Gli effetti e le implicazioni locali derivanti dalla legge regionale “Testo unico del turismo”, approvata dalla Regione Toscana il 31 dicembre 2024, sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Massimo Castagnini del gruppo Massimo Castagnini Sindaco. A rispondere è stato l’assessore al Turismo, Vanna Giunti.
“Il Comune di Siena – ha spiegato l’assessore Giunti – riconosce il ruolo cruciale nel bilanciare il diritto di proprietà privata, la libertà di iniziativa economica e la tutela del tessuto sociale, in linea con il nuovo Codice del turismo della Regione Toscana entrato in vigore lo scorso 9 gennaio. Siena, come altre città d’arte italiane, affronta le sfide legate alla gestione del turismo e all’equilibrio tra le diverse esigenze. Il centro storico di Siena, patrimonio Unesco, richiede un’attenzione particolare e una tutela che ne garantisca il mantenimento dell’autenticità. Il Comune sta lavorando, anche attraverso gli approfondimenti e le analisi che la stessa Università degli Studi di Siena porta avanti sul tema della gentrificazione e proprio sulla situazione della nostra città, azione peraltro prevista anche nel Piano strategico del turismo. Tutto ciò al fine di preservarne l’identità e la funzione residenziale, in equilibrio con il diritto di proprietà privata”.
“In linea con altre città – ha evidenziato Giunti – Siena ha una banca dati per gli affitti brevi, è quindi in grado di monitorare il numero di locazioni ed eventualmente, per le motivazioni su espresse, di porre dei limiti al fine di garantire un equilibrio tra offerta turistica e residenzialità nel nome della citata tutela del tessuto sociale. È il centro storico dove si concentra, naturalmente, la massima pressione, pertanto il Comune potrebbe incentivare lo sviluppo turistico in altre zone, valorizzando ad esempio il turismo rurale o le aree di interesse naturalistico. Ciò anche alla luce di una sempre maggiore richiesta di turismo lento, di benessere e di ricerca dell’autenticità locale. A tal proposito è fondamentale la collaborazione con gli operatori e tutta le filiera turistica per la definizione delle strategie, la promozione di un turismo sostenibile e responsabile. Collaborazione in crescita grazie all’associazione Dmo Terre di Siena che conta attualmente circa cento soci, operatori del turismo nel nostro territorio. In ultimo, ma non meno importante, la funzione dell’Osservatorio sul turismo, che raccoglie dati sulle locazioni e sui loro mercati, mentre specifici indicatori valutano la sostenibilità dello sviluppo turistico, considerando gli aspetti economici, sociali e ambientali. La legge regionale, in ogni caso, è stata pubblicata poco più di un mese fa e il Comune partecipa attivamente ai seminari Anci insieme alla Regione Toscana per definire strategie condivise e affrontare le sfide del settore turistico in modo sinergico”.
“In riferimento alla valutazione dell’impatto economico e sociale delle nuove disposizioni sul turismo locale e sugli investimenti privati nel settore immobiliare – ha proseguito l’assessore – il Comune utilizzerà diverse metodologie, tra cui: l’analisi dei dati relativi a turismo, occupazione, prezzi degli immobili e altri indicatori per individuare correlazioni con le nuove disposizioni; sondaggi e interviste, con il coinvolgimento di residenti, operatori turistici e altri soggetti interessati per raccogliere opinioni e informazioni sull’impatto delle nuove regole; studi di impatto, tramite una commissione di esperti che dovrà valutare in modo approfondito gli effetti delle nuove disposizioni sull’economia e sulla società locale”.
“Per quanto riguarda l’impatto economico degli affitti brevi – ha illustrato Giunti –, questi a Siena generano un indotto economico significativo, seppur di difficile quantificazione precisa. Diversi fattori influenzano l’impatto economico: il numero di alloggi destinati agli affitti brevi è in costante aumento, alla data di oggi abbiamo 912 unità nel comune; le tariffe variano a seconda della zona, della tipologia di immobile e della stagionalità, con stime di guadagno tra i 100 e i 300 euro a notte per alloggio; il tasso di occupazione varia a seconda della stagione e degli eventi, con una stima media di occupazione per circa 150-200 notti all’anno. Si stima che gli affitti brevi generino un Pil di diversi milioni di euro all’anno per Siena. Oltre al guadagno diretto, è fondamentale considerare l’impatto economico indiretto, con i turisti che spendono in attività come ristoranti, bar, negozi e trasporti. Stimare con precisione l’indotto è complesso, ma è evidente che l’impatto è significativo e coinvolge diverse attività economiche locali. In riferimento al gettito fiscale, ricordo che la cedolare secca al 21 per cento si applica ai redditi derivanti dagli affitti brevi. Per stimare il gettito, è necessario considerare il numero di alloggi, il canone medio di locazione e il tasso di occupazione. Nel caso, invece, di attività svolta in forma imprenditoriale, si applicano le imposte sul reddito d’impresa. Gli affitti brevi generano un gettito fiscale significativo per il Comune di Siena, sia attraverso la cedolare secca che tramite le imposte sul reddito d’impresa”.
“Gli affitti brevi a Siena – ha concluso l’assessore Vanna Giunti – rappresentano una risorsa importante per l’economia locale, generando un indotto economico significativo. Tuttavia, è essenziale che questo settore sia gestito in modo adeguato per garantire uno sviluppo sostenibile, in equilibrio con le esigenze della comunità locale e nel rispetto del patrimonio culturale e ambientale. Il Comune di Siena si impegna a monitorare attentamente l’evoluzione del settore e a implementare politiche mirate per massimizzarne i benefici, minimizzando al contempo gli eventuali impatti negativi”.
Il consigliere Massimo Castagnini del gruppo Massimo Castagnini Sindaco, che ha esposto l’interrogazione, si è dichiarato: “solo parzialmente soddisfatto della risposta, invito il Comune a proteggere la libertà di iniziativa economica di chi, con sacrificio ha investito in un’attività di affitti brevi, garantendo servizi fondamentali per il turismo locale. Oltre a ciò serve anticipare e se necessario mitigare gli eventuali effetti delle normative regionali attraverso iniziative locali che prevedano sostegno amministrativo, agevolazioni fiscali o azioni di promozione dell’offerta. Importante promuovere il dialogo tra il Comune e i soggetti interessati, che in molti casi si trovano isolati e privi di rappresentanza di fronte a questo nuovo quadro normativo. L’amministrazione dovrà svolgere un ruolo attivo e propositivo, istituendo un tavolo tecnico permanente con le categorie interessate per monitorare l’impatto della normativa regionale e costruire proposte condivise da sottoporre alla Regione, dovrà inoltre lanciare campagne di valorizzazione del turismo extra alberghiero, includendo gli operatori locali in circuiti promozionali digitali e territoriali, per aiutarli a competere in un mercato sempre più difficile. In conclusione vorrei ribadire che una semplice presa d’atto delle problematiche non è sufficiente: occorre una visione strategica che difenda i diritti degli operatori locali e li aiuti a sviluppare la loro attività nel rispetto del principio di concorrenza leale e della libertà economica. Ci attendiamo dunque un impegno più concreto e propositivo da parte dell’amministrazione comunale, poiché credo che una risposta esaustiva e costruttiva sia non solo necessaria, ma doverosa”.
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