Troppe assenze degli studenti a scuola, anche ad Asti il sindaco applica il decreto Caivano e “ammonisce” due famiglie

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Quindici giorni di assenza ingiustificata nel giro di tre mesi. Così il decreto Caivano ha spinto il sindaco di Asti Maurizio Rasero (centrodestra) a inviare un ammonimento ai genitori: dovranno dimostrare entro 7 giorni che i loro figli non sono andati in classe per motivi di salute o per altri impedimenti gravi. E se continueranno a non portarli a scuola potrebbero rischiare un processo penale: il rischio è di una pena fino a un anno di carcere. Così è previsto dalla Legge 159 del 13 novembre 2023 che ha introdotto nuove indicazioni per controllare l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e ha inasprito le sanzioni per i genitori o gli esercenti la responsabilità genitoriale che non adempiono al loro dovere sancito dalla Costituzione. “Si tratta di famiglie – spiega il sindaco Rasero a IlFattoQuotidiano.it – per nulla benestanti con fragilità complessive tanto da essere già conosciuti dai servizi sociali. Io non faccio altro che seguire la norma nazionale. La scuola ci segnala che lo studente sta facendo troppe assenze; i presidi li invitano a riprendere la frequenza. Se non avviene devo dare avvio all’ ammonimento con il quale chiedo che in sette giorni i bambini tornino in aula. Se non rispettano il mio provvedimento ai sensi dell’articolo 580 del codice penale segnaliamo all’autorità giudiziaria”.

Non è la prima volta che accade. Nei giorni scorsi a Ponzano Veneto il sindaco Antonello Baseggio (centrodestra) aveva inviato un ammonimento ai genitori di uno studente iscritto alle scuole medie del paese, assente da inizio anno. Un caso delicato: il 13 gennaio, dopo il rientro dalle vacanze di Natale, la direzione dell’istituto comprensivo aveva segnalato al Comune che l’alunno di 14 anni non si era mai presentato a scuola da settembre. Il 6 febbraio Baseggio ha incontrato la madre del ragazzo in municipio. Il padre, invece, non si è presentato. L’assenza record dello studente – secondo quanto riportato dal Gazzettino – non sarebbe dovuta a motivi di salute o altri impedimenti gravi. Ad aprile, invece, il decreto Caivano era già stato applicato a Catanzaro dove il sindaco Nicola Fiorita (centrosinistra) aveva firmato dieci lettere di ammonimento ufficiale indirizzate ad altrettante famiglie. Sempre lo scorso anno a Rimini (giunta di centrosinistra) erano state inviate dal municipio ben 70 lettere e molti casi erano rientrati immediatamente con l’aiuto dell’amministrazione comunale.

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