Pausa a primavera e aule aperte a giugno e settembre»

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Bologna Da 12 a 18 milioni sulla disabilità a scuola, da sette a 10 milioni sui centri estivi, da 28 a 30 milioni per abbattere le rette dei nidi, da due a tre milioni per sostenere i neo-genitori. A questi si aggiungono i 15 milioni (erano 11) per i

servizi 0-3 anni. In tutto, aumentando del 26% gli investimenti della Regione Emilia-Romagna per bambini e genitori, attraverso i centri per le famiglie. Uno “stanziamento senza precedenti”, rivendica la neo-assessora regionale a Istruzione e Welfare

Isabella Conti, presentando le sue linee di mandato, dopo averlo fatto in commissione regionale. Col nuovo bilancio la giunta de Pascale aumenta di quasi venti milioni i fondi per il welfare famigliare e l’istruzione. Ecco le novità in vista.

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1. Costruzione di nuove scuole

La Regione Emilia-Romagna ha destinato oltre 237 milioni di euro, provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per migliorare l’edilizia scolastica. Gli interventi previsti includono la costruzione di nuove scuole per il primo e secondo ciclo d’istruzione, la realizzazione e messa in sicurezza di asili nido e scuole dell’infanzia. Il piano comprende anche l’ampliamento delle mense scolastiche per favorire l’estensione del tempo pieno, il potenziamento delle infrastrutture sportive e la riqualificazione degli edifici scolastici esistenti.

2. Sostegno all’edilizia scolastica sostenibile

Un altro capitolo importante per il sistema scolastico riguarda il sostegno all’edilizia scolastica. È in fase di definizione un nuovo piano per la costruzione e la riqualificazione degli edifici, con l’obiettivo di renderli sicuri, a basso consumo energetico e a emissioni zero. Questo piano distribuirà ai Comuni i finanziamenti statali previsti per il triennio 2025-2027. La Regione ha inoltre confermato la sua ferma contrarietà al ridimensionamento scolastico previsto dal ministero, dichiarandosi pronta a difendere le autonomie scolastiche, in particolare nelle aree montane e interne a rischio di spopolamento. Per questi territori svantaggiati, inclusi quelli colpiti dalle recenti alluvioni, verranno potenziate le risorse destinate al diritto allo studio, con un’attenzione particolare agli studenti provenienti da famiglie a basso reddito, garantendo loro pari opportunità di accesso all’istruzione e sostegno economico.

3. Formazione e partecipazione attiva

Il progetto “TrasFormAzioni” rappresenta una delle novità principali del piano regionale, con l’obiettivo di coinvolgere direttamente la comunità educativa nella definizione dei contenuti formativi. Parte del Piano triennale di formazione per la partecipazione 2022-2024, l’iniziativa mira a integrare le politiche regionali su temi complessi e a sperimentare nuove modalità di coinvolgimento attraverso strumenti digitali e processi partecipativi innovativi.

4. Promozione della salute nelle scuole

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Nel contesto del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025, la Regione Emilia-Romagna ha adottato l’approccio “Salute in tutte le politiche”. Questa strategia mira a integrare la promozione della salute in tutte le politiche educative, sviluppando programmi scolastici che incentivino stili di vita sani. L’obiettivo è quello di fare della scuola un ambiente che non solo favorisca l’apprendimento, ma che promuova anche il benessere fisico e mentale degli studenti.

5. Nidi gratis per tutti: l’obiettivo più ambizioso

Uno degli obiettivi più ambiziosi del piano scolastico della Regione Emilia-Romagna è l’introduzione dei nidi gratis per tutti i bambini. Isabella Conti, nel presentare le linee guida del suo mandato, ha posto questa misura come priorità, forte dell’esperienza acquisita durante il suo periodo da sindaco di San Lazzaro. Per rendere concreto questo obiettivo, sono stati stanziati quattro milioni di euro destinati alla riduzione delle liste d’attesa nei nidi, che attualmente contano circa 5.000 bambini in attesa di un posto.

L’obiettivo dichiarato da Conti è quello di azzerare le liste d’attesa entro la fine della legislatura, ampliando i posti disponibili nei nidi comunali. Questo intervento rappresenta non solo un investimento nell’ascensore sociale che il nido può offrire ai bambini, ma anche una misura di sostegno alla genitorialità e alle politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia, con particolare attenzione al supporto dell’occupazione femminile.

6. Centri estivi: più investimenti e scuole aperte in estate

La fine della scuola rappresenta spesso un problema per i genitori che lavorano e hanno figli piccoli, i quali si trovano nella necessità di trovare soluzioni alternative alla ricerca di baby-sitter. I centri estivi costituiscono la soluzione più diffusa, ma anche qui emergono due criticità: i costi elevati e la difficoltà di trovare un posto libero. Per rispondere a queste esigenze, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di utilizzare il Fondo Sociale Europeo Plus per finanziare iniziative estive volte alla socializzazione di bambini e bambine. Gli investimenti destinati ai centri estivi cresceranno del 42%, passando da 7 a 10 milioni di euro. Inoltre, verranno coinvolti in misura sempre maggiore associazioni, enti locali e il Terzo Settore, con l’obiettivo di sfruttare gli edifici scolastici per ospitare attività educative, culturali, sportive e ricreative durante i pomeriggi e il periodo estivo.

7. Sostegno alla formazione dei ragazzi con disabilità

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Un altro fronte particolarmente importante riguarda il supporto alla formazione dei ragazzi con disabilità. La Regione ha deciso di incrementare il fondo regionale a favore di Comuni e Unioni per sostenere il processo formativo di questi studenti, con l’obiettivo di facilitare la transizione scuola-lavoro o scuola-università. Il finanziamento passerà dai 12 ai 18 milioni di euro. Si tratta di un tema su cui famiglie e associazioni chiedono da tempo un maggiore impegno. L’obiettivo è garantire ai ragazzi con disabilità l’assistenza necessaria e metterli nelle condizioni di completare il loro percorso scolastico nel miglior modo possibile, facilitando poi l’inserimento nel mondo del lavoro o l’accesso all’istruzione universitaria. Questo investimento rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore inclusione e pari opportunità per tutti gli studenti.

8. Revisione del calendario scolastico:  “spring break” e scuole aperte a giugno e settembre

Il dibattito sulla necessità di rivedere il calendario scolastico si è acceso a ridosso delle elezioni regionali. L’assessora Isabella Conti, presentando il suo piano, si è detta favorevole all’introduzione dello “spring break”, una pausa primaverile sul modello dei paesi del nord Europa. Illustrando il programma di mandato del suo assessorato, Conti ha parlato di una possibile revisione del calendario scolastico, introducendo in futuro (non dall’anno scolastico 2024-2025) una pausa tra Natale e Pasqua, accompagnata da un prolungamento delle lezioni nei mesi di giugno e settembre. Un altro punto centrale del piano riguarda il progetto “Scuole aperte”, che punta a mantenere aperti gli edifici scolastici anche nel pomeriggio per aiutare i bambini a svolgere i compiti e partecipare ad attività sportive. Questa iniziativa ha l’obiettivo di offrire un supporto concreto alle famiglie e di promuovere un utilizzo più ampio e funzionale delle strutture scolastiche, favorendo l’inclusione e il benessere degli studenti anche al di fuori dell’orario scolastico tradizionale.

9. Sostegno alle famiglie in difficoltà e delle coppie che si separano

La Regione Emilia-Romagna intende anche rafforzare il sostegno alle famiglie che attraversano momenti di difficoltà, come le separazioni. In questo contesto, un ruolo centrale sarà svolto dai 42 centri per le famiglie presenti sul territorio regionale, che già offrono diversi tipi di assistenza. Il piano prevede l’introduzione di nuovi servizi, come laboratori per genitori e figli finalizzati a riavviare il dialogo all’interno delle famiglie con adolescenti, spesso compromesso dall’uso eccessivo dei dispositivi digitali.

Inoltre, saranno potenziati i servizi di supporto, con l’intervento di professionisti dedicati ad assistere i genitori in crisi di coppia e a promuovere gruppi di mutuo aiuto tra famiglie. L’obiettivo, come sottolineato dall’assessora Conti, è quello di accompagnare le coppie in fase di separazione in un percorso che garantisca il massimo dell’armonia possibile per il bene dei figli e la salute psicologica dei genitori.

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10. Scuole aperte in Appennino

La Regione ha inoltre ribadito la sua ferma opposizione al ridimensionamento scolastico previsto dal ministero, dichiarando il proprio impegno a preservare le autonomie scolastiche, soprattutto nelle aree montane e interne che sono a rischio di spopolamento. In questi territori, considerati svantaggiati, comprese le zone colpite dalle recenti alluvioni, verranno potenziate le risorse destinate al diritto allo studio. 



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