«Cantieri ancora aperti, ora bisogna accelerare»

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Troppi cantieri aperti, finanziamenti arrivati a singhiozzo e tanti progetti rimasti finora nei cassetti: le vie di fuga in caso di esodo di massa restano ancora uno dei talloni d’Achille dell’intera area flegrea. Come è emerso, ancora una volta, anche domenica pomeriggio dopo la scossa di magnitudo 3.9: migliaia di auto nel traffico della movida pomeridiana sul lungomare di via Napoli a Pozzuoli e un lungo serpentone di automobili incolonnate tra lo Scalandrone e Lucrino, da Baia a Arco Felice.

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Le difficoltà

Una situazione complicata, in un momento di recrudescenza del bradisismo, come sottolinea il sindaco di Pozzuoli Gigi Manzoni, che da mesi chiede l’avvio dei lavori della nuova rampa di accesso alla Tangenziale di Napoli all’altezza di via Campana. «Dopo l’approvazione del decreto da parte del governo, attendiamo adesso l’avvio del programma di interventi pubblici gestito dal commissario straordinario di governo Fulvio Maria Soccodato, che stanzia quasi 9 milioni di euro proprio per le vie di fuga – sottolinea il primo cittadino di Pozzuoli -. Tra gli interventi previsti, c’è il completamento e la rifunzionalizzazione delle rampe di accesso-uscita della Tangenziale di via Campana, verso Roma in entrambe le direzioni. Nel piano è prevista anche la realizzazione di un ingresso controllato in Tangenziale, in direzione di Roma, dalla zona densamente abitata del quartiere di Cigliano. Inoltre, al termine dei lavori Eav della tratta da Gerolomini a Pozzuoli-Santa Maria, realizzeremo una strada al posto dei binari dismessi, che sarà un’importante via di fuga per gli abitanti degli edifici a ridosso di Via Napoli».

E da Pozzuoli arrivano anche pressanti richieste, rivolte ai vari enti e aziende di telefonia, per ottenere lo stop ai lavori in corso in modo da tenere libere le strade in concomitanza con l’acuirsi della crisi bradisismica di questi ultimi giorni.

L’appello

«Abbiamo chiesto al Comune di Napoli di sospendere tutti i lavori in corso in via San Gennaro Agnano alla Solfatara, perché in caso di necessità avremmo avuto una arteria completamente e pericolosamente intasata – spiega ancora il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni –. Sono state, inoltre, sospese tutte le ordinanze rilasciate nelle ultime settimane ai vari gestori di rete elettrica e telefonia per gli interventi ai sottoservizi stradali. In questo momento dobbiamo tenere le strade libere e sgombre».

Strade che devono essere libere e sgombre in caso di necessità, come chiesto anche dal sindaco di Quarto per la galleria Monte Corvara, in una nota inviata alla Città Metropolitana. «Abbiamo chiesto e ottenuto dall’ente gestore Città Metropolitana di far slittare ad altra data i lavori di manutenzione della galleria stradale Monte Corvara, previsti stanotte – sottolinea il sindaco di Quarto, Antonio Sabino –. In questo momento di crisi bradisismica sarebbe stato troppo pericoloso tenere chiusa questa galleria, che è una via di fuga per migliaia di residenti tra Pozzuoli e Quarto».

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Ma la carenza di vie di fuga in caso di esodo di massa è l’incubo anche di 40mila residenti tra Bacoli e Monte di Procida. Migliaia di auto, incolonnate in un percorso tortuoso, lungo una sola corsia per senso di marcia e senza neanche la presenza di eventuali aree di sosta per emergenza: è la prova generale di quanto potrebbe accadere, malauguratamente, in caso di fuga legata all’emergenza vulcanica o sismica. Un problema che si è riproposta domenica scorsa, subito dopo la scossa.

La bretella

«Rinnoviamo la richiesta al commissario di governo di aprire il cantiere della bretella Cuma-Arco Felice, perchè dal 1984 attendiamo l’avvio dei lavori per questa arteria e per consentire a migliaia di persone di arrivare all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli senza passare nel pericoloso budello dell’Arco Felice Vecchio di epoca romana – sottolinea Della Ragione –. Così come è fondamentale terminare l’intervento, già parzialmente avviato, di arretramento della stazione di Torregaveta, con l’ampliamento della via del fuga al Gavitello. Le strade sono fondamentali per garantire maggiore sicurezza ai cittadini».
 





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