Monica Moretti, la dottoressa massacrata da un paziente nel suo appartamento a Sassari

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Il 23 giugno 2002, la città di Sassari fu scossa da un efferato delitto. La dottoressa Monica Moretti, stimata urologa di 38 anni, venne brutalmente assassinata nella sua abitazione con 51 coltellate. Le indagini permisero di individuare quale autore del crimine Raimondo Gaspa, allora 31enne, che si era invaghito della dottoressa sviluppando un attenzione morbosa e non corrisposta nei suoi confronti fino al drammatico gesto.

I FATTI

Raimondo Gaspa era stato ricoverato presso l’ospedale Santissima Annunziata, dove aveva adocchiato l’urologa, di cui non era un paziente diretto. I sanitari del reparto di Urologia avrebbero testimoniato in seguito che l’uomo chiedeva di continuo informazioni su di lei. In seguito alla permanenza in ospedale aveva più volte tentato di entrare in contatto con la sua futura vittima chiamandola e facendo avances respinte dalla donna.

L’uomo, la sera prima del delitto, era riuscito a introdursi nell’appartamento di via Amendola in cui risiedeva Monica Moretti, trascorrendo la notte nascosto sotto il letto. Il 22 giugno 2002, mentre usciva dalla doccia del suo monolocale, la 38enne si trovò davanti Gaspa. Fu proprio lui, interrogato, a ricostruire le fasi del delitto.

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La donna riuscì a rimanere lucida nonostante l’agghiacciante situazione, cercando di dialogare con l’uomo che l’aveva chiusa in trappola e tentando di calmarlo. Fumò in sua compagnia due sigarette raccontandogli di come aveva sconfitto di recente una brutta malattia. Non servì a impietosire Gaspa, che la aggredì barbaramente uccidendola con 51 coltellate. Poi cercò di appiccare un incendio per cancellare ogni traccia. I Vigili del fuoco intervenuti sul posto trovarono il cadavere dell’urologa adagiato sul letto da cui era partito il rogo.

Gli inquirenti individuarono tempestivamente Gaspa, del cui comportamento persecutorio erano a conoscenza le persone vicine a Monica Moretti. L’uomo, dopo aver confessato le proprie responsabilità, ritrattò accusando un suo amico in realtà estraneo ai fatti.

LA CONDANNA

In seguito si scoprì che l’assassino dell’urologa aveva rivolto le sue attenzioni morbose anche ad altre donne. Gaspa venne condannato in primo grado a trent’anni e in Appello all’ergastolo. Uscito dal carcere di Rebibbia (Roma) nel giugno 2024, dopo 22 anni di reclusione, meno di due mesi più tardi è stato nuovamente arrestato con l’accusa di stalking nei confronti di una ventenne conosciuta durante la detenzione. Secondo le indagini, avrebbe iniziato a molestarla telefonicamente il giorno stesso della sua scarcerazione, ripetendo un inquietante schema di comportamento simile a quello che portò all’omicidio di Monica Moretti.

IL DOLORE DI CHI RESTA

La sorella di Monica, Debora Moretti, ha espresso profonda delusione e sgomento per la scarcerazione anticipata di Gaspa e per i suoi successivi comportamenti criminali. In un’intervista, infatti, ha dichiarato: “Provo sgomento, sono triste, mi sento delusa da una giustizia che evidentemente deve essere rivista, per uno Stato che fa finta di tutelarci e invece ci abbandona”.

Alla dottoressa Moretti è stata intitolata una piazza all’angolo tra via Duca degli Abruzzi e viale Dante, diventata luogo simbolo della lotta contro la violenza delle donne nella città di Sassari.



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