Le startup sarde “allenano” l’Intelligenza artificiale

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 L’intelligenza artificiale pervade il nostro mondo ma è sempre quella umana a indirizzarla. Senza l’ingegno del nostro cervello, molte applicazioni non avrebbero ragion d’essere. E servono anche capitali per sviluppare idee, indirizzarle nel verso giusto, portarle a compimento e trasformarle in aziende che producono reddito e posti di lavoro. È quello che sta capitando a otto aziende che hanno partecipato al programma Frontech, che fa parte della Rete nazionale acceleratori della Cassa depositi e prestiti Venture Capital, dedicato alle nuove tecnologie e in particolare allo sviluppo di attività legate all’intelligenza artificiale.

Come funziona

Le otto aziende selezionate, ACAI, Keplera, Klaaryo, LAIZY, MrCall, Small Pixels, SOC, Stake Share (che si sono presentate di recente nell’ambito di un evento tenuto a Cagliari alla Manifattura Tabacchi) sono molto diverse tra loro, propongono l’uso dell’intelligenza artificiale in vari campi, che vanno dall’attività degli studi legali, fino alla gestione del personale, la ricerca e l’offerta di lavoro, l’attività di interazione telefonica fino ai video. Tante proposte che ora verranno finanziate con un investimento di 120 mila euro per consolidare il business e l’attività proposta. Se poi saranno idee solide lo dirà il mercato. Intanto, c’è qualcuno che scommette su di loro e la Sardegna, in questo quadro, è in prima linea.

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Le storie

Federico Pedron, Klaaryo
Federico Pedron, KlaaryoFederico Pedron, Klaaryo

Federico Pedron, Klaaryo

Dare corpo a idee innovative con l’uso dell’Intelligenza artificiale è proprio il senso delle storie di tre aziende che hanno deciso di stabilire la loro sede in Sardegna, dove hanno trovato “l’ecosistema” (così lo chiamano) giusto per crescere grazie anche a Frontech. Soc, Laizy e Klaaryo fanno parte della schiera di startup selezionate nell’iniziativa promossa da Cassa depositi e prestiti Venture Capital (a cui partecipano anche alcuni partner sardi come Innois, hub della Fondazione di Sardegna, Bper e Banco di Sardegna). Klaaryo, ad esempio, è nata proprio nell’Isola nel 2022, ad Alghero, città di origine di Federico Pedron che ricopre l’incarico di Ceo. «La nostra idea è quella di esplorare le trasformazioni del mercato del lavoro», racconta. La selezione del personale è un processo spesso difficile sia per chi lo fa che per i candidati. Ecco dunque l’idea: «Utilizzare l’intelligenza artificiale per agevolare la selezione del personale e renderla più umana – spiega Pedron – il nostro compito è avvicinare chi cerca e chi offre lavoro, soprattutto le aziende della ristorazione o del retail che hanno a che fare con alti volumi di personale, quindi tanti curricula da analizzare, per rendere più semplice il loro compito. Come? Integrando l’intelligenza artificiale con sistemi come WhatsApp per facilitare da un lato il compito di chi cerca lavoratori, ma offrendo anche a questi ultimi un rapporto più umano, una risposta immediata e un accompagnamento nella selezione».

Lo sbarco nell’Isola

Will Jacobs, LaizyWill Jacobs, Laizy
Will Jacobs, LaizyWill Jacobs, Laizy

Will Jacobs, Laizy

Klaaryo opera sia sul mercato nazionale che su quello internazionale, lo smart working è la norma e si lavora da Berlino, Roma o Alghero con grande flessibilità. Stessa modalità operativa anche per Laizy, come spiega Will Jacobs, francese di origine e cofondatore della società nata qualche mese fa e che ha deciso di trasferire la sua sede in Sardegna, in questo caso a Cagliari. La startup può essere definita come un “allenatore” dell’intelligenza artificiale. «Con la nostra piattaforma – racconta Jacobs – in sostanza è possibile salvare, mettere a disposizione e riutilizzare le istruzioni che vengono date ai programmi di intelligenza artificiale. In questo modo si possono aggiungere funzionalità ai sistemi già in uso, creare un proprio spazio personale ed evitare di ripartire da zero, utilizzando anzi quello che si trova nella piattaforma, a cui si accede poi con forme di abbonamento». Il tutto con un alto grado di sicurezza, visto che si utilizza la Blockchain.

E a Cagliari ha sede anche Soc, acronimo di Safety On Chain, nata dall’idea di Gabriele Mascaro (che da tempo lavora nel settore della formazione) e dalla scommessa di Stefano De La Torre, che oggi ricopre l’incarico di Ceo. L’idea è quella di “certificare i certificati”. In sostanza, nel mondo della formazione e della sicurezza del lavoro accade spesso che circolino attestati non proprio regolari. Non è facile però individuarli. «Noi interveniamo su questo – racconta Stefano De La Torre – attraverso l’intelligenza artificiale e la Blockchain assicuriamo che queste certificazioni siano originali». Una sorta di bollino blu per gli attestati. E il sistema è replicabile. «Ad esempio, in futuro, lo si potrebbe utilizzare per le ricette mediche o altri certificati», aggiunge il Ceo di Soc. E la decisione di sbarcare a Cagliari, per i componenti della società, sparsi un po’ per l’Italia e con lo smart working nel sangue, è legata all’ambiente innovativo che hanno trovato nel capoluogo. Insomma, in Sardegna l’Intelligenza artificiale non è sconosciuta, bisogna solo non far mancare gli stimoli, ma quelli umani. 

© Riproduzione riservata



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