Aumentano i furti in casa, Verona in testa nel Veneto

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Ma la nostra regione è al nono posto nella classifica nazionale dell’indice di sicurezza domestica. Il prefetto: «Attività delle Forze dell’ordine a tutto campo, unita al controllo di vicinato»

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Furti in abitazione: nel 2023 in Veneto sono cresciuti dell’11 per cento




Furti in abitazione: nel 2023 in Veneto sono cresciuti dell'11 per cento



Furti in abitazione: nel 2023 in Veneto sono cresciuti dell’11 per cento

Tutti temiamo di essere vittime dei ladri, che entrano in casa la saccheggiano, la sporcano, la violano e con essa ogni cosa che a noi è cara, preziosa anche in termini di ricordi e affettività.

Con 15.892 furti registrati nel 2023 e un tasso di 32,8 furti ogni 10mila abitanti (+7,8 punti rispetto alla media nazionale), il Veneto si posiziona tra le regioni più vulnerabili d’Italia. L’Indice di Sicurezza Domestica, elaborato da Censis e Verisure, colloca il Veneto al nono posto nella classifica nazionale, con un punteggio di 101,9, leggermente superiore alla media italiana di 100. 

Questo dato evidenzia come, nonostante l’alto tasso di furti, la regione mantenga comunque dei buoni standard nella qualità delle infrastrutture e dei sistemi di protezione abitativa. Il punteggio superiore alla media nazionale riflette la consapevolezza dei veneti della necessità di investire nella sicurezza della propria abitazione.

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Incremento dei reati

Si registra inoltre un incremento dell’11,2% dei furti in abitazione rispetto al 2022, superiore alla media nazionale (+10,4%). Particolarmente critiche le province di Verona, Padova e Venezia, con valori tra i più alti in Italia. 

È quanto emerge dalla terza edizione dell’Osservatorio sulla sicurezza della casa Censis-Verisure (azienda la seconda che vende sistemi per la sicurezza), realizzato con il contributo del Servizio analisi criminale del ministero dell’Interno, secondo cui il furto in casa è il reato che suscita maggiore preoccupazione tra gli italiani: il 48% della popolazione lo considera la principale fonte di inquietudine.

Il Veneto

Il Veneto è tra le regioni più vulnerabili. Il furto in casa è il reato che suscita maggiore preoccupazione tra gli italiani. Va sottolineato che soprattutto la nostra città è abituata ad uno standard di sicurezza molto elevato e quindi tutti noi cittadini siamo portati a sporgere denuncia, si tratti di furti in casa, di bici o piuttosto su auto posteggiate in strada.

Un timore, quello dei furti, diffuso in tutto il Paese, che in Veneto trova riscontro nei numeri: con 15.892 furti registrati nel 2023, pari al 10,8% del totale nazionale, e 32,8 furti ogni 10mila abitanti (incidenza che la colloca al quarto posto nella graduatoria regionale e 7,8 punti sopra la media nazionale), la regione è tra le più vulnerabili d’Italia. Il Veneto ha inoltre registrato un incremento complessivo dei casi dell’11,2% rispetto al 2022, superiore alla media nazionale che è di +10,4%.

Verona

La situazione risulta particolarmente critica in alcune province: Verona, con 3.471 furti (37,4 ogni 10mila abitanti), Padova, con 3.238 casi (34,8 ogni 10mila abitanti) e Venezia, con 2.906 casi (34,8 ogni 10mila abitanti) si collocano tra quelle più colpite a livello nazionale. 

Questi dati, va ribadito, analizzati da un’azienda privata in collaborazione con il ministero dell’interno, confermano il trend rilevato a livello nazionale, ovvero che le aree metropolitane e i grandi centri urbani risultano essere maggiormente esposti al fenomeno dei furti in abitazione.

Il prefetto

«Si tratta di una elaborazione che fa riferimento al 2023 e l’aumento delle denunce di reato per quell’anno rispetto al precedente è stata più volte esaminata in sede di Comitato ordine pubblico e sicurezza», commenta il prefetto Demetrio Martino, «quanto alla classifica nei limiti di quanto può essere significativa, rilevo che il Veneto risulterebbe nona tra le più sicure non il contrario e che davanti si trovano regioni di minore entità demografica e anche di minore rilievo sia turistico che economico».

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Conclude il prefetto: «Comunque l’attività svolta dalle forze dell’ordine è a tutto campo anche per contrastare questa tipologia di reato e tale azione può avvalersi anche delle azioni connesse ai protocolli del controllo di vicinato già attivate in circa 15 comuni compreso il capoluogo».





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