Del Bravo (Ismea): “I dati della “wine economy” toscana presentano una situazione che vede la regione confermarsi, ancora una volta, la terra del vino”.
Al via la settimana di Anteprime di Toscana 2025 dedicata ai Vini di Toscana per buyer e giornalisti della stampa specializzata del settore vitivinicolo, italiana ed estera, che con un viaggio nelle terre d’eccellenza del rosso ma anche dei bianchi e delle bollicine farà viaggiare il vino di Toscana in tutto il mondo.
Per presentare alla stampa e al numeroso pubblico di addetti ai lavori è stato organizzato nelle giornate del 14-15 febbraio dalla Regione Toscana e dalla Camera di Commercio di Firenze il convegno PrimaAnteprima 2025, giornata inaugurale della Settimana, un folto calendario di eventi di presentazione delle nuove annate dei vini toscani sul filo del titolo “Il vino toscano di fronte alle sfide globali, identità, mercati e sostenibilità”.
Con un saluto istituzionale di Carlo Boni consigliere della Città Metropolitana di Firenze si sono aperti i lavori a Palazzo Medici Riccardi. Molti i relatori, a cominciare da Marcello Masi, giornalista Rai specializzato in enogastronomia con uno speech che ha messo in risalto la cultura del vino fin dalle sue radici, l’identità e le sfide future che siamo chiamati ad affrontare , la concorrenza globale, i cambiamenti climatici e un mercato che cambia.
Di seguito il dibattito che ha visto la partecipazione della vicepresidente e assessora all’Agroalimentare Stefania Saccardi e del presidente di Avito, Francesco Mazzei, con i contributi del presidente della Camera di Commercio di Firenze, Massimo Manetti e del direttore di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Palumbo.
Cresce il vigneto toscano e si rafforza sui mercati internazionali, dopo la flessione del 2023: la produzione è cresciuta di 900mila ettolitri nel 2024, ma problemi da affrontare sono molti come hanno sottolineati tutti i relatori.
Per l’assessora Stefania Saccardi, anche se il vino toscano ancora regge e va bene con un passo in avanti sia sulla qualità, sia sull’ innovazione, “ l’attenzione deve essere massima sui cambiamenti climatici e sulla scarsità dell’ acqua: in questo senso in Toscana abbiamo aperto diversi bandi per le imprese che vogliono realizzare progetti sulle risorse idriche”.
Si parla anche di dazi che spaventano le esportazioni verso gli Stati Uniti primo mercato per il vino italiano e toscano. “E’ una partita europea e non locale” secondo la Saccardi. Tutti i relatori, nessuno escluso sono preoccupati dall’incertezza sui dazi e dal cambiamento climatico che mette a seria prova tutta la filiera del vino si riaccende invece la speranza sulla possibile fine della guerra Russia Ucraina che sia vicina e potrà riaprire un mercato senza più sanzioni di grandi consumatori e con una nuova voglia di vivere.
Tra gli interventi più attesi è stato quello di Fabio del Bravo, di Ismea, che ha presentato il report realizzato con i dati di scenario, trend ed export del vino toscano.
I dati della “wine economy” toscana presentano una situazione che vede la regione confermarsi, ancora una volta, la terra del vino, con un totale di 61.431 ettari coltivati a vigna e un numero complessivo di 12.000 aziende vitivinicole cioè ogni azienda coltiva 4 ettari di media con una produzione che nell’ultima stagione è risalita a 2,6 milioni di ettolitri, ampiamente sopra la media degli ultimi 5 anni, dopo il crollo del 2023 a 1,7 milioni di ettolitri di vino.
Malgrado le difficoltà e le incertezze del mercato il vino toscano mantiene la sua solidità grazie soprattutto alla qualità riconosciuta e al prestigio delle sue storiche denominazioni. Nel 2024, incrementata la superficie vitata regionale che supera, per la prima volta i 61mila ettari. Migliorando cosi la produzione (2,6 milioni di ettolitri, 900mila in più rispetto all’anno precedente) ed export, soprattutto delle DOP ferme, cresciute del 5% in volume e del 10% in valore nei primi 10 mesi del 2024.
Un altro dato interessante è quello sul biologico, con la Toscana che si conferma terra del bio, con il 38% della superficie vitata coltivata quindi circa 25mila ettari e il 17 % di quello nazionale.
Un dato che evidenzia il raggiungimento e superamento,con largo anticipo, dell’obiettivo del 25% di superficie bio posto dal New green deal dell’Unione Europea e dall’Agenda ONU 2030.
Anche se globalmente la wine economy toscana tiene e cresce sia in volume sia in valore tuttavia le incertezze del futuro restano, legate soprattutto all’evoluzione del mercato globale nel medio- lungo periodo, da una domanda di mercato in rapido cambiamento a una fase strettamente economica fino al problema del cambiamento climatico. È questo sinteticamente quello che è emerso dal convegno di Anteprima 2025.
ris – 48076
EFA News – European Food Agency
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link