Pignoramenti 2025: procedura accelerata, nuove regole e limiti aggiornati – Finsenas

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Il 2025 porta con sé importanti novità in materia di pignoramenti, con procedure più rapide, nuove soglie di esenzione per pensioni e stipendi e una revisione delle modalità di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il tempo per saldare i debiti prima dell’azione esecutiva si riduce drasticamente da 180 a 60 giorni, rendendo il pignoramento un’operazione molto più veloce e incisiva.

 

Vediamo nel dettaglio cosa cambia dal 2025 e quali sono i nuovi strumenti che il fisco e i creditori privati avranno a disposizione per il recupero dei crediti.

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Come funziona il pignoramento? Regole generali

Il pignoramento è una procedura legale attraverso la quale un creditore può recuperare un debito insoluto aggredendo i beni del debitore. Può riguardare:

  • Beni mobili: automobili, arredi, conti correnti, denaro contante.
  • Beni immobili: case, terreni e altre proprietà.
  • Crediti presso terzi: somme dovute al debitore da altri soggetti, come stipendi, pensioni e affitti.

Le regole generali per il pignoramento sono contenute nel Codice di Procedura Civile, precisamente agli articoli 543 e seguenti, che disciplinano il procedimento presso terzi e il recupero forzato delle somme dovute.

 

Pignoramento 2025: cosa cambia?

  • Riduzione dei tempi: pignoramento veloce in 60 giorni

Una delle novità più significative del 2025 riguarda la riduzione del tempo utile per evitare un pignoramento: se prima il debitore aveva 180 giorni per saldare il debito o trovare un accordo, ora il termine è stato abbassato a soli 60 giorni.

 

Questa misura si applica in particolare ai tributi locali, come IMU e TARI, dando ai Comuni la possibilità di agire più rapidamente nei confronti dei cittadini che non hanno pagato le imposte.

 

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Stop al pignoramento della prima casa solo per debiti fiscali

Anche nel 2025, la prima casa resta protetta dal pignoramento solo se il creditore è un ente pubblico, come l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER). Questo significa che se il debito riguarda tasse non pagate, la prima casa non può essere pignorata.

Tuttavia, se il creditore è un soggetto privato, come una banca o una finanziaria, la protezione decade e la casa può essere aggredita senza restrizioni.

 

Come bloccare il pignoramento? Nuova rateizzazione minima di 50 euro

Dal 2025, per chi ha debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, è possibile bloccare il pignoramento chiedendo una rateizzazione, con importi a partire da 50 euro al mese.

Il pagamento della prima rata comporta immediatamente alcuni vantaggi:

✅ Sospensione del fermo amministrativo su veicoli registrati, a condizione che tutti i debiti siano inclusi nella richiesta di rateizzazione.

✅ Cessazione delle procedure esecutive in corso, a patto che non sia ancora avvenuta l’asta o l’assegnazione dei beni.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

✅ Possibilità di ridurre o eliminare ipoteche su immobili, con richiesta a carico del contribuente.

 

Attenzione, però: se si salta il pagamento delle rate, anche non consecutive, il piano decade e il pignoramento riparte senza ulteriori avvisi.

 

Pignoramento di stipendi e pensioni: nuovi limiti dal 2025

Un’altra modifica importante riguarda il pignoramento di pensioni e stipendi, con soglie aggiornate per il 2025.

Pensioni

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Sono totalmente impignorabili se l’importo mensile è inferiore o pari a 1.000 euro.

Per pensioni più alte, si applicano limiti progressivi:

  • 1/10 per pensioni fino a 2.500 euro
  • 1/7 per pensioni tra 2.501 e 5.000 euro
  • 1/5 per pensioni superiori a 5.000 euro

Stipendi

Anche per gli stipendi si applicano limiti analoghi:

  • Fino a 2.500 euro → pignorabile massimo il 10%
  • Tra 2.501 e 5.000 euro → pignorabile massimo il 14,3%
  • Oltre 5.000 euro → pignorabile fino al 20%

Queste nuove soglie garantiscono una maggiore tutela ai lavoratori e ai pensionati, preservando un importo minimo necessario alla sopravvivenza.

 

Agenzia delle Entrate: addio cartelle esattoriali preventive

Un’altra importante novità riguarda la modalità di riscossione delle imposte. Dal 2025, per alcuni debiti fiscali, l’Agenzia delle Entrate potrà procedere direttamente al pignoramento senza dover prima notificare una cartella esattoriale.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Se entro 60 giorni dalla notifica dell’accertamento esecutivo il debito non viene saldato, l’Agenzia delle Entrate potrà procedere immediatamente con il pignoramento, senza ulteriori avvisi.

Le imposte coinvolte in questa nuova procedura includono:

📌 Imposta di registro

📌 Imposta di successione

📌 Recupero di agevolazioni fiscali non spettanti

📌 Crediti d’imposta utilizzati in modo indebito

📌 Irpef, Iva, IMU, TARI, Tosap e imposta sulla pubblicità

Conto e carta

difficile da pignorare

 

 

Nuovo controllo sugli stipendi per debiti fiscali oltre 5.000 euro

Dal 2026, le pubbliche amministrazioni e le società a partecipazione statale dovranno verificare l’esistenza di debiti fiscali prima di erogare stipendi superiori a 2.500 euro.

Se il lavoratore ha debiti con il fisco superiori a 5.000 euro, il pagamento potrà essere bloccato o ridotto fino a compensare l’importo dovuto.

 

Discarico automatico delle cartelle esattoriali dopo 5 anni

Un’importante misura riguarda il discarico automatico delle cartelle esattoriali che non sono state riscosse entro 5 anni.

Dal 1° gennaio 2030, tutti i debiti non recuperati entro il quinto anno dalla presa in carico dall’AdER verranno archiviati automaticamente. Tuttavia, il debito non sarà cancellato, ma semplicemente non sarà più gestito dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Questa misura è stata pensata per ridurre il carico di lavoro dell’AdER e permettere di concentrarsi solo sui crediti realmente esigibili.

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Conclusioni: il 2025 segna una svolta nei pignoramenti

Le nuove norme rendono il recupero dei crediti più rapido ed efficace, ma allo stesso tempo offrono maggiori tutele per pensionati e lavoratori con stipendi più bassi.

 

📌 Riduzione dei tempi di pignoramento da 180 a 60 giorni

📌 Possibilità di bloccare il pignoramento con rate da 50 euro

📌 Esenzione per pensioni fino a 1.000 euro

📌 Nuova modalità di riscossione senza cartella esattoriale preventiva

📌 Discarico automatico delle cartelle dopo 5 anni

 

Chi ha debiti in sospeso deve muoversi in fretta per valutare le soluzioni di rateizzazione o altre strategie per evitare il pignoramento.

 

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*I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.





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