A fine 2024 il presidente di Politecnico Calzaturiero, Siro Badon, aveva promosso un incontro con i sindaci della Riviera del Brenta per studiare insieme le strategie da mettere in atto per attrarre i giovani del territorio verso un percorso di formazione nel campo della moda d’alta gamma. Nei mesi successivi gli incontri e i confronti con gli amministratori sono proseguiti, fino a giungere a uno step ulteriore: incontrare le scuole, perché il futuro della tradizione calzaturiera del distretto brentano, tra Venezia e Padova, dipende anche dalla capacità di attirare nuovi futuri lavoratori ben preparati.
Sono quasi 400 gli studenti che nei prossimi mesi saranno coinvolti con incontri ed eventi. Spiega il presidente Badon: «Parlare con il mondo scolastico significa far conoscere la nostra realtà a tanti giovani, dare loro un’alternativa quando arrivano al momento di scegliere il percorso post diploma. Giovani che col settore moda e in particolare calzaturiero avranno sempre un’opportunità di lavoro». Guarda avanti Badon, oltre le nubi grige del presente, con l’ottimismo di chi conosce e calca da una vita il distretto della calzatura per eccellenza: «Stiamo attraversando un momento storico molto complicato. La crisi che stiamo attraversando è una crisi strutturale, che dipende da tantissimi fattori: pandemia, guerre, inflazione, ecc. Questo territorio ha saputo però essere resiliente, ha una specializzazione importante, e anche se stiamo attraversando un momento complicato, sono sicuro che passerà e che ci sarà quindi l’esigenza di ricambi generazionali».
Anche su questo Politecnico Calzaturiero è sempre in prima linea per rispondere alle esigenze delle aziende, diplomando ogni anno studenti ben formati. La struttura, infatti, forma ogni anno circa 300 ragazzi e 1000 lavoratori, con un tasso di occupabilità, ovvero il livello di inserimento nel mondo del lavoro al termine degli studi, che raggiunge il 95% per gli allievi della Scuola di Design e Tecnica della Calzatura e della Pelletteria. «L’80% della scarpa – afferma Badon – viene fatta dagli occhi e dalle mani di un operatore. Una risorsa insostituibile per qualunque azienda. Per chi ha passione, questo è un mondo che dà delle soddisfazioni incredibili. In più, in questo territorio abbiamo un grande radicamento di griffe nazionali della moda e collaboriamo in maniera determinante con i gruppi internazionali».
Dalle interlocuzioni con le amministrazioni e con le scuole è nata così anche l’idea di avviare dei percorsi Pcto (l’ex alternanza scuola lavoro). «In uno degli ultimi incontri che ho avuto con le istituzioni comunali – conclude Badon – ho avuto l’opportunità di conoscere una dirigente scolastica molto interessata al nostro percorso e in quell’occasione si è parlato anche dell’alternanza scuola lavoro. Stiamo valutando, magari nei periodi estivi, di attivare questi percorsi che possono essere un valore aggiunto per noi, ma anche per i ragazzi».
Formazione d’eccellenza e tecnologia all’avanguardia rivolta al settore sono due pilastri fondamentali di Politecnico Calzaturiero, ente che continua a farsi conoscere dentro e fuori le mura della storica Scuola, riscuotendo sempre più interesse. «Uno dei nostri obiettivi è avvicinare sempre di più i giovani a questo campo di attività – afferma Alice Marcato, direttore tecnico del Politecnico Calzaturiero –. Lo facciamo con diverse modalità, dagli open day (il primo di quest’anno, dell’8 febbraio, ha riscontrato un ottimo successo con quasi 30 partecipanti) agli appuntamenti nelle scuole superiori del territorio. Nei prossimi mesi di marzo e aprile, inoltre, avremo più di 15 scolaresche tra scuole secondarie di primo e secondo grado in visita alla nostra struttura, per conoscere i percorsi di alta formazione proposti. Quello che affascina di più i giovani è sicuramente il “saper fare”, artigianale in un contesto industriale, ma che poi in realtà è molto legato alle capacità e alle conoscenze storiche della calzatura, che vengono però affiancate anche alle tecnologie e all’innovazione, ai software e tutto ciò che porta verso il futuro».
Di tecnologia e futuro della calzatura si parlerà anche nei prossimi giorni a MICAM Milano, il salone internazionale di calzature più importante al mondo. «Proprio nell’ambito della tecnologia andremo ad affrontare questa corrispondenza tra saper fare tradizionale e innovazione nell’ambito di Micam – Conclude Marcato –. Dal 23 al 25 febbraio avremo un’area dedicata che si chiama Micam Academy, organizzata da Politecnico in collaborazione con Arsutoria School, dove andremo ad affiancare le più affascinanti tecnologie come la realtà immersiva, al saper fare manuale di un nostro studente che crea con le proprie mani un intero prodotto».
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