Il centrocampista scozzese è il personaggio nuovo del Campionato e ve lo raccontiamo coi connazionali che lo hanno preceduto. Spazio al Bergomi… allenatore. E a Olly che, prima di cantare, un rugbista in odore di azzurro
La corsa, le incursioni, i gol. Era un mastino, si è trasformato in un maestro. Scott McTominay, uno scozzese “vagocampista” che ha conquistato Antonio Conte e Napoli, città di Maradona e dalla scorsa estate anche un po’ sua. Ex Manchester United, nato e cresciuto in maglia Red Devils studiando da Sir Alex Ferguson, è la cover del prossimo numero di Sportweek, in edicola come sempre sabato con la Gazzetta dello Sport a un prezzo complessivo di 2,50 euro.
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“Non un culturista col pallone, ma un giocatore capace di muoversi tra il centrocampo e l’area portando grandi pericoli”, estratto del racconto di Marco Ciriello. Uno che segna tanto e lo fa in ogni modo, Scott McTominay: di destro, di sinistro e anche di testa, come quello che finora è l’ultimo sigillo in Serie A, firmato contro l’Udinese lo scorso 9 febbraio. E chi meglio di Joe Jordan, lo “Squalo”, ex Milan e Verona, scozzese appassionato d’Italia (“Giocare in Serie A era il mio sogno, l’ho realizzato”), per raccontare chi, dalla Scozia, ha trovato casa proprio nel Belpaese? Su tutti Scott McTominay (“Non mi spiego come lo United abbia potuto lasciarlo andare via”), ma l’ex calciatore ha parlato anche di tutti gli altri: da Che Adams (“Punta generosa e intelligente”) a Lewis Ferguson (“Un centrocampista completo”), da Liam Henderson (“Gli allenatori trovano in lui qualcosa di speciale”) a Billy Gilmour (“Non è molto grosso ma è intelligente”). Ma c’è anche chi ha fatto il percorso opposto. Sono diversi e tra questi c’è Lorenzo Amoruso, ex Glasgow Rangers di cui è stato persino capitano. “Come ho fatto a diventarlo? Studiando, cercando di capire i segreti dello spogliatoio”. Difensore classe ’71, ha raccontato i derby col Celtic, il clima, il cibo e… Paul Gascoigne. Un aneddoto, quello su quest’ultimo, che racconta alla perfezione come fossero quegli anni: memorabili. Tutto in edicola sul numero di sabato.
calcio
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Del Beppe Bergomi calciatore si sa tutto, del Beppe Bergomi commentatore pure. Ma del Beppe Bergomi allenatore? 61 anni e campione del mondo, lo Zio ogni domenica mattina si alza presto, prende la macchina e va ad allenare l’Accademia Inter, società dilettantistica dove segue i classe 2008 nel campionato regionale Under 17 Elite. Lo muove la “passione, solo passione”, con lo Zio che ha parlato un po’ di tutto: lo scudetto con l’Atalanta (“Fu memorabile”), l’occasione di allenare le giovanili dell’Inter (“Non se ne fece nulla per ordini dall’alto”), i genitori (“Dico grazie, ma…”), gli arbitri (“Vanno aiutati”) e quell’aneddoto della telecronaca di Brasile-Stati Uniti del 2009, finale di Confederation Cup. Lo Zio in una veste tutta nuova. A proposito di giovani, chi non ha sentito parlare dei figli di Messi e Cristiano Ronaldo? Il piccolo Thiago, primogenito della Pulce, ha segnato undici dei dodici gol dell’Inter Miami Under 13; intanto Cristiano Jr, protetto di papà CR7, segnava tutti i dieci centri con la maglia dell’Al-Nassr. Chi sono, come giocano, la loro storia. E in Italia? Li abbiamo anche noi e ci siamo divertiti a mettere in piedi una speciale formazione: dai figli di Storari a quello di Marchisio, dal baby Zanetti al baby Cambiasso. E molti altri ancora. Tutto su Sportweek.
olly… E Style
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E mentre Daniel Fonseca, ex bomber dall’Uruguay, disegna la sua Top11, spazio a un viaggio nella prima vita di Olly, al secolo Federico Olivieri che, prima di vincere la 75esima edizione del Festival di Sanremo, giocava a rugby e non solo, perché era pure una promessa a livello nazionale. Foto amarcord, aneddoti e curiosità sul cantante del momento. Spazio poi a Giuliano Razzoli, ex oro olimpico in slalom nel 2010 che oggi produce il suo personalissimo aceto, e all’intervista doppia alla coppia formata da Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, rispettivamente étoile e primo ballerino del teatro La Scala: “Quando danziamo in coppia ci viene tutto più naturale, non abbiamo neanche bisogno di parlarci”. Quindi l’Icon, questa settimana dedicato al mondo dei motori e della F.1: è Alain Prost, prossimo ai 70 anni.
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