Le sfide dell’industria alimentare tra sostenibilità, contrattazione e sicurezza

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Di Mario Vacca Parma, 20 febbraio 2025 – Ha aperto i lavori Michele Tartaglione Segretario Nazionale Uila con un lungo e denso ringraziamento alle personalità in sala ed ha quindi presentato la ricerca, promossa dall’Ente bilaterale di settore (EBS) e realizzata dalla Uila sul tema della sostenibilità; l’attività di vero interesse della giornata.

La rendicontazione dei diversi contenuti racchiusi nel concetto di sostenibilità è divenuta un tema cruciale nei dibattiti scientifici, accademici, politici e sindacali e lo studio tende a rispondere a diverse incognite con la possibilità di far divenire il concetto un asset sociale e come uscire dalle petizioni di principio e realizzare una gestione realmente sostenibile.

Ne è seguito un dibattito aperto dalla relazione della segretaria generale della Uila Enrica Mammucari e dagli interventi di Mario Piccialuti, direttore generale UnionFood, Silvio Ferrari, presidente Federprima, Lara Sanfrancesco, direttore generale Unaitalia. Ha chiuso i lavori il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri.

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Numerosi ed importanti gli ospiti presenti in sala, tra i quali i presidenti dell’Ente bilaterale di settore (EBS) Alessandro Glisenti, del Fasa Giovanni De Angelis, della Cassa Rischio Vita David Dabianco Lorini e di Alifond Fabio Barigazzi, rappresentanti delle principali associazioni datoriali e delle maggiori aziende del settore dell’industria alimentare, molte delle quali hanno contribuito alla ricerca.

Folta anche la rappresentanza della Uil, a partire dalle segretarie confederali Vera Buonomo  e Ivana Veronese e dai segretari generali di Feneal, Uilm e Uiltucs, Uiltec.

In pieno tenore sindacale la segretaria generale Enrica Mammucari ha dichiarato che “Nell’era della deglobalizzazione dove tutto diventa fluido, accelerato e imprevedibile le relazioni sindacali possono essere un punto fermo per orientare e indirizzare gli strumenti che abbiamo per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, in un’accezione integrale e con una visione olistica. Siamo soddisfatti di quanto abbiamo realizzato attraverso la bilateralità valorizzando un modello sociale del lavoro, dentro i luoghi di lavoro, dove oltre ai risultati raggiunti in tema di  welfare sussidiario, abbiamo traguardato importanti obiettivi a favore dei soggetti più fragili a cominciare dal sostegno delle vittime di violenza…….! Oggi però il mondo va veloce e alla luce delle transizioni che incombono per affrontare le nuove sfide le parti sociali devono svolgere un ruolo determinante anche per quanto riguarda le politiche attive del lavoro. Infatti, l’evoluzione tecnologica, i processi di automazione fino all’intelligenza artificiale, che sono una realtà in molte aziende del settore, richiedono con urgenza lo sviluppo inclusivo di percorsi di apprendimento continuo per chi già è occupato, concretizzando ancora di più il diritto soggettivo alla formazione previsto nel nostro CCNL e garantendo, attraverso lo sviluppo di competenze specifiche, anche, una piena partecipazione strategica delle lavoratrici e dei lavoratori. Allo stesso tempo, e’ necessario che le Parti lavorino insieme, anche attraverso gli strumenti bilaterali, per porre rimedio al mismatch tra l’offerta formativa e i fabbisogni professionali presente anche in un settore, come quello dell’industria alimentare, continua a far registrare ottimi risultati in termini di fatturato e produzione.”

E’ compito delle parti sociali, infatti, orientare la bilateralità e la contrattazione verso lo sviluppo sempre più sostenibile del settore, dal punto di vista sociale, ambientale ed economico” ha concluso la segretaria generaleAbbiamo davanti tante sfide e tante opportunità, sono convinta che insieme, in modo concreto, passo dopo passo, raggiungeremo questo obiettivo a  partire già dalla prossima stagione dei rinnovi di secondo livello.”

Altro intervento pienamente sindacale quello di  Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale della Uil intervenendo alla presentazione che ha dichiarato :“Sono state illustrate, oggi, dalla nostra categoria del settore agroalimentare, alcune buone prassi, per affrontare temi molto complicati nell’ambito di un sistema di relazioni industriali che regge e che condivide alcuni valori. Purtroppo, però, questo sistema non arriva dappertutto. C’è una questione di sostenibilità economica e ambientale, ma soprattutto c’è un tema di sostenibilità sociale che emerge con chiarezza anche dalla ricerca presentata dalla Uila. L’impegno, dunque, è quello di restare sempre sul merito delle cose per rappresentare, davvero, gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, puntando sulla contrattazione, per la crescita dei salari, per la sicurezza sul lavoro e per un welfare che metta al centro la persona”.

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Tornando alla sostenibilità, più precisamente alla rendicontazione ed al bilancio ESG, pilastri fondamentali sono coerenza e trasparenza.

Riferendoci a tali valori ed alla promozione che partiti, associazioni datoriali, sindacati ed associazioni varie portano avanti sul concetto della sostenibilità nelle imprese, potrebbero esse stesse dare prova di coerenza e trasparenza iniziando a rendere pubblici i loro bilanci approntandoli con il sistema ESG.

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