Mixité 2024: il battito del mondo in un festival tra suoni visionari e incontri inediti

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Dal 2 marzo al 25 maggio il PARC Performing Arts Research Centre di Firenze apre le sue porte ogni domenica pomeriggio alle musiche dal mondo con la quarta edizione della rassegna Mixité, a cura di Toscana Produzione Musica.

In tutto saranno 13 concerti per fare un viaggio sound globale da New York a Medellin, da Timisoara a Seoul passando per India, Romania, Olanda, Turchia, Svezia, Polonia, Italia.

“Mixitè compie un nuovo viaggio tra artisti simbolo del nomadismo artistico e suoni che dalla tradizione abbracciano il mondo attuale”, spiega la direzione artistica. “Toscana Produzione Musica fa della voglia di condividere musiche come immaginari la sua cifra, e in questa rassegna ogni pianeta sonoro prende senso sia singolarmente che nel suo insieme. Cadono ulteriormente gli steccati tra i generi e dai ritmi e dalle armonie e melodie di Africa, Sudamerica, India, si arriva a territori meno battuti, dal Nord Europa alla Polonia, dalla Romania fino alla Corea del Sud. Un invito al viaggio da fare nel cuore del Parco delle Cascine la domenica pomeriggio, quasi come una rassegna cinematografica ma da vivere attraverso la bellezza della musica dal vivo”.

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Toscana Produzione Musica è il centro di produzione musicale con lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Francesco Mariotti e Maurizio Busìa e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione CR Firenze.

Mixité viaggio nel mondo attraverso la musica

Partenza domenica 2 marzo alle 19.00 con un progetto live in prima assoluta targato TPM: il bassista e chitarrista Stefano Pilia (già militante in Afterhours, Massimo Volume e Zu), il maestro del ngoni Mamah Diabate dal Mali, il suonatore di kora Jabel Kanuteh dal Gambia e il batterista Marco Zanotti, tra i più apprezzati alchimisti sonori in circolazione, saranno sul palco con “Lolo”, ponte tra culture e universi musicali.

Tra i nomi in line up domenica 9 marzo Pierre Bastien, geniale inventore di sculture sonore – vere e proprie orchestre dadaiste portatili – definito dal The Guardian “mad musical scientist” e pubblicato da etichette culto come la Rephlex di Aphex Twin e la Other People di Nicolas Jaar, con una carriera quarantennale e un corpus discografico imponente.

Domenica 16 marzo Julia Kent, violoncellista canadese di stanza a NY, già in formazione con band del calibro di Antony and the Johnsons, che oltre ad essersi esibita nei più grandi festival del mondo (dal Primavera Sound al Donau Festival, dall’Unsound Festival al Mutek), suo un brano della colonna sonora di “This must be the place” di Paolo Sorrentino.

Teho Teardo, compositore, musicista e sound designer tra i più originali ed eclettici nel panorama europeo, sodale di Blixa Bargeld e con collaborazioni che spaziano da Vinicio Capossela a Elio Germano, che proporrà il 23 marzo un concerto al buio: cinquanta minuti di stesi nell’oscurità durante i quali sono i sensi a muoversi nel suono.

Il 30 marzo in concerto Go Dugong, musicista e producer che innesta ritmi lingue, strumenti, field recording e campioni provenienti da tutto il mondo, uscito a novembre con l’ultimo album “Madre” per 42 Records/La Tempesta.

TEHO TEARDO – © Claudia Pajewski

Mixité: tutti i concerti di aprile e maggio

Ëda Diaz, artista a cavallo tra Francia e Colombia, presenterà il 6 aprile in prima italiana il nuovo album “Suave Bruta”, mix di ritmi urbani e tropicali, suono latino e elettro.

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Swetalian, ovvero il pianista svedese Gustaf Rosenberg, il batterista toscano Mattia Galeotti, il trombettista molisano Paolo Petrecca e Hannes Bennich e Ingrid Schyborger,  entrambi considerati tra i più promettenti talenti del jazz scandinavo saranno in concerto domenica 13 aprile. 

Il 27 aprile a Firenze Korale, progetto capitanato dal contrabbassista Michelangelo Scandroglio, ampiamente considerato il miglior talento del jazz in Italia, affiancato dal pluripremiato pianista Youngwoo Lee, dalla batterista Top Jazz Francesca Remigi e da DoYeon Kim, suonatrice di gayageum, strumento tipico della Corea.

AVA Trio progetto tra Italia e Turchia fondato nei Paesi Bassi da Giuseppe Doronzo al sassofono baritono e strumenti a fiato, Esat Ekincioglu al contrabbasso e Pino Basile ai tamburi a cornice e al cupaphon, in concerto il 4 maggio.

Mat Maneri violista USA e Lucian Ban pianista rumeno col loro secondo album “Transylvanian Dance” l’11 maggio seguiranno le tracce del celebre compositore ungherese Béla Bartók rivisitando la musica popolare dei Carpazi che tanto lo ispirò quando, all’inizio del XX secolo, raccolse e trascrisse numerosi brani provenienti dalla Transilvania.

Marco Parente porterà al PARC di Firenze il 18 maggio l’avventura discografica “Vulcani in pace”: canzoni che accarezzano con delicatezza e incisione.

Mixité si chiude domenica 25 maggio con un doppio appuntamento musicale: alle 19 Rimjhim – Il giardino del ritmo, ensemble di percussioni profondamente radicato nel repertorio tradizionale indiano, con influenze dal Nordafrica e dalla musica d’improvvisazione contemporanea, composto da Edward Feldman, Francesco Gherardi e Ciro Montanari.

Alle 21 in concerto il “Camaleonte musicale” Waclaw Zimpel passato dalla militanza jazz con giganti della statura di Hamid Drake alla musica minimale e all’elettronica con James Holden e Sam Shackleton, a Firenze col progetto Saagara, che lo vede insieme a uno dei più importanti percussionisti indiani: Giridhar Udupa.

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