LOMBARDIA ECONOMY – Tessile, trova la chiave di volta nell’AI

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XXXVI Osservatorio del Distretto Tessile di Como: l’IA, una leva strategica per il futuro del tessile

L’industria tessile italiana, e quella comasca in particolare, si è sempre distinta per la capacità di innovare, cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e adattandole alle proprie esigenze. Oggi, l’Intelligenza Artificiale rappresenta una delle sfide più affascinanti e strategiche per il settore, capace di ridefinire processi consolidati e di aumentare la competitività delle imprese in un mercato globale sempre più complesso.

Non è un caso che la XXXVI edizione dell’Osservatorio del Distretto Tessile di Como abbia scelto proprio l’Intelligenza Artificiale come tema centrale, in un momento di profonda trasformazione per il mercato del tessile e dell’abbigliamento. Il settore si trova di fronte alla necessità di ottimizzare la produzione, ridurre gli sprechi, migliorare la sostenibilità e rendere più efficienti i processi decisionali. L’AI, adeguatamente sviluppata e implementata, potrà rappresentare una soluzione strategica per supportare l’evoluzione dell’intera filiera tessile.

Le tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale sono oggetto di ricerche in corso e potrebbero trovare applicazione in ambiti differenti. Nel settore delle fibre naturali, per esempio, tali tecnologie potrebbero contribuire a una gestione più efficiente delle coltivazioni e degli allevamenti, mentre per le fibre sintetiche potrebbero ottimizzare i processi di polimerizzazione. A livello industriale, l’AI potrà favorire lo sviluppo di sistemi avanzati per il controllo qualità, permettendo di identificare in tempo reale eventuali difetti nei tessuti e riducendo così gli sprechi di materiale.

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Nel mondo della creatività e del design, l’Intelligenza Artificiale sarebbe utile per supportare i designer nell’utilizzo di logiche di ecodesign, permettendo loro di sviluppare capi più sostenibili e facilmente riciclabili fin dalle prime fasi di progettazione. Parallelamente, l’uso dell’AI nella gestione degli archivi digitali potrebbe semplificare il recupero del patrimonio storico delle imprese, valorizzando il know-how del settore e rendendo più accessibili le informazioni sulle collezioni del passato.

Il potenziale dell’Intelligenza Artificiale si estende anche oltre il ciclo di vita del prodotto: in un contesto di economia circolare, il suo utilizzo potrebbe migliorare i sistemi di sorting dei materiali tessili a fine vita e rendere più efficiente il riciclo textile-to-textile, facilitando così il riutilizzo delle fibre.

Grazie anche agli incentivi della Commissione Europea per la ricerca e l’innovazione, il settore sta studiando con sempre maggiore attenzione le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale. Tuttavia, affinché queste tecnologie possano essere integrate su larga scala, saranno necessari ulteriori investimenti e un profondo ripensamento dei processi produttivi.

È fondamentale formare le maestranze a tutti i livelli del processo produttivo per garantire la comprensione e l’adozione dell’Intelligenza Artificiale. In collaborazione con le Università locali e grazie alle competenze della Community ComoNExT e dell’Area Formazione di Confindustria Como, è possibile accedere ai corsi NODES, finanziati dal PNRR. Questi corsi supportano le aziende nell’adozione dell’AI, mettendole in contatto con imprese innovative in grado di sviluppare soluzioni personalizzate per le specifiche esigenze del settore tessile.

Se adeguatamente sviluppata e adottata, l’AI potrà rappresentare una leva fondamentale per il futuro del tessile, consentendo al settore di coniugare tradizione e innovazione, creatività e sostenibilità. La sfida sarà quella di trasformare queste opportunità in soluzioni concrete, garantendo al distretto comasco e all’intero comparto tessile italiano una posizione di leadership nell’industria manifatturiera del futuro.

L’Osservatorio ha dedicato parte dei propri lavori alla consueta analisi annuale dei bilanci delle aziende della filiera tessile comasca e ad una sintesi delle prospettive del settore, a cura del Research Department di Intesa Sanpaolo.

Sotto il profilo economico-finanziario, il distretto comasco ha superato i 2,2 miliardi di euro di fatturato complessivo nel 2023, in leggera flessione rispetto al picco del 2022 (-3,6%) ma ancora in crescita sul 2019 (+4,8%). L’EBITDA margin si è posizionato a quota 8,7% in termini aggregati, guadagnando un punto sul 2022 e la redditività misurata dal ROI è salita al 7% (dal 6,1% del 2022).

«Il percorso di miglioramento dei margini e della redditività, tutt’altro che scontato in un contesto di contrazione del fatturato, vede in testa tessiture, torciture e importatori di seta, insieme alle aziende verticalizzate – spiega Ilaria Sangalli, Senior Economist presso il Research Department di Intesa Sanpaolo. Rimane però centrale il tema della dispersione delle performance, tra le imprese più dinamiche e quelle più in difficoltà, anche all’interno dei singoli comparti di specializzazione».

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Lo scenario prospettico per il sistema moda è improntato a un miglioramento nel corso del 2025, dopo un 2024 di grandi difficoltà. Le attese vedono una ripartenza dei consumi in Europa e in Italia, grazie al recupero del reddito disponibile delle famiglie legato alle minori pressioni inflattive e alla buona tenuta del mercato del lavoro.

Anche i consumi sui mercati asiatici sono attesi accelerare – spiega Stefania Trenti, Responsabile Industry & Local Economies presso il Research Department di Intesa Sanpaolo, mentre ci si aspetta un lieve rallentamento negli Stati Uniti, che comunque rimarranno un mercato dinamico e rilevante per i prodotti moda. L’introduzione di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump potrebbe però condizionare sensibilmente l’andamento del commercio mondiale, o comunque incidere indirettamente sul percorso di ripresa dei consumi, generando un elevato grado di incertezza che spinge ad aumentare la propensione al risparmio.

Le incertezze dello scenario internazionale si riflettono ovviamente sui risultati del distretto tessile comasco, che grazie alla propria leadership esporta un’alta percentuale dei suoi prodotti in tutto il mondo. «Il 2024 si è chiuso con una riduzione del fatturato e dei livelli di attività produttiva, per tutti gli anelli della catena tessile comasca – spiega Corrado Ferrario, Consigliere del Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como con delega ai rapporti con Centro Tessile Serico Sostenibile – ci aspettiamo tuttavia una ripresa della domanda nei prossimi mesi, e siamo ben determinati ad agganciarla anche facendo ricorso alle nuove opportunità che l’innovazione tecnologica ci può offrire».

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