POTENZA – Ieri seduta consiliare dedicata alla questione sanità, dopo la relazione di ieri dell’assessore regionale alla Salute, Latronico, che ha illustrato la situazione finanziaria e gestionale del settore in Basilicata. Il suo intervento ha concentrato l’attenzione sulle risorse destinate alle Aziende sanitarie, sulla mobilità sanitaria, sul personale e sulle strategie per migliorare l’efficienza. Successivamente, è seguito il dibattito in Aula.
Per la maggioranza sono intervenuti i consiglieri: Leone, Galella e Napoli (FdI), Casino e Picerno (FI), Tataranno e Fanelli (Lega), Morea (Azione). I consiglieri hanno apprezzato il metodo utilizzato e il lavoro svolto dall’assessore Latronico, evidenziando conoscenza e analisi dei dati e volontà di condividerli con l’intero Consiglio regionale per favorire proposte e indirizzi comuni. È stato sollecitato l’invito a considerare i problemi sistemici che affliggono l’intero sistema sanitario nazionale, aggravati dalla fase di pandemia. Ribadita l’importanza di un fronte politico unito sulla sanità e l’apertura ai contributi di tutti per un Piano che può essere arricchito. Sono state avanzate valutazioni e proposte, tra cui l’esigenza di prestare maggiore attenzione alla presa in carico del paziente e al rafforzamento della rete dei medici di medicina generale, il cui ruolo deve essere ridefinito per garantire assistenza anche nei piccoli centri e nelle aree interne e montane che scontano una viabilità difficile. Sebbene siano stati fatti progressi in questa direzione, si è sottolineato che è necessario insistere su questi aspetti, ritenuti fondamentali per contrastare l’emigrazione sanitaria e la mobilità passiva, soprattutto verso la vicina Puglia. È stato ricordato l’accordo di confine firmato tra le due regioni per ridurre i costi a carico del sistema sanitario lucano. Per attrarre pazienti da Calabria e Campania, è stato suggerito di potenziare gli ospedali di confine, come Lagonegro e Policoro. Inoltre, è stata evidenziata l’importanza delle strutture private convenzionate nella riduzione delle liste di attesa, da sottoporre a controlli, nonché il rilancio dell’IRCCS Crob, il consolidamento dei rapporti tra ospedali e la facoltà di Medicina dell’Unibas, nonché il confronto con il territorio. Queste iniziative sono state considerate cruciali per rendere la Basilicata un polo attrattivo per i medici che si formano in regione e per i lucani, ma non solo, che lavorano fuori regione. È stata ribadita anche l’importanza di reclutare personale medico, come già in parte fatto con i recenti concorsi, per garantire il buon funzionamento delle strutture sanitarie e la necessità di rafforzare la gestione delle emergenze-urgenze. L’intera maggioranza ha sottolineato l’importanza di affrontare problematiche che sono comuni a tutte le regioni, senza dimenticare i punti di forza della Basilicata, come il successo nella prevenzione (sottolineato dai dati sugli screening superiori alla media nazionale) e l’attenzione all’innovazione tecnologica e alla telemedicina. Altrettanto importante per la coalizione il taglio delle spese improduttive.
Per la minoranza sono intervenuti i consiglieri Bochicchio (Avs-Psi e LBp), Vizziello e Chiorazzo (Bcc), Marrese (Bd), Cifarelli e Lacorazza (Pd), Verri e Araneo (M5s). L’opposizione ha sottolineato che questo dibattito è stato fortemente voluto e richiesto da tempo in virtù della situazione preoccupante della sanità lucana. I consiglieri hanno evidenziato alcuni punti cruciali, tra cui la necessità di investire nella salute e nei servizi sociali, risanare il deficit, utilizzando tutti i mezzi disponibili (inclusa la valorizzazione del privato autorizzato, che non deve essere sottopagato) e rafforzare gli ospedali di territorio e la rete dei medici di medicina generale, per garantire l’universalità delle cure e tutelare la salute dei cittadini. È stata quindi evidenziata l’urgenza di rafforzare il ruolo della sanità pubblica con nuovi modelli di approccio. Le criticità sollevate riguardano il mancato utilizzo dei trasferimenti nazionali per abbattere le liste di attesa, che per molti lucani sono causa di rinuncia alle cure; l’aumento dei costi della mobilità passiva (soprattutto nel materano a causa della carenza di personale e della vicinanza dei colossi della sanità pugliese) e la diminuzione degli introiti da mobilità attiva; i tempi di arrivo delle ambulanze, superiori alla media nazionale; i disservizi nella rete di emergenza-urgenza; il basso tasso di copertura degli screening oncologici per alcune patologie e le difficoltà nel funzionamento della rete oncologica regionale; le carenze di medici e di personale sanitario. L’opposizione ha ringraziato medici e operatori per il loro impegno nel sopperire alle carenze di organico, come è stato riscontrato nelle visite svolte in alcuni nosocomi regionali. Tra le proposte avanzate, è stata sottolineata l’urgenza di rilanciare il ruolo dell’IRCCS Crob, per il quale non è ancora stato nominato il Direttore scientifico, e degli altri ospedali regionali. È stato evidenziato, inoltre, che è necessario scegliere una specializzazione per l’IRCCS Crob e investire in ricerca, ricercatori e strutture. L’IRCCS Crob è considerato un’eccellenza della Basilicata e tale deve restare. Il futuro della sanità lucana, secondo i Consiglieri di minoranza, richiede un’operazione di verità e un approccio olistico strategico intersettoriale, poiché la popolazione sta diminuendo, mutano i fabbisogni mentre permane una situazione di deficit per i bilanci delle aziende sanitarie, sia nel 2023 che nel 2024. Ciò richiede scelte difficili, che devono essere condivise con l’intero Consiglio regionale, per la sostenibilità del sistema sanitario a beneficio dei lucani.
Al termine del dibattito la replica dell’assessore Latronico con i ringraziamenti a tutti i Consiglieri regionali intervenuti e alla struttura dipartimentale. Il processo, ha affermato Latronico, va costruito insieme in un clima di propositività e collaborazione, affinché la Basilicata possa avere una sanità migliore.
Sono state presentate proposte e risoluzioni dai consiglieri Lacorazza, Cifarelli e Marrese (Pd), Chiorazzo e Vizziello (Bcc).
COMMENTI
Il Capogruppo di Azione, Nicola Morea: “Contribuiremo presentando le nostre proposte mirate a un sistema più efficiente, accessibile e orientato alle esigenze del territorio, e soprattutto più vicino ai lucani e alle lucane”
“Il nuovo piano sanitario mira a rispondere alle sfide attuali della sanità, con un focus sul rilancio della sanità ospedaliera e sull’ampliamento dei servizi a livello territoriale. Tra gli obiettivi primari c’è la simmetria tra il rilancio della Sanità ospedaliera, affinché venga garantita l’accessibilità ai servizi ospedalieri su tutto il territorio, e la Sanità territoriale: una sanità più vicina ai cittadini e alle cittadine, grazie a misure come la creazione delle Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, per una medicina di prossimità”. Lo dichiara il capogruppo di Azione in Consiglio regionale, Nicola Massimo Morea. “Fondamentale, poi – aggiunge Morea – l’integrazione tra sanità e sociale, con una stretta collaborazione tra le ASL e i Comuni, per rispondere meglio ai bisogni complessi della popolazione. In questa direzione va anche il lavoro che intendiamo fare per rafforzare il ruolo degli Ambiti Socio-Territoriali, al fine di promuovere una gestione integrata delle politiche sociali e sanitarie, e il sostegno alle strutture specialistiche, come quelle per la riabilitazione, per una risposta mirata a specifiche esigenze di salute. Va poi valorizzato il ruolo delle farmacie e del privato convenzionato, chiamati a supportare l’erogazione dei servizi non coperti direttamente dal pubblico, amplificando la rete di assistenza. L’accelerazione delle procedure di accreditamento delle strutture sanitarie intende dare risposte più rapide ai cittadini e creare opportunità di sviluppo economico per i territori”. “La discussione in Consiglio Regionale sulla situazione sanitaria attuale – conclude Morea – ha delineato le prospettive che porteranno a costruire la struttura portante del Piano, alla quale contribuiremo presentando le nostre proposte mirate a un sistema più efficiente, accessibile e orientato alle esigenze del territorio, e soprattutto più vicino ai lucani e alle lucane”.
Il Consigliere regionale della Lega, Francesco Fanelli: “Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare affinché la Basilicata sia una terra in cui le persone possano curarsi bene e vicino casa”
“La sanità lucana è reduce da anni complessi e da una fase emergenziale che ha messo a dura prova tutto il sistema ma oggi possiamo dire con chiarezza che, grazie al lavoro di programmazione e investimento avviato nella scorsa legislatura, e che l’attuale Assessore Latronico ha scelto di portare avanti in continuità, la Basilicata ha intrapreso un percorso di rilancio concreto, nonostante permangano alcune criticità su cui è necessario continuare ad intervenire”.
Lo ha dichiarato il consigliere regionale Francesco Fanelli nel corso della seduta del Consiglio Regionale dedicata alla discussione sulla sanità, ricordando il lavoro svolto durante il suo incarico di Assessore alla Salute nella passata legislatura.
“Dopo anni di scarsa programmazione e fiducia erosa da troppa emigrazione sanitaria – ha spiegato Fanelli – il biennio 2021/2022 è stato il biennio della ripartenza. In quel periodo abbiamo messo in campo il più importante piano di riorganizzazione e investimento sulla sanità lucana degli ultimi decenni. Gli sforzi sono stati certificati dai dati della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha riconosciuto la Basilicata tra le regioni più virtuose nel recupero delle liste d’attesa con un +46% nelle visite specialistiche e un +91% negli interventi chirurgici. Un rilancio sostenuto anche dalle risorse del PNRR – Missione 6, grazie alle quali sono stati programmati e avviati 19 Case della Comunità, 5 Ospedali di Comunità, 6 Centrali Operative Territoriali (già tutte attive), la Telemedicina per garantire prestazioni a distanza e l’Infermiere di Comunità, con progetto pilota partito nel Marmo Platano per portare assistenza nei piccoli centri. Da ricordare anche gli interventi strutturali per l’adeguamento antisismico degli ospedali di Maratea, Melfi, Tricarico e Stigliano, oltre all’investimento di 13 milioni di euro per l’ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero e territoriale”. “Non meno importante – ha aggiunto – è stato il lavoro sul personale. Dopo anni di immobilismo, abbiamo riattivato i concorsi per medici, infermieri, OSS, personale amministrativo e avviato centinaia di stabilizzazioni. Il personale è la spina dorsale del nostro sistema sanitario e meritava un riconoscimento concreto dopo i sacrifici della pandemia”. “Un capitolo a parte riguarda la Facoltà di Medicina di Potenza, un risultato storico per la Basilicata – ha sottolineato Fanelli – che consentirà di formare qui i medici del futuro, trattenendo i nostri giovani e contrastando la fuga dei cervelli. Rilevante anche il progetto TecnoCrob di Rionero, con 20 milioni di euro per rafforzare il polo oncologico, creando un centro di eccellenza in grado di coniugare assistenza e ricerca”. “Non ci nascondiamo dietro ai risultati raggiunti. Sappiamo che ci sono ancora difficoltà e che alcune situazioni richiedono ulteriori sforzi, ma è fondamentale riconoscere il lavoro fatto e proseguire su questa strada con serietà e responsabilità. Si è parlato per mesi di commissariamento della sanità lucana, utilizzando questo spauracchio come strumento di attacco politico. Oggi possiamo dire, senza timore di smentita, che il commissariamento non c’è mai stato. La verità è che, nonostante le difficoltà, il governo di centrodestra ha saputo evitare quella che sarebbe stata una conseguenza drammatica per il sistema sanitario lucano. A tal proposito – ha concluso Fanelli – un sentito ringraziamento ai medici, al personale sanitario, socio-sanitario, amministrativo e a tutto il Dipartimento. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare affinché la Basilicata sia una terra in cui le persone possano curarsi bene e vicino casa. Le basi ci sono, le professionalità anche”.
Chiorazzo (Bcc) intervenendo durante la seduta consiliare ha consegnato una proposta operativa di Basilicata Casa Comune per la riduzione delle liste d’attesa
“La sanità in Basilicata è una ferita aperta sulla pelle dei lucani, e questa ferita va rimarginata al più presto con scelte rigorose e assunzioni di responsabilità da parte di tutti: decisori politici, management sanitario, professionisti del settore, sindacati e cittadini. Il sistema sanitario regionale è in crisi e non possiamo più permetterci di rimandare le soluzioni.” È quanto dichiarato dal Vice Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, intervenendo durante la seduta consiliare odierna dedicata alla questione Sanità.
Chiorazzo ha evidenziato le gravi criticità del sistema sanitario lucano, certificato dall’aumento dell’emigrazione sanitaria, dai bilanci in rosso delle aziende sanitarie, dalla carenza di personale e dal continuo ricorso a fondi destinati ad altri scopi per tamponare emergenze strutturali. “Secondo il rapporto Gimbe, la Basilicata è la prima regione in Italia per spesa pro-capite dovuta alla migrazione sanitaria, con 220 euro per ogni lucano. Un dato allarmante, che nel 2022 ha generato un saldo negativo di circa 81 milioni di euro, confermato anche nel 2023. Questo significa che sempre più lucani scelgono di curarsi fuori regione, a causa di una sanità che non è più in grado di garantire servizi adeguati.”
“Per noi di Basilicata Casa Comune – ha sottolineato Chiorazzo – ridurre le liste di attesa deve essere l’obiettivo prioritario se si vuole davvero tutelare il diritto alla salute dei cittadini e rendere efficace il sistema sanitario territoriale. Da tempo denunciamo una situazione inaccettabile, ma la maggioranza e il governo regionale non hanno accolto la disponibilità dell’opposizione a un confronto serio per risolvere il problema. Il Nuovo Piano Sanitario Regionale è fermo da dodici anni e non possiamo più accettare questa paralisi. Se vogliamo garantire ai lucani il diritto alla salute, dobbiamo assumere personale, riorganizzare i servizi territoriali e riequilibrare le dotazioni organiche delle strutture pubbliche.”
Durante la seduta, i consiglieri di BCC, Chiorazzo e Vizziello, hanno consegnato al Presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, e all’Assessore alla Salute, Cosimo Latronico, “una proposta operativa per la ‘Riduzione delle liste d’attesa – Sperimentazione di nuova modalità di approccio alla Sanità Pubblica da parte del cittadino’, a cura del Dr. Aldo Cammarota, Direttore di Struttura Complessa presso l’IRCCS – CROB di Rionero. Il documento propone un nuovo modello di gestione delle prenotazioni e dell’accesso ai servizi sanitari, con l’obiettivo di rendere il sistema più efficiente e ridurre i tempi di attesa per i pazienti. “Abbiamo voluto offrire un contributo concreto – ha dichiarato Chiorazzo – perché il diritto alla salute dei cittadini lucani non può più essere sacrificato sull’altare delle inefficienze burocratiche e della cattiva gestione.”
Chiorazzo ha inoltre ribadito “la necessità di una riforma del sistema ospedaliero e territoriale, evidenziando che molte strutture sanitarie sono rimaste “contenitori senza contenuti” a causa della mancanza di personale e programmazione. La realizzazione di Ospedali e Case di Comunità se non si incrocia con l’incremento del personale medico-infermieristico rischia di diventare spesa inutile. È fondamentale integrare la sanità territoriale con investimenti mirati al potenziamento del personale, altrimenti non risolveremo nulla.”
Un passaggio fondamentale riguarda il Crob di Rionero, centro di riferimento per l’oncologia regionale, che “deve essere potenziato e valorizzato, migliorando le attività di screening e assistenza ai pazienti oncologici. Troppo spesso abbiamo visto eccellenze sanitarie locali depotenziate, invece di essere rafforzate. Bisogna invertire questa tendenza.”
“Non possiamo ridurre – ha concluso Chiorazzo – il tema della sanità a una narrazione fatta di spot e foto celebrative. La realtà è che la sanità in Basilicata è in piena emergenza. Il diritto alla salute dei lucani non può essere sacrificato per operazioni di marketing politico. La seduta odierna non resti solo un’occasione per enunciare buone intenzioni, ma rappresenti l’inizio di un vero cambio di rotta nella gestione della sanità lucana. Servono azioni concrete e coraggiose. Il nostro gruppo consiliare è pronto a fare la propria parte, ma la Regione deve dimostrare con i fatti di voler affrontare questa emergenza”.
Bochicchio (Psi): “Il Governo nazionale deve comprendere che la Basilicata ha diritto di giocare le sue carte recuperando gettito fiscale aggiuntivo per le risorse presenti sul territorio”
“Dobbiamo aprire una vertenza Basilicata con il Governo nazionale, perché siamo consapevoli di avere il diritto di pretendere di più. Il Governo nazionale deve comprendere che la Basilicata ha diritto di giocare le sue carte recuperando gettito fiscale aggiuntivo per le risorse presenti sul territorio. Si faccia questa battaglia per rendere il sistema sanitario regionale adeguato alle difficilissime e uniche condizioni infrastrutturali e geografiche e si utilizzino le risorse aggiuntive disponibili senza alcuna titubanza”. E’ quanto sottolinea il capogruppo socialista, Antonio Bochicchio, intervenendo nel dibattito sul Piano sanitario regionale.
In particolare, il consigliere regionale si è soffermato sulla necessità che il Governo regionale rafforzi “gli ospedali di territorio”. “Su questa materia serve una svolta. La discontinuità invocata dal centrodestra nelle campagne elettorali adesso deve concretizzarsi – spiega Bochicchio – Questa è la materia che può diventare la chiave per il risanamento civile, sociale, economico e culturale della regione”.
Concentrandosi, poi, sugli stanziamenti economici evidenzia come “il governo regionale debba decidere quale sistema di welfare vuole per la Basilicata”. “Se vuole un sistema che incida sulla qualità della vita dobbiamo vedere i capitoli del bilancio regionale crescere in quella direzione e non preoccuparci dei disavanzi – sostiene l’esponente politico del Psi – Investire in welfare è anche la medicina più potente per rendere i sistemi urbani più resilienti rispetto alla malattia cronica dello spopolamento. Il disavanzo finanziario è una condizione di debolezza strutturale da superare nel lungo periodo. Nel frattempo, il Consiglio non può che assicurare risorse finanziarie aggiuntive. Non possiamo permetterci di mettere in discussione il livello di servizi esistenti. Per questo dobbiamo ripianare il deficit con tutti i mezzi a disposizione”.
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