“Il vero fallimento del governo è legato alla gestione delle politiche economiche e sociali perchè -tra le tante cose- non ha fatto nulla per sostenere le aziende rispetto all’aumento del costo delle materie prime e del costo delle bollette di luce, gas e nulla per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie. Anzi, quando è intervenuto, il governo ha peggiorato la situazione precedente. Se oltre al danno abbiamo avuto la beffa è perchè proprio sulle bollette, rispetto alle misure attuate dal governo da Draghi, il governo è tornato indietro. Ha reintrodotto gli oneri di sistema, ha diminuito il bonus sociale, cioè il sostegno a famiglie con reddito Isee più basso, ha introdotto una misura che si chiama Transizione 5.0, che è stata un flop totale per le aziende, e infine non ha adeguatamente sostenuto il passaggio delle famiglie al mercato libero. Segnalo che anche i clienti vulnerabili del mercato tutelato hanno avuto delle forti difficoltà e hanno visto un’impennata del costo delle bollette”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd alla camera in commissione politiche UE: “Noi abbiamo elaborato proposte specifiche e rivolgiamo un appello al Governo ad ascoltare anche le opposizioni: disaccoppiamento del costo del gas rispetto a quello dell’energia elettrica, reintroduzione e aumento del bonus sociale per le fasce più fragili della popolazione, rafforzare l’acquirente unico per aiutare i clienti vulnerabili. Misure che possono essere reintrodotte utilizzando risorse che il Governo sta letteralmente buttando in Albania oppure evitando di portare avanti l’ennesima rottamazione leghista che costa ben cinque miliardi di euro. Noi chiediamo di stanziare quelle risorse per aiutare le famiglie e le imprese che oggi sono in enorme difficoltà”, ha concluso. “Tutte le imprese e le famiglie soffrono perché abbiamo il costo dell’energia più alto d’Europa e hanno visto le bollette raddoppiare o triplicare. E’ incredibile che per due anni questo governo non abbia fatto nulla”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico. “Io rilancio le nostre due proposte: disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas, che è quello più alto – ha proseguito – Noi proponiamo un grande acquirente unico pubblico, una specie di gigantesco gruppo d’acquisto che lavorando su ampi volumi può trattare ribassando il prezzo. Due proposte molto concrete, che abbiamo messo sul tavolo da mesi e su cui per ora il governo Meloni non ha risposto. Ma pare che ieri si sia svegliato il ministro Giorgetti e ha detto che c’è un problema sul costo dell’energia: ben svegliato”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche diversi altri esponenti politici della sinistra che attaccano l’esecutivo sul tema delle bollette e dei costi aumentati per le famiglie italiane. “Il governo Meloni non sta dando risposte ad un Paese che continua a conoscere gli effetti della crisi economica e sociale, e che à difficile ormai nascondere nonostante la destra sia sempre pronta a dire e ci raccontino di record continui e di una realta’ meravigliosa. Io sarei contento se i numeri dicessero altro ma così non è”. Lo afferma Nicola Fratoianni, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra: “Quando le bollette, e qui c’è davvero poco da scherzare, ti arrivano direttamente – prosegue il leader di Sinistra italiana – nelle case degli italiani e delle imprese mentre il ministro Giorgetti parla, parla parla e dice ‘faremo faremo faremo’ ma rivendicando slogan e record inesistenti, non si danno le risposte che gli italiani si attendono”. Di fronte a questo, “io penso che servirebbe una politica molto diversa, anche perchè quando è intervenuto questo governo è andato una direzione sbagliata: dicendo no al salario minimo, rinviando sine die la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, tutelando gli interessi delle grandi imprese energetiche e delle lobby. Insomma – conclude Fratoianni – in Italia si sta oscillando fra mancate risposte e risposte sbagliate da parte del governo” conclude il leader di Sinistra Italiana. Anche il sindacato appare preoccupato per ciò che sta per accadere sul fronte delle spese per le famiglie. “Noi siamo il Paese che ha il costo dell’energia più alto d’Europa, cosa che vale per le imprese e le persone. Quello che dovremmo fare, come hanno fatto altri Paesi, è togliere il fatto che sia il gas a fare il prezzo per tutti. Ossia disaccoppiare la produzione di energia da fonte rinnovabile rispetto ad altri. Poi c’è un tema più di fondo, ossia il fatto che coloro che vendono energia sono quelli che in questi anni hanno fatto profitti senza precedenti. E non c’è stata nessuna tassazione di questi profitti”. Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, rispondendo a una domanda sul decreto contro il caro bollette.
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