Startup italiane in crescita: investimenti e fatturato aumentano, ma il Sud resta indietro

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(di Katherine Puce) Growth Capital, organizzazione specializzata in investimenti e supporto finanziario per startup e aziende emergenti in Italia, insieme a Italian Tech Alliance, rete che riunisce aziende tecnologiche, fondatori di startup e investitori, ha recentemente diffuso i dati sull’andamento del settore delle startup italiane. Il trend registrato appare positivo e in crescita. Nel settore degli investimenti si registra un incremento del 2% rispetto al 2023, con un totale di 1,5 miliardi di euro distribuiti su 417 round di finanziamento.

I dati in crescita

Contestualmente, Garteful Foundation ETS, fondazione che sostiene imprese impegnate nello sviluppo sostenibile, ha presentato nuovi dati sulle startup innovative durante l’evento “Impact4Tomorrow”, tenutosi a Casa Sanremo Invest. I dati evidenziano una crescita significativa: il numero di startup innovative è più che raddoppiato negli ultimi otto anni, passando dalle 5.735 del 2016 alle 12.123 del 2024, segando un +111%. Inoltre, il fatturato complessivo del settore ha raggiunto i 7,6 miliardi di euro. Delle startup innovative attive in Italia, quasi l’80% fornisce servizi alle imprese, il 13% opera nel manifatturiero e il 2,79% nel commercio.

Posizionamento dell’Italia a livello europeo

A livello europeo, l’Italia si posiziona al quarto posto nel settore delle startup. Il “European Startup Investment Report 2024”, presentato poco prima del Summit di Parigi, evidenzia che l’ecosistema europeo ha raccolto complessivamente 8 miliardi di euro, con la Gran Bretagna in testa. L’Italia contribuisce per il 3% degli investimenti complessivi nel settore. La Gran Bretagna è il paese leader per investimenti in startup AI (33%), seguita dalla Francia (22%), dalla Germania (22%), dai Paesi Nordici (7,2%). In questo contesto, l’Italia detiene una quota del 3% del mercato.

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Donne più presenti al sud e Nord in testa per numero di Startup

Secondo i dati dell’Osservatorio CRIF, le startup innovative a guida o partecipazione femminile sono 1.624, mentre quelle fondate da under 35 sono 3.695. La presenza femminile è più marcata nel Mezzogiorno (15,8%), con picchi in Molise (27,5%), seguita dal Centro Italia (15,1%) e dal Nord (11,8%). La distribuzione geografica delle startup evidenzia inoltre un forte squilibrio: la Lombardia guida la classifica con il 27,5% delle startup italiane, seguita da Campania (12%) e Lazio (11,6%). Nel Nord-Ovest si concentra la maggior parte delle nuove iniziative, mentre il Sud Italia e le isole registrano un tasso di nascita del 27,7%, inferiore rispetto al 35,1% del Nord. Un’altra una sfida rilevante per l’ecosistema italiano delle startup è rappresentata dal digital divide. Scarsa connettività e carenza di formazione digitale, soprattutto nelle aree rurali e nel Mezzogiorno, continuano a limitare il potenziale innovativo di molte nuove imprese.

I settori chiave e l’ascesa degli under 35

Secondo l’osservatorio Cribis, le startup innovative in Italia sono principalmente concentrate nella produzione di software, che rappresenta il 35,2%, e nella ricerca e sviluppo nel campo delle scienze naturali e dell’ingegneria, con una quota dell’11%. La crescita delle startup si registra soprattutto nei settori della tecnologia e software, con particolare focus su intelligenza artificiale e cybersecurity, oltre che nel green tech e sostenibilità, nella salute e biotech, nel fintech e e-commerce, e nell’industria 4.0 e automazione. Questi settori sono incentivati da innovazioni tecnologiche e investimenti mirati, con un forte orientamento verso la digitalizzazione e la sostenibilità. Un altro dato sorprendente riguarda l’età media dei fondatori di startup in Italia, che oggi si attesta intorno ai 45 anni. Il Piemonte si distingue per la percentuale più alta di giovani startupper, ma solo il 20% ha meno di 35 anni. Il settore è sempre più dominato da ex manager e professionisti con esperienza e capitali, mentre i giovani faticano ad accedere ai finanziamenti, un fattore che li scoraggia dall’avviare nuove imprese.

Panorama variegato che esige interventi mirati

I dati indagati disegnano un panorama delle startup italiane caratterizzato da dinamiche variegate: dal gap territoriale al digital divide, dalla crescita del settore ai limiti di accesso per i giovani imprenditori. Se da un lato le donne sono più presenti nel Mezzogiorno, dall’altro le startup tendono a nascere e svilupparsi principalmente nel Nord Italia. La necessità di politiche mirate per colmare i divari esistenti e incentivare la partecipazione dei giovani è quindi sempre più evidente, così da rendere il sistema dell’innovazione più inclusivo e sostenibile.

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