Startup innovative, l’Umbria ne perde un terzo in un anno: è il dato peggiore del Centro

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di Elle Biscarini

Umbria regione più colpita del Centro Italia per quanto riguarda il crollo delle startup. Perso un terzo delle imprese dal 2023 al 2024. Una contrazione drammatica, ma anche diffusa e condivisa con le regioni limitrofe, rilevata dal Sole24Ore sulla base dei dati di InfoCamere. Unica eccezione le Marche che registrano un segno positivo. Male anche le imprese con titolari under 35: il cuore verde perde il 5,9 per cento delle aziende nel 2024, rispetto all’anno precedente, e il 19,3 in cinque anni.

UMBRIA IN STAGNAZIONE, CNA CHIEDE SVOLTA

La regione del Centro più colpita dal drammatico calo è l’Umbria, con un decremento del 22,8 per cento rispetto al 2019 e del 31,5 per cento rispetto al 2023. Delle 189 realtà del 2019, salite a 213 nel 2023, ora ne rimangono solo 146. A seguire, l’Abruzzo con 215 imprese nel 2019 che diventano 193 nel 2024, pari ad un -10,2 per cento in cinque anni, e una contrazione del -34,6 per cento rispetto alle 295 del 2023. Unico segno positivo lo si registra nelle Marche: aumentano le startup innovative nel 2024 rispetto all’anno precedente, +14.2 per cento, passando da 296 a 338, anche se in calo dell’1,5 per cento dalle 343 del 2019. 

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per le imprese

 

Dopo la forte crescita post-pandemica (+4,5 per cento tra il 2019 e il 2024), le startup innovative nel Centro Italia rallentano e anziché continuare ad aumentare, il loro numero è ora in forte calo. A fine 2024, infatti, nel Centro Italia risultavano attive 3.478 startup innovative, pari al 28,7 per cento del totale italiano. Un decremento, rispetto ai numeri del 2023, che si attesta sul 12,6 per cento di imprese in meno, passate da 3.979 a 3.478. Una contrazione che supera anche la media nazionale (9,4 per cento). Tra le cause della diminuzione, le interruzioni nelle catene del valore globali e l’aumento dei costi dell’energia, che hanno creato incertezza tra i finanziatori.

A livello di singole regioni, il Lazio rimane la regione con maggiore concentrazione di startup nel Centro Italia: 1.412, pari all’11,6 per cento del totale nazionale, al terzo posto dopo Lombardia e Campania. La provincia di Roma rappresenta il principale motore di questa crescita, con oltre 1.200 startup. Tuttavia, nel 2024, delle 1.659 imprese laziali nel 2023 ne rimangono 1.412, con un calo del 14,9 per cento.

SEMPRE MENO GIOVANI IN UMBRIA: -15MILA IN 10 ANNI

Critica anche la situazione delle imprese under 35. Anche qui, male Umbria e Abruzzo che rispettivamente registrano un -5,9 per cento e un -5,2 per cento di imprese guidate da giovani nel 2024 rispetto al 2023. L’Umbria passa dalle 7.685 aziende del 2019, alle 6.589 del 2023 e continua a calare anche nel 2024, con 6.198 imprese under 35 rimaste, pari ad una diminuzione del 19.3 per cento rispetto a cinque anni fa.

In tutto il Centro Italia, in generale, le imprese guidate da giovani sono 134.395, in calo del 14,6 per cento rispetto al 2019, quando se ne registravano 157.348. Una contrazione di poco inferiore alla media nazionale del 13,3 per cento. Nel 2024, in Centro Italia si è perso il 3,2 per cento delle imprese under 35 rispetto alle 138.772 del 2023. Dato anche questo di poco al di sotto della media nazionale, che si contrae del 3,6 per cento. Una flessione attribuita principalmente a problemi comuni a tutto il paese, come il calo demografico e la difficoltà nel reperire competenze.

In questo contesto, ancora una volta il Lazio rimane la regione con il maggior numero di imprese giovani: 58.640 nel 2019, diventano 50.172 nel 2023, fino a raggiungere le 48.447 unità nel 2024, con una variazione negativa del 3,4 per cento dal 2023 al 2024, e del 17,4 nei cinque anni presi in considerazione. Stavolta, non si salvano neanche le Marche, che passano dalle 12.998 aziende under 35 del 2019, alle 10.579 del 2023, a 10.139 nel 2024, con un calo del 4,2 per cento nel 23-24, e del 22 nei cinque anni. I dati meno negativi si registrano per le 31.603 imprese giovani dell’Emilia-Romagna, con un -2,3 per cento rispetto al 2019, quando se ne registravano 32.343, e un -1 per cento rispetto al 2023, quando erano 31.909.

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