Il contributo fondamentale dell’Italia per la governance dell’AI a livello globale

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Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha assunto un ruolo sempre più centrale nello sviluppo tecnologico globale, richiedendo un impegno deciso da parte dei governi per garantirne un’evoluzione sicura e trasparente. L’Italia ha dimostrato di essere in prima linea in questa sfida, rafforzando il proprio contributo nel dibattito internazionale sulla regolamentazione e sviluppo etico dell’AI. Un contributo che ha ricevuto l’apprezzamento unanime degli altri Paesi anche nel corso delle due ministeriali dello scorso anno, a Trento e Cernobbio.

Il 7 febbraio, presso la sede dell’Ocse, abbiamo lanciato il sistema di monitoraggio del Codice di Condotta Haip, segnando un momento storico per la governance dell’intelligenza artificiale a livello globale. Questo traguardo è frutto dell’intenso lavoro e della strategia portata avanti con determinazione durante il nostro anno di presidenza del G7, garantendo continuità con l’iniziativa avviata dal Giappone e lasciando al Canada un processo in piena accelerazione.

Nel quadro del G7 Digital & Technology Working Group, siamo orgogliosi di aver realizzato un meccanismo di monitoraggio che consentirà a enti e imprese di condividere, in modo standardizzato, informazioni chiave sulle proprie politiche e pratiche di sviluppo digitale in relazione al Codice di Condotta. La possibilità di accedere a un sistema di reporting trasparente, accessibile attraverso la piattaforma Oecd.AI, rappresenta un passo concreto verso una maggiore accountability delle aziende tecnologiche. Un modello di governance che punta, senza dubbio, a diventare riferimento globale.

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Questa iniziativa ha visto l’Italia come forza trainante, grazie al lavoro del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e all’azione congiunta con l’Ocse e con una Task Force informale composta da imprese e membri della società civile. E significativo che, oltre ai governi del G7, anche le principali aziende tecnologiche mondiali abbiano riconosciuto il valore di questo strumento e abbiano collaborato attivamente alla sua realizzazione. L’approccio multistakeholder e collaborativo adottato dall’Italia è stato uno dei fattori chiave del successo, permettendo di integrare prospettive diverse e garantire un framework di monitoraggio interoperabile con altri modelli di governante internazionale.

A dimostrazione della centralità dell’iniziativa italiana, abbiamo voluto dare un’identità visiva forte e simbolica al progetto: il logo G7 Haip, ideato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, rappresenta la fusione tra l’ulivo, simbolo della nostra presidenza, e il fiore di ciliegio, in omaggio alla presidenza giapponese, a sottolineare la continuità tra le due leadership e la visione condivisa su una AI centrata sull’uomo.

Ciò che abbiamo costruito oggi non è solo un risultato formale, ma un pilastro sostanziale. Con questo sistema il G7, sotto la leadership dell’Italia, si pone all’avanguardia nella regolazione dell’AI, dimostrando che è possibile coniugare innovazione e responsabilità, sviluppo tecnologico e tutela dei diritti.

Il nostro impegno, però, non si ferma qui. L’AI è la sfida del nostro tempo. Continueremo a lavorare affinché questa governance possa rafforzarsi e ampliarsi, coinvolgendo sempre più attori, aziende e istituzioni, e assicurando che l’intelligenza artificiale sia un’opportunità di crescita concreta, affidabile e sicura per tutti.



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